Chi è la scrittrice
Puoi dirci “chi è” Licia Troisi? Dove sei nata, dove vivi, e cosa fai oltre a scrivere?
Sono nata e sempre vissuta a Roma. Ho due passioni: la scrittura, che è nata sostanzialmente quando ho iniziato a leggere, e l’astrofisica; in questo periodo sono impegnata col dottorato in astronomia.
Come riesci a conciliare la tua attività di scrittrice, con il lavoro, la famiglia, i figli, ecc. ecc.?
Facendo parecchi sacrifici. Il problema non è tanto riuscire a conciliare i miei due lavori, quanto piuttosto riuscire ad avere una vita oltre la scrittura e l’astrofisica: vedere gli amici, avere un po’ di tempo anche per me stessa non è facile, e il tempo per lo svago devo ritagliarmelo tra un impegno e l’altro.
Come scrittrice, come organizzi la tua giornata lavorativa? Ogni scrittore ha una sua ritualità nello scrivere, quale è la tua?
Scrivo principalmente la sera, dopo mangiato. Tipicamente, prima di iniziare a scrivere vago un po’ su internet per svuotarmi la mente. Cerco di scrivere sempre un certo numero di pagine a sera, possibilmente tutte le sere. Quando ho finito, mi vedo una puntata di un telefilm che mi piace per staccare e riposarmi.
Senti di avere raggiunto qualche traguardo?
Mi sento ancora in cammino, e tutto sommato trovo sia una cosa positiva: se ci si sente arrivati probabilmente non si ha più niente da dire, e io ho ancora molto bisogno di scrivere.
Leggere
Quali sono i tuoi hobby, il passatempo preferito, cosa ti piace leggere? E quali sono i tuoi autori preferiti?
Mi piace ascoltare musica, sono appassionata di telefilm, soprattutto americani, e sto cercando da un anno di imparare a suonare la chitarra. Ovviamente la lettura è una parte fondamentale della mia vita, senza non potrei neppure scrivere. Leggo assolutamente di tutto, dal fantasy, alla narrativa non di genere al saggio. Non ho singoli autori preferiti, anche se nel fantasy apprezzo molto Jonathan Stroud e mi piacciono svariati libri di Camilleri, ma ho molti libri che amo: Il nome della rosa è in assoluto il mio preferito.
Quando hai iniziato a leggere e cosa? E quando hai scoperto la narrativa fantastica? Ti ricordi i primi titoli letti?
Il primo ricordo che ho che sia connesso alla lettura risale al Natale del 1986; avevo appena iniziato a leggere e i miei zii mi regalarono un libro che raccontava la storia del film Disney di Alice nel paese delle meraviglie. Leggevo a stento, facevo fatica e dovevo tenere il segno col dito, ma mi incaponivo a continuare perché mi divertivo troppo.
La letteratura fantastica invece l’ho scoperta insieme a mio marito; entrambi eravamo affascinati dal mondo fantasy, ma lo conoscevamo poco, così cominciammo a recuperare un po’ di titoli. Non ricordo esattamente il primo fantasy letto, forse qualcosa della Bradley o Tolkien.
Quali autori ti fanno da "guida"? Cosa leggi abitualmente?
Non ho alcun autore a cui mi ispiri esplicitamente, ma tanti libri che mi hanno segnata e che in qualche modo sono confluiti in quel che scrivo.
Leggo un po’ di tutto, ma mi piacciono in particolare i noir italiani.
Hai ancora qualche curiosità, qualche zona da esplorare, qualche personaggio (vero e/o letterario che ti piacerebbe incontrare?)
Sinceramente non saprei; a livello di scrittura i territori inesplorati sono tantissimi, e anche per quel che riguarda la lettura. Per quel che riguarda incontrare qualcuno, mi preparo al momento in cui dovrò intervistare i Muse, il mio gruppo musicale preferito.
Che libro hai in questo momento sul comodino?
Il Flos Duellatorum, manuale di scherma quattrocentesco.
Per concludere, vuoi darci un consiglio di lettura?
Di cose belle da leggere ce ne sono tantissime; posso consigliarne tre che di recente mi hanno molto colpita: La solitudine dei numeri primi di Paolo Giordano, La gang dei sogni di Luca Di Fulvio e Gomorra di Roberto Saviano.
Scrivere
Quando hai scoperto, e come, che avevi qualcosa da dire, che sentivi la necessità di scrivere? Quando hai iniziato e su quali argomenti? Quale è stato il percorso che hai affrontato prima di veder pubblicato un tuo romanzo?
