Finalmente, anche noi di Fantasy Magazine possiamo parlare di Francesca Mengozzi e Giovanni Marcora e del loro simpaticissimo gatto protagonista di Kill the Granny. Già, perché dopo due volumi di (dis)avventure non fantasy - I Gioielli del Gatto e Anche i Gatti Vanno all'Inferno - il terzo episodio della saga - Il Gatto delle Meraviglie - vede lo sfortunato felino alle prese con una inedita Wonderland.
La storia parte da un'idea semplice ma efficace: un gatto stringe un patto con Satana per vendicarsi della padrona, la nonnetta Evelina, che lo ha privato della sua virilità. Riuscirà a riavere i suoi 'gioielli' consegnando a Lucifero (detto Lucy) l'anima di nonna Evelina. Dopo aver tentato invano di compiere l'impresa nel primo volume, e aver attraversato un Inferno simil-dantesco per riscattare i suoi peccati, il nostro gatto si ritrova catapultato in un universo ispirato alla Wonderland di Lewis Carroll.
Nonostante l'inflazionamento di personaggi come Alice, il Bianconiglio, lo Stregatto, il Brucaliffo, il Cappellaio Matto e la Regina di Cuori, Il Gatto delle Meraviglie riesce a rielaborare il tutto con la consueta vena ironica della Mengozzi e di Marcora. Il gatto si ritrova spesso e volentieri - e con suo sommo disgusto - abbigliato da bambina vittoriana con tanto di parrucca bionda, Satana impersona un Brucaliffo dedito a poesiole oscene, Dio veste i panni del Cappellaio Matto, lo Stregatto diviene lo Stregattoro del Gayshire, e la nonna Evelina presta il suo volto alla Regina di Cuori. Neanche a dirlo, non sono precisamente le teste che questa inedita sovrana desidera tagliare.
Oltre al riferimento principale ad Alice nel Paese delle Meraviglie, nel volume sono presenti alcune 'guest star' fantastiche: da John Locke di Lost a Chtulhu e a Super Mario (basta pensare alla comparsata di Harry Potter in Anche i Gatti Vanno all'Inferno). Al termine del volume, sono presenti alcune illustrazioni (i Maomaggi) del gatto a cura di diversi illustratori: Alessandro Barbucci e Barbara Canepa, Leo Ortolani, Gabriele Dell'Otto, Joseph Vig e Luca Enoch.
Pur non raggiungendo i picchi di inventiva del secondo volume (dai testi e dall'iconografia persino superiori a I Gioielli del Gatto), Il Gatto delle Meraviglie non perde lo smalto: autoironico e irriverente, si legge tutto d'un fiato e riserva - così come nei precedenti episodi - un finale a sorpresa. Il tutto condito da illustrazioni come sempre curate nei minimi dettagli.
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