Arriva in tutte le librerie L'Aurora delle Streghe - Underdust, nuovo romanzo di Francesco Falconi (Grosseto, 1976), romanzo di streghe moderne, volitive e appasionate, in bilico fra magiche atmosfere gotiche e realtà contemporanee, edito da Reverdito Editore.
Stralcio di copertina
Abril Esteban è una kalé, ma del mondo antico e segreto da cui discende non sa nulla. La magia è solo un’illusione. La stregoneria solo un’ombra lontana.
Ma il fato incombe su di lei e prima di quando creda si torverà a combattere contro i suoi stessi sentimenti, e a dover prendere la decisione più difficile della sua vita…
…uccidere l’uomo che ama.
Quarta
Abril Esteban è una kalé e vive nella periferia di Barcellona. Determinata, forte e risoluta, è una ragazza come tante, che si oppone a una vita da gitana e riesce a trovare lavoro nel teatro di Eneko Serrano, come segretaria e aiutante dei suoi due figli: Lucas e Jago.
Non è una vita facile quella di Abril, ma da subito stringe un intenso rapporto con Jago che presto dall'amicizia sfuma nell'attrazione, fino all'amore. Questo, finché il destino non si mette di mezzo e Jago Serrano non perde la vita in un tragico incidente durante uno spettacolo. Ma si è trattato davvero di un incidente?
In preda alla disperazione, e manovrata da strane e oscure voci, Abril viene spinta a leggere gli antichi libri di sua madre, Miriam: libri sulla stregoneria. Ed è proprio nel Libro delle Ombre, che Abril trova un incantesimo capace di risvegliare Jago… scoprendo così di essere anche lei una strega kalé. Sembra tutto perfetto, ma l’individuo che si risveglia dopo quel rito non è più Jago.
É una creatura dell’oscurità, un Imperfetto, che per vivere si nutre di lacrime spingendo al suicidio chi si mette sulla sua strada.
Abril si troverà così costretta a combattere contro i suoi stessi sentimenti, e a dover prendere una decisione difficile: uccidere il ragazzo di cui si è innamorata. Fino all’inaspettato finale…
Dall’amore all’ossessione. Dall’ossessione all’odio. Dall’odio alla vendetta.
L'autore
Francesco Falconi è nato a Grosseto il 26 giugno 1976. Laureato in Ingegneria delle Telecomunicazioni a Siena, risiede a Roma dove lavora come consulente presso un operatore telefonico di terza generazione. Nel 2006 ha esordito con la saga fantasy Estasia, trilogia pubblicata da Armando Curcio, un successo bissato nel 2008 da Prodigium (Asengard editore) che gli ha permesso di diventare «uno degli autori di fantasy più noti in Italia» (citazione da Panorama Libri). Nel 2010 si è impegnato in difesa dell’ambiente con Gothica, edito Edizioni Ambiente – Verdenero. Il suo sito e blog internet, ritrovo per i suoi fan e lettori più accaniti, è www.francescofalconi.it
Il concorso
Sul sito ufficiale dell'autore, nella notte fra il 7 e l'8 luglio, sarà possibile partecipare a un concorso per aggiudicarsi una copia autografata di L'Aurora delle Streghe. Info ulteriori sul blog ufficiale di Francesco Falconi.
Collana Pegaso
Fondata da Luigi Reverdito nel marzo 1970 a Trento, la Reverdito Editore negli anni ha sviluppato come campi principali d’interesse collane che sfociano nel romanzo storico, noir, fantastico, e mainstream, dando ampio spazio anche alla manualistica, alla saggistica, alle biografie e a volumi di storia dell’arte.
Nondimeno, già alla fine degli anni ’80 la allora Luigi Reverdito Editore, molto in anticipo sui tempi, diede vita a una delle sue collane più famose: che ancora oggi, a distanza di trent’anni, è rimasta nell’immaginario di molti lettori come invidiabile simbolo di qualità e innovazione: “Pegaso”, collana dedicata esclusivamente alla narrativa fantastica italiana e internazionale.
Oggi, per festeggiare i suoi primi 40 anni di attività in campo editoriale, la Reverdito Editore di Trento torna in tutte le librerie con una nuova collana dedicata totalmente al fantastico.
