Sarà disponibile e fino a mercoledì 17 gennaio, in esclusiva e in anteprima sulla piattaforma di streaming on demand www.cinemaf.net, Indictus – La Terra è di Nessuno.

Opera prima del regista siciliano Francesco Dinolfo, è un racconto epico ambientato nel Medioevo e narra i tradimenti e gli inganni alla corte di Ruggero d’Altavilla tra duelli, spade e cavalli, castelli e panoramiche mozzafiato

Il film è l'adattamento cinematografico di una web series scritta da Marianna Lo Pizzo, con protagonista un cast prevalentemente siciliano, coprodotta da IDA e Reverse Agency e realizzata con il sostegno di Sicilia Film Commission.

Sinossi

Indictus
Indictus

Un racconto epico, liberamente ispirato al libro del cronista dell’XI secolo Goffredo Malaterra, che affonda le radici nella Storia meno nota della Sicilia e narra del Medioevo arabo normanno nelle terre dell’altopiano delle Madonie, girato in 11 comuni dell’entroterra, di cui tre tra i Borghi più Belli d’Italia, Sperlinga, Gangi, Geraci Siculo, insieme a Petralia Sottana, Marsala, Caltavuturo, Caccamo, Pollina, la Camera delle Meraviglie di Palermo e due installazioni site-specific della Fiumara d’Arte. 

Tra duelli, combattimenti, spade e cavalli, castelli medievali e panoramiche mozzafiato, si raccontano i tradimenti e gli inganni alla corte di Ruggero d’Altavilla, la vicenda personale di Serlon, archetipo dell’uomo moderno, alla ricerca della propria libertà e ponte tra le culture, la brama di conquista del popolo normanno e di prevaricazione del mondo arabo. Indictus – La Terra è di Nessuno è un appassionato ritratto dei diversi caratteri del popolo mediterraneo.

Cenni storici

Attorno all’anno Mille, la Sicilia era già terra di convivenza tra popoli, sincretismo di lingue e religioni. Arabi, Normanni, Longobardi e Bizantini, popolazioni di quel territorio, rappresentavano uno dei primi esempi di coesistenza tra i popoli e di integrazione culturale. Gli Arabi, presenti in tutta la Sicilia dal 827 perché considerata strategica per il controllo sul Mediterraneo contro l’Impero Bizantino, per 250 anni islamizzarono l’isola, fino all’arrivo dei normanni, guidati da Ruggero d’Altavilla e dal fratello Roberto il Guiscardo, su committenza del Papa: una popolazione dal Nord Europa, che unificò la Sicilia rendendola indipendente. Indictus – La Terra è di Nessuno è la rielaborazione in chiave moderna delle vicende storiche alla corte del Gran Conte Ruggero d’Altavilla, narrate dal monaco benedettino Goffredo Malaterra nelle cronache “De rebus gestis Rogerii Calabriae et Siciliae comitis et Roberti Guiscardi ducis fratris eius” (1098 circa) e descritte dal geografo arabo Al-Idrisi nel “Libro di re Ruggero” (1138 circa).

La trama tra Storia e Leggenda

Nella Battaglia di Cerami del 1063, 36 soldati normanni, guidati da Serlon d’Altavilla (Roberto Luigi Mauri) e dall’amico fraterno Arisgot (Dario Raimondi), con l’aiuto di San Giorgio, sconfissero 3000 arabi in una sola notte. Una leggenda i cui numeri mutano nelle versioni e assumono caratteri iperbolici nel tempo. La missione del Gran Conte Ruggero I d’Altavilla (Santi Cicardo) di allontanare dalla Sicilia gli Arabi infedeli inizia a prendere forma, con la creazione della Contea di Jerax, di cui Serlon diventa vassallo. Alla corte di Ruggero, la moglie Adelasia (Valeria La Bua) è preoccupata per la malattia del figlio Simone, sotto le cure del cerusico Engelmaro (Massimo Graffeo) e l’occhio attento del servo arabo convertito Abdel Nasser (Giuseppe Cimarosa). Aldruda (Roberta Azzarone), giovane moglie di Serlon, viene trascurata dal marito, soprattutto dopo l’arrivo di Ibrahim (Manfredi Russo), Emiro di Castrogiovanni, simbolo di intaccabile fede islamica e di vasta conoscenza ignota ai Normanni. Ogni personaggio nasconde il proprio personale obiettivo, tra trame, segreti, complotti, vendette e tradimenti. 

Cast and crew

Francesco Dinolfo, classe ’90, diplomato allo IED di Torino, è il regista di Indictus -  La Terra è di Nessuno, un progetto ideato nel 2015 con Emanuele Mocciaro e sceneggiato da Marianna Lo Pizzo. Una crew creativa, composta da artigiani, stilisti e artisti, genuinamente siciliana, nonostante le esperienze professionali fuori regione di molti dei talenti che vi hanno collaborato. Gli attori sono preparati da Santi Cicardo, da anni nell’ambiente teatrale siciliano, nonché interprete di Ruggero d’Altavilla. Le scene sono curate da Giuseppe Inguaggiato e Gaetano Salvo, con il contributo di Emanuele India. La rivisitazione moderna dei costumi, la scelta dei tessuti e delle fogge sono a cura di Francesco Mocchia di Coggiola e Ilaria Turchesi, con l’utilizzo dei gioielli creati da Valentina Sciumè. Gli effetti speciali sono realizzati da Francesca Malvaso, la coreografia dei combattimenti è affidata a Turi Scandura, esperto di arti medievali, e a Giuseppe Cimarosa, maestro d’equitazione del Teatro Equestre Cimarosa.

La colonna sonora è composta dal gruppo torinese NOIR e l’arrangiamento è a cura di Daniele Mattiuzzi e Pietro Barale.

 

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