Nuovo rinvio per Spider-Man: Turn Off The Dark, il musical sul tessiragnatele Marvel con le canzoni di Bono e The Edge degli U2.
Dopo l'anteprima mondiale del 28 novembre, arrivata dopo tre rinvii, era stato annunciato il debutto per il prossimo 11 gennaio. (/notizie/13604/).
E' stato recentemente annunciato l'ennesimo rinvio, a febbraio 2011.
A causarlo è stata una concorrenza di fattori. In primis alcune traversie accadute durante le prove: un attore si è rotto entrambi i polsi durante le prove, e un altra, Natalie Mendoza , è ancora fuori dalla produzione dopo aver subito un trauma cranico in un incidente dietro le quinte.
In second'ordine sembrerebbe che la produzione voglia rimettere mano allo spettacolo, dopo alcuni riscontri avuti nell'anteprima.
Tante le possibili opzioni: un nuovo finale; una nuova stesura dei dialoghi;alcune rifiniture allo spettacolo quali l'aggiunta di altre musiche dei due compositori, che torneranno a lavorare a tempo pieno per la produzione da fine dicembre, di ritorno dal loro tour.
I produttori e gli autori devono decidere l'entità delle modifiche che verranno poi sottoposte in anteprima ai critici teatrali una settimana prima del debutto ufficiale.
Questo sarà il quarto rinvio del debutto dello spettacolo, che sarebbe dovuto avvenire a gennaio 2010.
Nonostante le varie traversie, la prevendita dei biglietti va comunque molto bene. Sono stati venduti il 98,2 % dei posti disponibili per le date annunciate.
Con ben 65 milioni di dollari, Spider-Man: Turn Off The Dark è la produzione più costosa nella storia di Broadway, più del doppio di Shrek the Musical che costò "solo" 30 milioni.
Se per un film una simile cifra sarebbe assolutamente insufficiente, per un musical è una cifra faraonica. D'altro canto, un film ha molte più possibilità di guadagno, dato che è possibile proiettarlo in contemporanea in migliaia di sale.
E' innegabile che per rientrare dell'investimento Spider-Man deve diventare uno dei più grandi successi di sempre, in grado di guadagnare almeno un milione di dollari a settimana per diversi anni.
Visto che il tasso di mortalità degli spettacoli a Broadway è dell'80% è una scommessa che definire azzardata è riduttivo, a zero margine di errore.
I produttori dovranno avere il tutto esaurito per almeno due anni.
La storia della produzione del musical, comincia in Irlanda nel 2005, quando il produttore Tony Adams, un socio di lunga data del regista Blake Edwards (recentemente scomparso), con esperienza limitata in musical di Broadway, acquistò i diritti per una versione teatrale delle storie di Spider-Man direttamente dalla Marvel.
I termini dell'accordo non sono mai stati resi pubblici, ma alcune fonti ritengono che molto probabilmente la Marvel abbia preteso un pagamento anticipato di considerevoli dimensioni, probabilmente un canone e un anticipo invece sulle royalties pagate per ogni settimana che lo spettacolo sarà in scena. La Marvel ha sfruttato il suo enorme potere contrattuale per non investire nello show e non sostenere alcun rischio.
Adams ha quindi contattato Bono e The Edge per coprodurre e creare musica e testi. Per loro si tratta della prima esperienza a Broadway. Bono contattò Julie Taymor per la regia. Ma per sostenere le idee del trio di autori il budget complessivo è via via aumentato.
Julie Taymor ha al suo attivo il musical The Lion King e per contratto percepirà il 6,5% per cento degli incassi lordi settimanali.
Adams morì nel 2005, ma ormai la macchina produttiva era avviata. Bono, The Edge misero la Taymor sotto contratto. Quest'ultima era già al lavoro sul soggetto insieme al drammaturgo Glen Berger.
A succedere ad Adams fu David Garfinkle. Le prime stime accertarono che il costo del progetto sarebbe stato circa di 40 milioni di dollari.
Garfinkle è un avvocato dell'Illinois, con ancora meno esperienza di Broadway del suo predecessore.
Con la Taymor per nulla interessata a far quadrare il bilancio, Garfinkle perse un importante investitore, la cui identità non ha mai rivelato e quindi, nel 200 la produzione si arrestò.
Se da un lato alcuni osservatori accusarono della battuta d'arresto la Taymor, altri come il produttore veterano Peter Schneider (Il Re Leone), difesero l'operato della regista, accusando la produzione di non avere ben gestito il rapporto con la regista promettendole fondi e mezzi per realizzare le sue idee senza che questi fossero realmente a disposizione.
