Alcuni scienziati giapponesi inventano il sangue sintetico, True Blood. Questa invenzione, ben lungi dall’essere una semplice innovazione nel campo medico, diviene una pietra miliare nella storia della società umana e non umana: i vampiri, dopo secoli di silenzio, possono finalmente uscire allo scoperto e divenire, da creature mitiche e leggendarie, degli esseri che camminano sulla terra come il più comune dei cittadini.

Qualche anno dopo l’”outing” dei vampiri, a Bon Temps, in Louisiana, troviamo la protagonista del romanzo di Charlaine Harris Finché non cala il buio, Sookie Stackhouse. Sookie è una prosperosa bionda ventiseienne, che lavora come cameriera in un bar, il Merlotte’s, ed è conosciuta nella sua cittadina come Sookie La Pazza.

Ma Sookie in realtà non è pazza: ha il potere di leggere la mente degli altri, che però è vissuto come un grave handicap poiché la ragazza non riesce a tenerne sotto controllo la portata, e certamente non può parlarne con nessuno.

Quando una sera entra nel bar il vampiro Bill Compton, Sookie si rende conto che non può leggere nella mente dei vampiri; questa calma mentale è uno dei motivi che la spingono ad avvicinarsi al vampiro.

Dopo averlo salvato da una coppia di dissanguatori – cacciatori di vampiri che raccolgono il sangue dei non-morti, e lo vendono come potente droga – ed essere a sua volta salvata dalle conseguenze del gesto da Bill, Sookie inizia con lui una relazione.

 

La ragazza, che sa cosa significhi l’emarginazione e crede di trovarne i segni anche nella vita dei vampiri, vive con Bill un’intensa e sensuale storia d’amore, offuscata da una serie di atroci delitti che sconvolgono la pacifica quiete di Bon Temps.

Gli omicidi sembrano essere legati alla presenza dei vampiri nella zona, e quando le indagini della polizia locale si concentrano su Bill, Sookie decide di indagare per conto suo addentrandosi sempre di più in questo nuovo mondo…

 

I personaggi tratteggiati dalla Harris sono spesso sboccati ed irriverenti, molto più vicini alla realtà – se si può parlare di realtà per i non-morti – dell’edulcorata serie di Twilight di Stephanie Meyer. La componente sessuale è fortemente presente, e questo fa del target del romanzo non le adolescenti alle prese con le prime storie d’amore, quanto un pubblico più adulto e smaliziato.

I vampiri, che in questa prima decade del millennio sembrano aver trovato di nuovo la fama in una serie infinita di romanzi, serie televisive e produzioni cinematografiche, sono qui tratteggiati come personaggio crudeli e selvaggi, ma anche divertenti, affaristi spietati e bon viveur, pur mantenendo i tratti salienti che la letteratura insegna: possono morire trafitti da un paletto di legno, non sopportano l’argento né il sole e hanno poteri ipnotici.

La componente razziale sembra in qualche modo presente: i vampiri sono la nuova categoria sociale da guardare con sospetto, disprezzo e pregiudizio.

 

Il giudizio che si può dare al romanzo andrebbe diviso per settori; da una parte la componente sentimentale: quale ragazza può resistere al fascino di questi protagonisti affascinanti, tenebrosi e grandi amatori, e a una storia d’amore sensuale ed intrigante con uno di loro? D’altra parte la scrittura della Harris, seppur brillante e divertente, che incalza il lettore pagina dopo pagina, non riesce a tenere le fila di una storia con troppi elementi: talvolta, il filo del discorso gioca da equilibrista tra la vicenda amorosa, le indagini, gli omicidi e i problemi personali della protagonista, e non sempre il gioco riesce.

 

La storia, primo capitolo della saga dei Vampiri del Sud edita dalla Delos Books, risulta comunque ben costruita, malgrado alcune incertezze nella revisione dell’edizione italiana. La vicenda, autoconclusiva per quanto riguarda l’indagine sugli omicidi, richiama l’attenzione del lettore sul risvolto poliziesco.

Benché a opinione del recensore la saga, e il romanzo, meritasse più successo di quanto effettivamente abbia avuto finora, Finché non cala il buio è stato adattato dalla HBO in una seria televisiva chiamata True Blood.

La prima stagione della serie si basa interamente sul romanzo, mentre dalla seconda serie differisce alquanto dalla saga e raccoglie, ahimé, più successo dei romanzi.

 

Anche se l’opera sembri cavalcare l’onda del successo di Twilight, è opportuno ricordare che è stata scritta prima della saga della Meyer. Riproponendo un affascinante ma pluriesplorato cliché – vampiri, noir, sensualità – Charlaine Harris riesce comunque a rendere originale ciò che vi è di scontato, e brillante ciò che invece sembrerebbe banale.