Venerdì 31 ottobre è iniziata la vendita in Italia di Brisingr, l'attesissimo terzo libro che compone quella che in origine era la trilogia dell'Eredità, la serie di Cristopher Paolini iniziata con Eragon e che ha avuto un enorme successo, specialmente tra i lettori più giovani.
Il libro, la cui realizzazione ha impiegato molto più tempo di quanto avesse previsto lo stesso Paolini, avrebbe dovuto essere l'ultimo della serie. Durante la stesura la storia è risultata troppo lunga per essere contenuta in un unico volume e l'autore ha deciso di trasformare la trilogia in quadrilogia. Il quarto libro sarà comunque quello conclusivo.
Fin dal principio, Paolini afferma la sua abitudine di usare descrizioni molto precise, come aveva fatto nei primi due libri, e la rafforza utilizzando descrizioni dettagliate e spesso purtroppo anche dispersive per presentare nomi, oggetti e personaggi.
Rispetto ai precedenti, Brisingr ha un taglio meno per ragazzi, con abbondanza di ferite, mutilazioni e morti - sempre descritte, anche qui, in ogni particolare - rallentando il ritmo della lettura in situazioni dove solitamente dovrebbe invece essere frenetico.
Tuttavia questo aspetto,seppure a volte snervante, riesce a rappresentare le situazioni in cui si trova il protagonista con un realismo impressionante. Al lettore sembra di partecipare alla battaglia insieme a lui
È anche vero che a volte questi rallentamenti nel ritmo del racconto sono poco adatti alla situazione, per esempio quando al lettore non importa proprio niente di sapere quanti corpi si ammucchiano intorno al guerriero, in che modo e con che arti massacrati, ma vuole solo sapere se il protagonista sopravviverà alla battaglia o no.
La trama, seppur leggermente intricata, riesce a incatenare bene delle situazioni molto diverse tra loro, raccontando l'evoluzione del personaggio di Eragon in un mondo che gira attorno alla politica e a personaggi che cercano di sfruttarlo per il loro interesse. Paolini fa un ottimo lavoro nel rappresentare lo stato d'animo del ragazzo, l'ultimo cavaliere, legato a ognuna delle tre razze da vincoli d'onore e promesse che deve riuscire a rispettare senza disobbedire ad altre, e che si trova invischiato in un vortice di sentimenti che si mischia con i dubbi e le inquietudini di un qualsiasi adolescente innamorato non ricambiato.
L'autore sembra aver approfittato della sua decisione di aggiungere un altro libro alla serie per caratterizzare molto di più i suoi personaggi, usando per ognuno una parte più o meno lunga per presentare il loro carattere e il modo in cui si rapportano nei confronti del protagonista: usa molto spazio per la descrizione dell'elfa Arya, e in particolare il cambiamento nel suo rapporto con Eragon.
Paolini utilizza molto di più sia l'antica lingua, parlata dagli elfi e dai cavaliere, sia la lingua dei nani, farcendo di titoli e nomi i discorsi a cui il protagonista partecipa o che ascolta, con il risultato di far venire un gran mal di testa al lettore testardo che si sforza di trarre un senso da quei termini o quantomeno di ricordarli.
Anche qui il lettore non è favorito dall'esagerazione di particolari presenti nel testo, che spesso fa venir voglia di saltare il paragrafo a piedi pari per continuare con il racconto.
A nostro avviso il romanzo è comunque molto buono, anche se forse leggermente inferiore ai precedenti capitoli della serie in termini di trama. La capacità di rappresentazione e caratterizzazione è di gran lunga superiore. Nel complesso è sicuramente almeno al livello di Eragon ed Eldest, fose migliore, e indirizzato a un pubblico più adulto.
D'altra parte, anche gli autori crescono.
72 commenti
Aggiungi un commentoConfesso che nemmeno io l'ho avuta... ops:
Ho scritto il mio primo (ed ultimo) commento in questo sito semplicemente perchè avendo letto il libro in questione, volevo semplicemente esprimere quello che era il mio parere. Non mi sarei aspettato tante offese, soprattutto da persone che avendo "una certa età" dovrebbero già aver acquisito una maturità superiore ad un ragazzino di dieci anni. Sono curioso di sapere le motivazioni di un comportamento simile e (forse esagererò) incivile. Siti del genere vengono creati affinché le persone possano esprimere quello che è il loro parere e soprattutto in totale libertà (anche includendo gli eventuali errori di ortografia che nn necessariamente evidenziano una scarsa preparazione scolastica quanto una scarsa padronanza nell'uso della tastiera come nel mio caso). Sono basito da tanto accanimento! Il fatto che ci sia un compiuter a separci dal nostro interlocutore non vuol dire che la nostra derisione o maleducazione nei suoi riguardi non possa ferirlo lo stesso. Non avevo idea che ci fosse un regolamento che vietasse un "linguaggio da sms" e non credo che questa mia mancazza abbia urato la sensibilità di qualcuno di voi, cosa che voi non potete altrattanto dire.
Ti rispondo io che ho cominciato?
Farti notare, con una puntina-ina di perfidia certo ma tutto sommato bonariamente, che è faticoso leggere cose scritte così.
Alle volte si scrive: "Senti, scusa, per favore, potresti scrivere un po' più leggibilmente se la cosa non è di troppo disturbo?" e trovi qualcuno che si inalbera lo stesso.
Relax. Questo tuo nuovo messaggio va già molto meglio.
Benvenuto.
Notevolmente sottotono rispetto alla saga, secondo me: troppi particolari non fondamentali per la trama, sequenze troppo lunghe e, paradossalmente, stacchi troppo repentini tra le scene, come se il libro fosse un collage di situazioni che Paolini volesse assolutamente mostrare senza preoccuparsi della coesione.
Ci sono dei bei capitoli, senza dubbio, ma nel complesso sono rimasta delusa e perplessa: tagliando tutte le parti inutili di questo libro, non riusciva a completare la saga senza doverne scrivere un quarto?
Ps: Roran è diventato un personaggio pateticamente inverosimile.
A me questo libro piace e anche tanto, l'ho letto qualche anno fa così, per noia, perchè non avevo nient'altro da leggere e l'ho trovato il più bello dei tre, eragon è impacciato ed eldest non mi ha fatto impazzire, ma questo è fantastico, il modo in cui i vecchi personaggi si riallacciano, il modo in cui cresce. Non ci sono personaggi simpatici che però mancano se muoiono come il padre di eragon (non svelo a chi non l'ha letto chi è). E poi adesso è il mio vanto, voglio dire, a quante persone fa impressione sentirsi dire "ho letto brisingr", a tutti quelli che l'ho detto mi hanno chiesto cosa fosse e l'unico modo per spiegaro o è sventolarglierlo davanti al naso oppure dire "è di 829 pagine" perchè i numeri sono l'unica cosa che fa capire. é un vanto poter dire che l'ho letto perchè è il fantasy più puro, più perfetto e più speciale che ci sia. Anche il fatto diusare la magia in secondo piano è perfetto. si capisce che è stato un appassionato di fantasy a scriverlo, uno che a noi ci capisce.
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