Ho sempre sentito in me il bisogno di raccontare, anche quando ero piccolissima e parlavo a malapena. Ho iniziato quindi prestissimo, a sette anni, scrivendo favolette che erano la semplice trasposizione dei miei giochi. La “palestra” è stato però il diario, nel quale non mi limitavo ad annotare quel che mi succedeva, ma in cui cercavo di affinare soprattutto un mio stile abbandonandomi a riflessioni a volte un po’ deliranti e a tentativi mal riusciti di racconti.
Quell’esperienza mi ha insegnato che, almeno all’inizio, semplice è meglio.
Come e quando nascono le idee per i tuoi romanzi e da quali esigenze sono mossi? Da dove “nascono” le tue storie? Da dove i tuoi personaggi?
Nascono dalla vita di tutti i giorni, da riflessioni che faccio, da fatti che mi succedono, da panorami che vedo e che mi colpiscono molto. In genere, quando inizio a scrivere non so esattamente perché ho scelto quella storia piuttosto che un’altra, ma in genere lentamente riesco a chiarire il legame, sempre molto stretto, tra la mia esperienza esistenziale e quel che sto scrivendo.
I personaggi in genere li invento, ma i protagonisti spesso hanno mie caratteristiche.
Antico e sempre attuale dilemma: pensi che scrivere sia dote innata o che si possa imparare, anche con le "nuove tecniche di scrittura"?
Un po’ e un po’. Ci vuole di sicuro un minimo di predisposizione, una sensibilità appena più spiccata, ma poi occorre lavorare, perché la scrittura è comunque una tecnica che si impara con la pratica e il confronto con gli altri scrittori.
Sei una scrittrice lenta o veloce, meditativa o istintiva? Tecnica a macchia di leopardo o disciplinata, con ruolino di marcia? Imbrigli i personaggi o lasci che siano loro a decidere quale percorso deve seguire la vicenda?
Tendo ad essere molto veloce ed istintiva, almeno nella prima stesura. Poi divento più metodica e riflessiva in fase di revisione. Scrivo in rigoroso ordine cronologico, la storia devo raccontarla prima di tutto a me stessa, altrimenti non mi diverto. Cerco di imbrigliare i personaggi, ma a volte li lascio anche liberi; in più di un caso avevano ragione loro.
17 commenti
Aggiungi un commentoCredo che talvolta lo stereotipato, nonchè la semplicità, possa essere ritenuto maggiormente apprezzabile di vicende intricate. A me piace lo stile della Troisi e il fatto che idee come le sue possano sembrare banali non significa che non possano essere apprezzate.
Il lettore d'oggi sta diventando sempre più esigente, a mio parere. Non ho mai detto che la Troisi sia la migliore scrittrice dell'universo, ma il fatto che una persona l'apprezzi non implica che non abbia letto altri autori. Infatti, nonostante la mia giovane età, credo di aver letto una quantità sufficiente di lbri per essere in grado di esprimere un giudizio adeguato..
a costo di sembrare noiosa, ripeto: ognuno ha i suoi gusti, e idee che possono apparire originali per qualcuno possono sembrare frivole per altri.
Giuggiola, guarda che il mio non era un giudizio sui tuoi gusti, e l'ho pure ribadito, bensì sul fatto che tu hai definito la Troisi una scrittrice "dalle idee SEMPRE sempre nuove e originali" (son parole tue, mica mie), il che da un punto di vista obiettivo non è vero (e so già che per questa frase me le sentirò dire, ma io la vedo così). Ti faccio un esempio su un autore che piace a me (anche se moderatamente): Terry Brooks. Alcuni suoi libri sono davvero buoni, ma mai lo definirei uno scrittore dotato di originalità, perché non lo è, non lo è mai stato e probabilmente mai lo sarà. E' un bravo artigiano, tutto lì.
Quoto in pieno giuggola! Il modo di scrivere della Troisi anche a me piace, e riesce a trasmettermi qualcosa! Finora posso dire che anche seconde me scrive in modo originale, ovviamente di libri ne devo ancora leggere ma al momento risulta la mia scrittrice preferita
Parole sante!!
Verissssssssssimo siamo tuttisognatori che cercano di staccare la spina e la Troisi secondo me da anche buoni motivi per farlo .Non c'è niente di maglio di immergersi in avventure ambentate in altri mondi per distrarci dal nostro!A mio avviso TUTTI i libri della TROISI sono stupendi(io ho appena finito i regni di nashira e li consiglio).Poi non è vero che i giovani leggono poco(si da il caso che quest'estate ho letto 9 libri) e ho solo 12 anni!Comunque LIcia Troisi tra i circa 50 libri che ho letto Licia ha scritto i migliori 15!
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