Può dirci chi è Diana L. Paxson? Dov'è nata e cosa fa oltre a scrivere?
Sono nata nello stato del Michigan, ma sono cresciuta in California. Da quando ho finito di frequentare l'Università della California vivo a Berkeley, in una grande casa che divido con mio figlio e la sua famiglia. Oltre a scrivere, partecipo a molte attività religiose pagane, guidando gruppi, insegnando, e parlando ai festival e alle conferenze.
Ms. Paxson, quando ha iniziato a leggere? E quando ha scoperto la narrativa fantastica? Si ricorda i primi libri letti?
Il primo romanzo fantasy che mi ha realmente impressionata è stato La spada spezzata, di Poul Anderson. Quand'ero al college ho scoperto la letteratura medioevale e il fantasy adulto, e sono anche diventata una fan di Tolkien e C. S. Lewis. Quando il fantasy è diventato di nuovo popolare, i miei autori preferiti includevano Ursula LeGuin, Evangeline Walton, e Patricia McKillip. I miei autori preferiti più recenti sono Lois Bujold col ciclo di Chalion e i romanzi di Inda, di Sherwood Smith.
Quando e come ha scoperto di voler diventare una scrittrice? E com'è giunta alla pubblicazione del suo primo romanzo, Lady of Light?
Quando ero soltanto una bambina avevo l'abitudine di raccontarmi storie, e volevo essere una scrittrice. Ho scritto molti primi capitoli e outline che non ho mai finito. Un corso di scrittura creativa seguito al college mi scoraggiò per un po', perché volevano che si scrivesse soltanto della narrativa letteraria, che mi annoiava. Ma quando ho incontrato Marion Zimmer Bradley, ho realizzato che per davvero c'era gente che scriveva quei libri e che per davvero c'era gente che si divertiva a leggerli, e decisi di tentare di nuovo. Il libro che scrissi era la genesi per la serie di Westria. Per circa 10 anni ho riscritto e revisionato il materiale e altri progetti. Ho venduto il mio primo racconto nel 1976, e nel 1980 vendetti Lady of Light a Dave Hartwll della Pocket Books.
Cosa significa, per lei, essere una scrittrice?
Scrivo fantasy perché mi permette di esplorare la storia, le idee, e i concetti spirituali. Scrivere mi permette di condividere le esperienze dei miei personaggi, che arricchiscono la mia vita, e spero, le vite dei miei lettori.
Cosa ama e cosa non le piace della narrativa fantastica?
Mi piace quel tipo di fantasy che opera con l'esperienza spirituale e soprannaturale, col fare delle scelte morali, la crescita e il cambiamento, specialmente quando è basato sul folclore e sulla mitologia. Evito quel tipo di fantasy dove le persone agitano la bacchetta magica e succedono le cose, ma in cui non c'è fibra spirituale, quindi qualcosa di cui parlare. Mi è piaciuto Harry Potter, ma a causa dell'elemento morale. La magia è divertente, ma futile.
Tra i romanzi che ha scritto qual è il suo preferito? E perché?
Non posso scrivere romanzi senza amarli tutti, e il mio preferito è sempre il successivo. Ma alcuni libri li ricordo perché mi hanno portato in nuove aree dello scrivere, come Brisingamen, The white raven e la trilogia Wodan's Children. I miei libri preferiti di Avalon sono La sacerdotessa di Avalon, perché mi ha permesso di scrivere l'intera vita di una donna, e Sword of Avalon, perché sono stata in grado di inserire scene ambientate in Grecia, e di imparare qualcosa riguardo le arti dei fabbri. Comunque, è nei libri di Westria che giace il mio cuore.
Quando ha incontrato Marion Zimmer Bradley per la prima volta? E com'è nata la vostra amicizia e la vostra intesa professionale?
Conobbi Marion quando incontrai per la prima volta il fandom fantascientifico nella zona di San Francisco, ma non arrivai a conoscerla davvero fino a quando non sposai Jon DeCles, che era stato adottato nella sua famiglia quand'era soltanto un adolescente. Quando iniziai a scrivere, mi criticava e mi incoraggiava. Lei stava già esplorando le tradizioni magiche dell'Europa antica, basandosi sul lavoro di Dion Fortune, e io mi aggiunsi al suo gruppo. Nel 1978 io e lei demmo il via al Darkmoon Circle, un gruppo spirituale di sole donne. Questo gruppo è stato l'ispirazione per le sacerdotesse de Le nebbie di Avalon.
Ms. Paxson, già con Le querce di Albion, nel 1994, ha iniziato a collaborare con Marion Zimmer Bradley nella saga di Avalon. Quando e come avete deciso di scrivere assieme? E come si prepara ogni volta che deve cominciare un nuovo libro di Avalon?
La salute di Marion cominciò a declinare dopo la pubblicazione di Le nebbie di Avalon, e subì un vero e proprio infarto mentre stava lavorando a Le querce di Albion, tanto che la prima bozza non era pubblicabile. Siccome conoscevo sia il periodo storico che il suo sistema magico, mi chiese di sostituirla e sistemare il tutto. Il risultato fu abbastanza buono da fare in modo che gli editori ne volessero ancora.
Noi sappiamo che, di norma, lei e Marion lavoravate assieme sul plot di un libro. Quante di quelle idee (sue e di Marion) sono presenti in questi nuovi romanzi di Avalon? E sta seguendo ancora quelle o ce ne sono di completamente nuove?
Tranne che per Le querce di Albion, che era basato sull'opera Norma, che Marion amava da quando era una ragazzina, e la prima parte de La signora di Avalon, io mi sono inventata le trame per tutti i libri successivi, ispirati a elementi presenti nei primi lavori di Marion. La signora di Avalon include un seguito diretto de Le querce di Albion, un pezzo collegato a La sacerdotessa di Avalon, e un prequel diretto a Le nebbie di Avalon. Ne La sacerdotessa di Avalon ho usato la storia di Elena, madre di Costantino, per spiegare le idee religiose di Marion. L'alba di Avalon è un sequel del romanzo di Marion Le luci di Atlantide, e connette la sua mitologia atlantidea con quella di Avalon. La dea della guerra è un prequel a Le querce di Albion. Sword of Avalon, infine, parte da un passaggio de Le nebbie di Avalon che descrive Excalibur.
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