Terry Pratchett ha già fatto notizia diverse volte da quando, nel 2007, ha informato il pubblico di essere afflitto da una rara forma di Alzheimer precoce. L'autore dei romanzi della saga del Mondo Disco ha lottato con tenacia contro questa terribile malattia incurabile che distrugge la memoria e la personalità, e ha raggiunto ancora qualche soddisfazione continuando a pubblicare e ricevendo l'investitura a Cavaliere.
Nel frattempo, però, l'Alzheimer è peggiorato e, sebbene ancora in grado di ragionare correttamente, Pratchett ha cominciato ad avere problemi di linguaggio e di memoria. La battaglia contro la malattia è diventata la sua ragione di vita da quando ha versato un'enorme somma di denaro per la ricerca. Adesso Pratchett vuol fare qualcosa di più.
L'autore ha ricevuto l'onore di tenere la Dimbleby Lecture, un discorso alla televisione britannica (così chiamato in memoria di un giornalista televisivo) affidato a un personaggio autorevole a scadenze irregolari (non più di una volta all'anno): il discorso di Terry Pratchett di ieri sera è stato incentrato sull'eutanasia.
Il titolo dell'intervento del resto è significativo: Stringere la mano alla morte. Pratchett sostiene la necessità di un apparato giuridico che possa dare la facoltà al malato di avere aiuto medico per porre fine alla propria vita, e si offre di essere il personaggio su cui collaudare un simile tribunale che dovrebbe avvalersi della collaborazione di esperti in medicina e consulenti in questioni di diritto familiare ed ereditario.
Per dirla con parole già espresse da Pratchett in passato: "Se la nonna va al tribunale e picchia col suo bastone da passeggio sul tavolo e dice: guardi, ne ho avuto abbastanza di questa dannata malattia e vorrei morire, grazie mille giovanotto, non vedo perché chiunque dovrebbe impedirlo."
Secondo Pratchett nei paesi dove l'eutanasia è legalizzata non vi sono prove che la gente sia costretta a morire per far sì che i parenti ne ottengano i beni. "La libertà di scelta è importante, qualche anziano saggio medico capirà. Questo tribunale agirebbe per il bene della società e del paziente e si assicurerebbe che [...] non ci siano influenze di terze parti."
Pratchett ha già criticato il fatto che chi aiuta un parente a morire possa essere condannato per omicidio. In Inghilterra ci sono stati casi controversi, sia di assoluzioni che di condanne, per i familiari che hanno ucciso un congiunto affetto da malattie totalmente invalidanti o che causano intense sofferenze. Per quanto riguarda la propria malattia dice: "Non è una bella cosa e non voglio esserci fino alla fine... non credo che sia la morte a preoccupare particolarmente la gente, è la sofferenza che precede la morte a farlo."
La posizione di Pratchett quindi è a favore della scelta personale.
"Mia la vita, mia la morte, mia la decisione."
Spiace constatare che i discorsi sull'importanza di cercare una cura per l'Alzheimer sembrano ormai un ricordo del passato.
24 commenti
Aggiungi un commentoAgar, non le dire queste cose...
Una classifica su cosa sia meglio o peggio fra determinate malattie potrebbe farla solo chi le ha sperimentate sulla sua pelle tutte. Per fortuna, non è possibile.
oh, sul serio, davvero ritengo più fortunato chi scopre di avere un tumore piuttosto che l'alzheimer o qualcosa di simile.
Almeno per i tumori si continua a morire ma rispetto al passato le cure sono migliorate tantissimo e molta gente riesce a salvarsi, e in futuro sono convinti miglioreranno ancora (e speriamo)... a uno a cui è stato diagnosticato l'alzheimer o la sla attualmente che speranza o consolazione gli puoi dare?
Poi ho scritto "relativamente" riguardo la durata, non intendevo che fosse una malattia rapida e indolore.
In famiglia morti da tumore ne ho avuto e di svariati tipi oltre che quelle per alzheimer, e alcuni pure sono campati più di dieci anni col tumore (dopo averlo scoperto), ma a mio modo di vedere è stata una fine molto meno penosa.
Per questo avevo ribattuta all'affermazione di MagicamenteMe, ma ovvio che non auguro a nessuno di beccarsi l'una o l'altra cosa.
Ve lo dico una volta ancora e poi cancello senza preavviso.
Rimanete in tema.
Mi piange il cuore a sentire queste parole...non è giusto!!!...purtroppo egli stesso ci ha insegnato dal suo Morte " Non c'è nessuna giustizia, ci sono solo Io"
esprimo la mia solidarietà a al buon Pratchett e lo ringrazio perkè con le sue dikiarazioni ed il suo impegno sta cercando di portare il problema eutanasia all'attenzione pubblica e pertanto all'interno della legalità,
in qs. senso la sua proposta di massima di pensare a una specie di tribunale ke valuti caso x caso mi sembra denotare notevole buon senso
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