Nuova veste grafica, nuove edizioni e una nuova distribuzione, il tutto abbinato a nomi noti del panorama italiano e internazionale, ai quali si affiancheranno quelli di giovani esordienti selezionati dall’editrice.
La collana, curata da Luca Azzolini, ospiterà i nuovi romanzi in edizione cartonata ed economica, e in omaggio alla storica collana Pegaso – emblema di qualità, simbolo di continuità e di imperitura passione – ne riprende il nome come trait d’union fra il passato e il futuro.
L'anteprima
L'Aurora delle Streghe - Underdust
"Dall’amore all’ossessione. Dall’ossessione all’odio. Dall’odio alla vendetta". In anteprima per FantasyMagazine, il prologo del nuovo romanzo di Francesco Falconi per Reverdito Editore.
LeggiL'Aurora delle Streghe - Underdust
Francesco Falconi
Reverdito Editore, Collana Pegaso, 2010.
Copertina rigida. 350 pagg. 18 euro.
7 luglio 2010.
ISBN 9788879781657
25 commenti
Aggiungi un commentoQuando ho parlato di Altieri mi riferivo al periodare dell'autore, non certo ai contenuti.
Leggerò anche le prime venti pagine.
Per una svista del genere (questo è stato: la grandezza del mio avatar era 104*136, che per poco non rispettava i 120*120. Non ci ho nemmeno fatto caso, se non ora che me l'hai fatto notare: pensavo di essere a posto, dato che nessuno lo aveva fatto notare prima. Infatti il regolamento l'ho letto, perchè essere in un forum è come essere a casa d'altri e occorre rispettare le regole che vigono) bastava un pm e tutto era a posto. Quello che mi ha infastidito è stata la puntigliosità per una cosa fuori regolamento da poco, quando se ne vedono di peggio (es. l'italiano da sms).
Ho solo riportato un fatto capitato per sottolineare che far rispettare le regole è importante, ma occorre farlo per tutte (gli insulti quella volta sono rimasti una settimana. Di solito cerco il dialogo, ma a quel punto ho dovuto fare un atto di forza, ovvero richiere un intervento netto a un mod). Il discorso in questo caso era generale, rivolto più ai mod come ruolo che non direttamente a te. Che è vero che siete in pochi e fate tutto quello che potete, non potendo prendere dappertutto, solo cercate di prendere le violazioni più grosso. Questa mi sembrava davvero minima.
Francesco, adesso ho capito E' una scelta che può piacere o meno; se usata al momento giusto, dà un ottimo risultato. Come ad esempio in una fase concitata di battaglia (immaginate nel fervore dello scontro un personaggio che fa una dissertazione filosofica di pagine? Oltre a far perdere la forza della scena, sarebbe poco realistico ) o in un momento di forte shock.
Dopo il siparietto su Solanas y sus bananas torno a parlare dello stile del prologo. Lo faccio qui perché la discussione sullo stile di Francesco è continuata in questa sede.
Allora, io non percepisco nei pensieri in corsivo una differenza di tono sostanziale rispetto al resto della "cronaca" (scusa il termine, ma questa narrazione m'arriva come una sorta di telecronaca degli eventi). Per me tutti i pensieri della protagonista sono in presa diretta, visto che usi il tempo presente e il punto di vista è solo suo. Se sento una differenza la avverto solo nei primissimi corsivi di "Buio", nel quale i pensieri evidenziati mi appaiono spesso estranei, alieni, quasi dettati da una seconda personalità della fanciulla.
Nel resto delle pagine la contrapposizione tra corsivi e stampatelli non evidenzia affatto questo dissidio interiore ed è per me meno giustificata. Poi per il resto la narrazione in prima persona e al tempo presente non mi dà fastidio e la trovo molto espressiva, anche se un po' stancante per lettore e scrittore, a lungo andare.
Picasso lo conoscono tutti in tutto il mondo. Lo mettono su magliette, tazze da tè, mouse pad, lo usano per le pubblicità. Chiunque viva nella società dell'immagine lo sa riconoscere. Certo, interpretare la sua arte è un'altra faccenda e dare un nome alle sue opere anche.
