Alla ragguardevole età di 86 anni è morto Bud Spencer, al secolo Carlo Pedersoli.
Fu l'innegabile protagonista dell'immaginario di generazioni di spettatori. Il mio primo ricordo di divoratore di storie è legato al film …Altrimenti ci arrabbiamo, anno 1974, in coppia con Terence Hill, ossia Mario Girotti.
E chi lo sapeva che quel gigantesco orso buono fosse un attore italiano? Ma importava veramente? Quelle bizzarre commedie nelle quali i due protagonisti, il burbero Bud e il belloccio e simpatico Terence, raddrizzavano i torti a suon di pugni, me li resero tra i primi eroi della mia infanzia.
Crescendo scoprii il passato di Pedersoli, ex nuotatore olimpionico, la cui ultima partecipazione alle olimpiadi fu nel 1960, otto anni prima che il sottoscritto nascesse. Affidato ai cinema parrocchiali il recupero dei vari Trinità e di Anche gli angeli mangiano fagioli, crescendo ho visto il declino della formula tutta cazzotti dei film "di Bud Spencer e Terence Hill", chiamati così come se fossero un genere a parte. Produzioni girate molto spesso all'estero, che esportavano nel mondo un modo un po' artigianale e caciarone di far cinema, lontano dall'organizzazione ferrea di Hollywood, di artigiani del cinema come Bruno e Sergio Corbucci, E.B. Clucher (alias Enzo Barboni) o Steno (Stefano Vanzina, regista dei Piedone)
Quasi fantascientifico è stato Miami Supercops del 1985, quindicesimo film della coppia, che si riunì sono 9 anni dopo per il canto del cigno, Botte di Natale.
Spencer ha interpretato in solitario anche commedie fantastiche come Uno sceriffo extraterrestre… poco extra e molto terrestre (1979) e il seguito Chissà perché capitano tutte a me (1980), senza dimenticare come Fantasupergenio (1986) e Un piede in paradiso del 1991.
Pedersoli ha lavorato anche con Lizzani e Dario Argento, ma è innegabile che per la mia generazione la sua figura sia per sempre legata all'idea di una sorta di Babbo Natale buono ma non troppo, disposto a menare le mani per difendere le ingiustizie. Un supereroe di un metro e novantatre con "due canoe piene di piedi" come scarpe e due manone che non perdonano i criminali, ma capaci di raccogliere con dolcezza l'orfanello di turno.
Aggiungi un commento
Fai login per commentare
Login DelosID