Scopo di questo ennesimo saggio di critica tolkeniana è quello di "illuminare le radici religiose cristiane e cattoliche di questo Autore, noto per la sua produzione fantastica".
La tesi propugnata è che la fantasia di J.R.R. Tolkien, scaturisca dalle letture bibliche e dalla sua fede cattolica.
Per dimostrarla l'autrice Greta Bertani, laureata in Lingua e Letteratura moderna proprio con una tesi su Tolkien, effettua un confronto tra passi delle opere del professore di Oxford, in particolare Il Silmarillion e Il Signore degli Anelli e La Bibbia.
Quello che scaturisce dalla lettura è che l'opera di analisi e di confronto è stata metodica e appassionata, ma che non arriva, a mio personale giudizio, a una vera e propria convalida della tesi iniziale.
Ciò che neutramente emerge è la presenza di comuni stilemi narrativi e l'uso di comuni figure archetipiche, ma si potrebbe effettuare questo lavoro con tanti altri libri.
Tanto per fare un esempio, l'archetipo del prescelto, la cui venuta è annunciata da una profezia, non è esclusiva della letteratura fantasy, e anche un non cattolico potrebbe usarlo con successo.
E' chiaro che il tema religioso è più ampio del mero confronto narrativo, e se lo stesso Tolkien ha dichiarato nei suoi scritti di aver attinto al Mito più che alla religione, resta il fatto che la sua professione di fede facesse parte della vita reale.
Da questo dato possono trovare terreno fertile ogni sorta di analisi o approfondimenti.
Da un lato esistono i libri, i saggi, le lettere di Tolkien, dall'altro quella genia di lettori più critici, che dal testo estrapolano ogni sorta di spunto di riflessione, a seconda del loro punto di vista o provenienza culturale.
Nel saggio la curatrice non perde occasione di rimarcare la propria provenienza culturale, e la propria visione del mondo, cercando nell'opera tolkeniana come riflesso delle sacre scritture la conferma della sua validità.
E' un approccio metodologico non dubitativo che mi lascia sempre perplesso in saggistica.
E' un saggio utile a coloro che vogliono sapere tutto, ma proprio tutto dei possibili approcci all'interpretazioni dell'opera di Tolkien.
Se siete interessati solo alla magia della narrazione e al divertimento che essa procura, non fa per voi.
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