Sarebbe facile sottovalutare una serie televisiva come True Blood. I vampiri, ormai, sono personaggi di casa in ogni immaginario, compreso quello più infantile. Spremuti come spugne al pari delle loro vittime dissanguate e ridotti a marionette dalle imprese prevedibili. Difficile credere che abbiano ancora qualcosa da dire. Se consideriamo, poi, il fatto che difficilmente in Italia potremo vedere questa serie trasmessa dalle tv in chiaro, è quasi scontato che il telefilm ideato da Alan Ball (autore di Six Feet Under) sia destinato a restare un prodotto di nicchia. Le cose sembrano andare diversamente negli Stati Uniti, dove True Blood sta facendo incetta di premi, e dove gli ascolti delle prime puntate della seconda stagione hanno fatto sì che ne venisse annunciata una terza a tamburo battente. In verità, True Blood è un telefilm dalle potenzialità notevoli, che riesce a miscelare in modo intelligente ingredienti abbastanza diversi tra loro.
Alla base di tutto c’è il Ciclo di Sookie Stackhouse, serie di romanzi firmati dalla scrittrice Charlaine Harris (editi in Italia dalla Delos Books ndr). L’azione si svolge nella paludosa
E’ inevitabile accostare True Blood con la serie letteraria e cinematografica Twilight. Se non altro per l’elemento comune della storia d’amore tra una
vampiri hanno voglia di integrarsi, così come non tutti i diversi, nell’accezione più umana del termine, sono pronti ad accettare i nuovi venuti. Quel che conta, insomma, sono gli individui e la loro statura morale, al di là della categoria di appartenenza.
Altro aspetto affascinante è la visione estremamente sfaccettata della sessualità. Da sempre, il vampiro è il simbolo della tentazione erotica, pulsione distruttiva che dovrebbe svilire l’essere umano trascinandolo all’inferno. True Blood, di capitolo in capitolo, suggerisce che il demone del sesso in un certo senso esiste, ma che alberga in ogni essere vivente, umano o vampiro, e che le perversioni da questo ispirate possono essere ben più mostruose di chi per vivere deve nutrirsi di sangue. Il telefilm si affida a un’estetica di corpi nudi, sangue che schizza e sesso esplicito ai limiti del softcore. Una sinfonia di carne e sangue, dove l’amore tra Sookie e Bill è l’unico valore identificabile come inequivocabilmente puro. Per i continui riferimenti sessuali, più che per la violenza, possiamo dubitare che vedremo questo telefilm al di fuori del circuito satellitare.
Anna Paquin, premio Oscar da bambina per Lezioni di piano, e in seguito tra i protagonisti della trilogia dedicata agli X-Men, è Sookie. Una figura sì dolce e coraggiosa, ma non esente da dubbi e momenti di smarrimento. Stephen Moyer, attore inglese emergente, sembra nato per interpretare Bill. Enigmatico e sfuggente, tratteggia un personaggio dagli sviluppi tutt’altro che scontati. Ryan Kwanten e Rutina Wesley sono entrambi credibili nei ruoli rispettivamente di Jason e Tara, mentre Nalsan Ellis, nella parte del cuoco-pusher omosessuale Lafayette, cugino di Tara, è forse un po’ sopra le righe, ma comunque godibile. Sam Trammel recita la parte di Sam Merlott, proprietario del bar e capo di Sookie, con l’ambiguità richiesta al personaggio. Di grande presenza scenica Alexander Skarsgard, figlio dell’attore svedese Stellan Skarsgard, nella parte di Eric, antichissimo vampiro gestore
In definitiva, una serie da vedere, che si presta a più letture e che ha le
Prima che la notte sia finita, voglio fare cose cattive con te.
4 commenti
Aggiungi un commentoNotte calda e "paludosa" quanto basta per dare un 10+ a questa meravigliosa recensione. Sarò decisamente di parte, dato che adoro True Blood e i romanzi dalla Harris. Speriamo che la tv satellitare non si faccia sfuggire dalle mani un gioiello di questa sublime qualità.
Ahem, guarda che l'ha mandata in onda Fox (su Sky) da aprile in poi.
S*
Ciao. Scusa S* ma , data l'ora ho omesso un concetto fondamentale: la SECONDA STAGIONE e poi la terza (a quanto si mormora) la quarta...scusa...
"Una sinfonia di carne e sangue, dove l’amore tra Sookie e Bill è l’unico valore identificabile come inequivocabilmente puro"
Ottima descrizione ed ottima recensione.
Amo true blood e, per la cronaca la 2a edizione è ancora meglio - se possibile - della prima. Un cult-movie, anzi una cult-serie a tutti gli effetti
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