Nell'ambiente la Taymor ha lavorato molto bene con produttori con il polso di ferro, capaci di mediare tra le esigenze artistiche e quelle di budget.
The Lion King è stato in scena per ben 13 anni, incassando 4,2 miliardi di dollari. E a concorrere al successo dello spettacolo contribuì la capacità del produttore Tom Schumacher di mettere i giusti limiti alla spesa.
Pur tuttavia qualche mese dopo Garfinkle affermò che le risorse necessarie a finanziare lo spettacolo c'erano.
Nel 2009 la produzione s'incagliò di fronte a un altro ostacolo: trovare i soldi per l'affitto del teatro, del quale nel frattempo erano stati avviati i lavori di ristrutturazione.
La corsa per ottenere i finanziamenti creò molta attenzione mediatica sul progetto e molta attesa. Per molta stampa specializzata c'era il pericolo che lo spettacolo potesse essere annullato.
L'anteprima fu rinviata dal febbraio 2010 a metà novembre.
"Mai abbiamo avuto un rinvio di questa lunghezza prima", disse Stephanie Lee, presidente del Group Sales Box Office, uno dei principali operatori nella vendita di biglietti di Broadway. "Quando musical o spettacoli hanno rinvii come questo, in genere non vengono più realizzati."
L'anteprima venne poi spostata definitivamente a fine novembre.
Nel frattempo Garfinkle è stato messo da parte, sostituito da Michael Cohlcon presidente della Live Nation, la società che collabora da 12 anni con gli U2 per l'organizzazione dei concerti, anch'egli senza esperienza a Broadway.
Cohl, che ha rifiutato di essere intervistato, si è lamentato pubblicamente di aver trovato la produzione in uno stato finanziario catastrofico.
Affermazioni che Garfinkle non ha contestato. L'avvocato si è detto comunque contento dell'arrivo del nuovo produttore, in grado di apportare nuovi capitali all'impresa, nonchè estremamente orgoglioso di aver supervisionato la creazione. Il libretto, i testi e le musiche sono state realizzati: il set è stato progettato e costruito.
Cohl ha ottenuto nuovi finanziamenti, da ambienti estranei al teatro, attirati più dalla forza commerciale del personaggio Marvel che da interesse per il musical.
Pur tuttavia anche con la sua gestione i costi sono lievitati, da circa 50 milioni a oltre 65. Alcuni osservatori hanno ipotizzato che Cohl sia troppo viicino agli U2 per imporre una disciplina finanziaria in Spider-Man.
In ogni caso è riuscito a evitare che lo spettacolo andasse via da New York, per essere rappresentato altrove.
Nel frattempo, il rinvio dell'anteprima al 28 novembre ha fatto sì che Bono e The Edge fossero in tour con gli U2 in Australia quando il pubblico ha potuto dare un primo sguardo a Spider-Man.
La prima assoluta è stata funestata da diversi problemi tecnici. La rappresentazione è durata più di 3 ore e mezza, a causa di ben cinque interruzioni. Una delle più eclatanti è stata quanto Spider-Man (Reeve Carney) è stato lasciato appeso sopra il pubblico mentre i macchinisti cercavano di raggiungere i suoi piedi. L'attrice Natalie Mendoza è stato colpito alla testa da alcune apparecchiature dietro le quinte, riportando una commozione cerebrale. Uno dei ballerini si è rotto entrambi i polsi e un altro membro del cast si è rotto un dito del piede.
Ma le notizie sulle acrobazie mozzafiato hanno alimentato l'interesse per Spider-Man. Durante la sua prima settimana di anteprime, lo show ha incassato 919.457 dollari da cinque spettacoli, che hanno quasi registrato il tutto esaurito, vendendo una media del 98,2% dei posti, con un prezzo medio del biglietto di 97,11 dollari. Tre anteprime sono state annullate. Se lo spettacolo avvesse avuto tutte le otto rappresantazioni previste avrebbe potuto incassare un milione e mezzo di dollari.
Spider-Man arriva in un momento difficile a Broadway, con oltre 15 spettacoli che chiuderanno entro la fine dell'anno. Tre musical recenti - Bloody Bloody Andrew Jackson, The Boys Scottsboro e Donne sull'orlo di una crisi di nervi - hanno dichiarato fallimento e chiuderanno entro la fine di gennaio.
Spider-Man potrebbe probabilmente fare di meglio, anche se, dato il suo costo, potrebbe avere successo ed essere ancora in perdita.
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