Stessa faccenda per Dalì. Magliettte, tazze da tè, quadernetti, mouse pad e chi più ne ha più ne metta. Anche chi non ha mai aperto un libro d'arte conosce in qualche modo le opere di Dalì (ha disegnato anche la carta del Chupa Chups...) Anzi, è più facile che i giovani d'oggi conoscano Dalì piuttosto che l'arte rinascimentale.
Idem per Mirò. Tra l'altro il pittore surrealista ha realizzato anche il manifesto dei mondiali dell'82. E a Barcellona c'è un Parque Mirò, con una statua multicolore alta 22 metri.
Detto tutto questo, io non contesto che la tua Abril non conosca il significato delle opere di tali artisti. Solo un critico d'arte sa interpretarle correttamente. Io contesto il fatto che la ragazza, cittadina della civiltà dell'immagine, affermi di conoscere tali autori solo grazie alle parole della madre.
Visto però l'importanza microscopica di due righe in un romanzo di centinaia di pagine non penso affatto che sarà questa frase, che resta secondo me mal formulata, a pregiudicare la qualità dell'opera. Sia chiaro, non pretendo di stroncare un libro in base a venti pagine, visto che ho trovato anche aspetti positivi in queste venti.
Guarda che se scrivi in seconda (o in terza) con punto di vista della protagonista non cambia molto il concetto che ho espresso. Puoi riportare un pensiero in forma diretta o indiretta, non capisco cosa intendi.
Ci sono miliardi di libri con su scritto una cosa del genere:
"bla bla bla" pensai.
La trovo una sottigliezza, perdonami. Abril riporta le parole della madre, ma non finisce lì il suo pensiero. Subito dopo precisa che lei non conosce i titoli e l'arte di questi pittori.
Il fatto che questi pittori siano famosi lo può anche sapere, ma non che hanno riempito pagine e pagine di libri d'arte, in quanto da nessuna parte ho scritto che Abril ha fatto le elementari "classiche" o seguito lezioni d'arte.
Se ti fa piacere, puoi fare come me, informarti sul livello di studio della popolazione ROM/gitana. Cosa non semplice, specie se poi scendi nelle famiglie a livello geografico, quindi fino ai Kalé. Se vuoi, puoi anche ricercare quali leggi ciascun stato e non applica al fine di integrare gli immigrati/ROM, sia a livello europeo che di ciascuna nazione, chiudendo il cerchio prima in Spagna, quindi nella Catalogna. Infine, ci sono anche documenti su Barcellona e, per essere ancora più precisi, nel quartiere periferico di Badalona (dove risiede la maggior parte della comunità kalé). Ci sono documenti sulla compravendita di chatarras, elemosina, flamenco gitano, così come sul livello di istruzione e accordi con le politiche sociali locali.
Insomma, tutta sta lagna per assicurarti che non ho sparato a caso una kalé a Barcellona.
(che sia una strega sì, però, così come alla fine del libro ho dettagliato le mie forzature sulla comunità kalé e stregoneria wicca).
In modo coerente, succede anche in seguito, quando nel Parc Guell Abril dice che sua madre le aveva spiegato qualcosa su Gaudì quando era piccola.
Ma figuriamoci, nessun problema, siamo qui per parlarne, niente di più. Che ci sia un Zweal eccetera pronto a liquidare il mio lavoro in due righe non è un problema. Fa parte del gioco quando pubblichi un libro
Io sono convintissima che tu ti sia documentato, e non ti accuso di aver costruito la protagonista in modo superficiale. Ti ho contestato una situazione che mi sembrava poco plausibile, non la costruzione del personaggio di Abril, che non conosco ancora.
Per quanto riguarda la questione del pensiero "in presa diretta". Tu mi dici
La situazione cambierebbe eccome, invece.
Già il tempo del "«Bla bla bla». Pensai." è il passato. Il protagonista riferisce di una sua esperienza e riporta i suoi pensieri di allora.
Nella tua scrittura, invece, la protagonista vive la sua vicenda Hic et Nunc. Tutti i pensieri sono in presa diretta. Quelli in stampato e quelli in corsivo.
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