Chicago, futuro. La città, l'ultima rimasta in piedi dopo una guerra che ha devastato l'umanità, è organizzata in cinque fazioni: gli Abneganti, gli Intrepidi, gli Eruditi, i Pacifici e i Candidi. La fazione viene scelta da giovani dopo essersi sottoposti a un test attitudinale. Chi non appartiene ad alcuna fazione diviene un Escluso. Beatris Prior, detta Tris (Shailene Woodley), appartiene a una famiglia di Abneganti, ma in cuor suo non riesce a identificarsi con i valori esasperatamente altruistici della sua gente. Il test attitudinale non fa che confonderla: risulta un'Abnegante, un'Erudita e un'Intrepida allo stesso tempo. Tris è una Divergente, un individuo che non può identificarsi appieno in alcuna fazione. Gli Eruditi, che stanno tentando di rovesciare gli Abneganti al potere, sono a caccia di Divergenti perché li ritengono pericolosi per l'ordine costituito. Tris dunque è costretta a nascondere la sua vera natura e a unirsi agli Intrepidi, dove, nonostante alcune difficoltà, troverà la sua strada e incontrerà il misterioso Quattro (Theo James), che sembra nascondere qualcosa.
Premetto di non aver letto la serie di romanzi di Veronica Roth (pubblicata in Italia da DeAgostini), di cui è uscito da poco l'ultimo volume, Allegiant, per cui il mio giudizio su Divergent si basa esclusivamente sul film. Dal punto di vista della trama la storia ha indubbiamente un suo appeal: non mancano le suggestioni che riportano alla mente altre notissime saghe fantastiche viste negli ultimi anni, da Harry Potter a Hunger Games a Percy Jackson. Il sistema delle fazioni ricorda le Case di Hogwarts, gli allenamenti degli Intrepidi i giochi estivi del Campo Mezzosangue e l'impostazione generale deve molto ai libri di Suzanne Collins. Nonostante alcune dinamiche non proprio originalissime, e l'inutile love story tra Tris e Quattro, la storia fila e Tris si dimostra una protagonista femminile forte: è fisicamente debole, e deve allenarsi parecchio per trovare una sua dimensione tra gli Intrepidi, a differenza della super woman Katniss Everdeen. E' il pensiero laterale a fare la differenza, la sua capacità di pensare fuori dagli schemi. Senza ambizioni alla 1984, Divergent riesce a tracciare un quadro esaustivo di una società pensata per ingabbiare l'individuo, dando vita a una riflessione sul libero arbitrio raccontata da una ragazza che può contare solo sul suo essere unica.
A fare la differenza è il ritmo: non ci sono momenti di stanca o in cui lo spettatore rischia di perdere attenzione. La storia si fa seguire d'un fiato dall'inizio alla fine, grazie anche alla brava Shailene Woodley, perfetta per la parte, e all'algida Kate Winslet, capo fazione degli Eruditi e nemesi di Tris. Che abbiate letto i romanzi di Veronica Roth o che li abbiate giudicati poco più che "un distopico YA come tanti", vi consigliamo di vedere Divergent, perché potrebbe sorprendervi e di sicuro sentiremo ancora parlare di Shailene Woodley.
5 commenti
Aggiungi un commentoTrovo che 4 stelle siano del tutto immeritate, ho trovato il film interessante fino a fine primo tempo, poi la trattative di tematiche in modo grossolano e approssimativo e un susseguirsi di scene già viste mi ha fatto cambiare decisamente idea, i film o libri da cui prende spunto sono decisamente superiori a mio avviso.
Concordo con Orla, il film è a dir poco banale.
Ribadisco, da non lettrice dei libri, ho trovato il ritmo molto buono.
Non ho visto il film, ma il libro mi ha terrorizzato.
Se ha terrorizzato te probabilmente non doveva essere edito...
No, non intendo comprarlo.
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