Non è uno spoiler. Gwen Stacy è morta nei fumetti.
Che il primo amore di Peter Parker sia definitivamente defunta è una certezza inossadabile, un punto fermo del Marvel Universe.
Come ben saprete il reboot cinematografico diretto da Marc Webb, The Amazing Spider-Man introduce lo storico personaggio e tutti i fan si chiedono quale sarà il destino del personaggio nei successivi film della trilogia.
Su questo punto Emma Stone, che le ha dato e le darà le sue bionde fattezze non ha dubbi. In una recente intervista ha dichiarato che secondo lei dovrebbe essere mantenuto questo elemento imprescindibile della mitologia del Rango.
"In sostanza, la tesi è che Spider-Man la uccide per sbaglio Quindi la persona che la ama è la persona che la uccide, che è la cosa più orribile. A quanto pare molte persone smisero di leggere il fumetto quando accadde perché rimasero sconvolte. Ma, naturalmente, voglio che si rimanga fedeli" - ha dichiarato l'attrice.
Il produttore Matt Tolmach ha già confermato che verranno prodotti almeno tre film, in virtù dell'ottimo risultato al botteghino del primo che attualmente ha incassato circa 704 milioni di dollari in tutto il mondo.
È possibile che se questa è anche l'idea degli sceneggiatori sia la morte di Gwen Stacy, il momento clou della trama del primo sequel la cui uscita è già prevista per maggio 2014?
Nei fumetti gli ideatori della sua morte furono Gerry Conway e Gil Kane, che nella storia pubblicata in The Amazing Spider-Man 121, del giugno 1973 (UR Corno 133 del 1975, in Italia).
Nella storia il cui titolo oggi sarebbe considerato uno spoiler, La notte in cui Gwen Stacy morì, narrarono di come Norman Osborn, alias Green Goblin, rapì la ragazza e la espose come un trofeo sulla sommità del George Washington Bridge. Norman infatti conosceva l'identità segreta di Peter Parker e decise il rapimento come supremo atto di persecuzione contro il suo rivale.
Quanto Spider-Man accorse in soccorso, Goblin gettò la ragazza giù dal ponte. L'Uomo Ragno lanciò la sua tela per fermare il volo della ragazza... d'istinto. La tela raggiunse il polpaccio di Gwen e la caduta si arrestò bruscamente.
Ma fu proprio questo gesto istintivo a essere fatale alla ragazza. Quando Peter la tirò su infatti non poté fare altro che constatare che era già morta.
La tesi più accreditata oggi è fu proprio il contraccolpo sulla spina dorsale di Gwen a causarle la morte e non la spinta di Goblin.
Una tesi non dichiarata all'inizio, sulla quale hanno dibattuto tutti i fan per anni. Un forte indizio era proprio da una onomatopea disegnata proprio accanto al collo della ragazza, un sinistro "snap" che turbò tutti noi ragno dipendenti e Peter per anni.
La tesi infatti divenne ufficiale, un fatto incontestabile è che in tutti i successivi salvataggi di Mary Jane, anche quelli cinematografici, Peter non usi più la tecnica che fu fatale a Gwen. Pertanto nel Marvel Universe il giovane è cosciente che forse Gwen avrebbe potuto essere salvata e dovrà convivere con questo dolore per tutta la sua vita.
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