Il dopo Comic-Con si preannuncia denso di eventi nella marcia di avvicinamento all'uscita al cinema del terzo e conclusivo film che Peter Jackson ha tratto da Lo Hobbit, il romanzo di J.R.R. Tolkien.
Lo Hobbit: la battaglia delle cinque armate, così sarà tradotto The Hobbit: The Battle of the Five Armies.
Una traduzione che scontenterà i puristi, dato che nella traduzione italiana l'episodio a cui fa riferimento il titolo è denominato la Battaglia dei Cinque Eserciti.
Il passaggio qualcuno se lo ricorderà a memoria, altri come me se lo sono andati a cercare per evitare di essere bacchettato dall'esperto di turno:
"Cominciò dunque una battaglia che nessuno si era aspettato; e fu chiamata la Battaglia dei Cinque Eserciti, e fu tremenda."
In ogni caso, il post Comic-Con ci ha portato nuove immagini, nelle quali vediamo quasi tutti i principali protagonisti della vicenda, da Bilbo Baggins (Martin Freeman) al re degli Elfi Silvani di Bosco Atro, Thranduil (Lee Pace), all'arciere Bard (Luke Evans) al Mago Gandalf (Ian McKellen).
Quale destino per Tauriel?
Una bella immagine è dedicata alla super elfa Tauriel (Evageline Lilly), identificata dal fandom come la "Mary Sue" personale di Peter Jackson, che insieme alla moglie Fran Walsh ha inventato il personaggio, non presente nel libro.
In gergo una "Mary Sue" è un personaggio troppo bello per essere realistico, privo di difetti e dotato di tutte le abilità necessarie in ogni circostanza. In effetti in Lo Hobbit: la desolazione di Smaug, Tauriel è bella, è una guerriera Capitano delle guardie, è una guaritrice, è amica personale del figlio del Re, e il Re stesso ha per lei un occhio di riguardo, pur non vedendo di buon occhio una eventuale relazione tra lei e Legolas.
Un personaggio molto comodo, che nel film ha risolto non pochi problemi.
Un problema non da poco lo avrà Jackson nel gestire la continuity interna tra la trilogia di Il signore degli anelli e quella di Lo Hobbit.
Gli elfi sono longevi, e sappiamo infatti che Galadriel, Legolas ed Elrond sono nei film dell'Hobbit proprio per costituire una sorta di legame tra i due cicli. Ma Tauriel, personaggio inesistente all'epoca potrebbe, se sopravvive, essere viva all'epoca della Compagnia dell'Anello.
Questo apre la strada a due congetture:
1) prima o poi Jackson ci proporrà una nuova versione di Il Signore degli Anelli con scene con Tauriel inserite ad hoc;
2) Tauriel morirà.
Comunque la pensiate, il 16 dicembre 2015 il film arriverà nella sale cinematografiche italiane. C'è tempo per pensarci.
Nel frattempo vi lascio alla sinossi ufficiale e alla galleria d'immagini.
La sinossi ufficiale di Lo Hobbit: la battaglia delle cinque armate
Dal regista premio Oscar®, Peter Jackson arriva, Lo Hobbit: la battaglia delle cinque armate, il terzo film della trilogia, adattamento del popolare capolavoro senza tempo The Hobbit, di J.R.R. Tolkien.
Lo Hobbit: la battaglia delle cinque armate ci accompagna verso l’epica conclusione delle avventure di Bilbo Baggins, Thorin Scudodiquercia e della Compagnia dei Nani. Dopo aver recuperato la loro patria dal Drago Smaug, la Compagnia scatena involontariamente una forza mortale nel mondo. Infuriato, Smaug riversa la sua ira focosa sulla gente indifesa, donne e bambini di Lake-town.
Ossessionato soprattutto dal recupero del suo tesoro, Thorin sacrifica amicizia ed onore mentre i tentativi frenetici di Bilbo di farlo tornare alla ragione, guidano lo Hobbit verso una scelta disperata e pericolosa. Ma pericoli ancora maggiori li attendono più avanti. Invisibili a tutti tranne che a Gandalf il Grigio, il grande nemico Sauron ha mandato in avanscoperta legioni di Orchi per un attacco furtivo alla Montagna Solitaria.
Mentre le tenebre calano sul crescente conflitto, le razze di Nani, Elfi e Uomini devono fare una scelta– unirsi o essere distrutti. Bilbo si trova a combattere per la sua vita e quella dei suoi amici nell’epica Battaglia dei Cinque Eserciti, mentre il futuro della Terra di Mezzo è in bilico.
La trilogia di The Hobbit racconta una storia continua ambientata nella Terra di Mezzo, 60 anni prima di Il signore degli anelli, che il regista premio Oscar®, Peter Jackson ed il suo team hanno portato sul grande schermo con la trilogia campione d’incassi, culminata con la vittoria dell’Oscar® di, Il signore degli anelli: Il ritorno del re.
Ian McKellen ritorna al ruolo di Gandalf il Grigio, con Martin Freeman nel ruolo principale di Bilbo Baggins e Richard Armitage in quello di Thorin Scudodiquercia. Il cast corale internazionale è guidato da Evangeline Lilly, Lee Pace, Luke Evans, Benedict Cumberbatch, Ken Stott, James Nesbitt, e con Cate Blanchett, Ian Holm, Christopher Lee, Hugo Weaving e Orlando Bloom. Il film vede anche la parteciazione di, in ordine alfabetico, John Bell, Manu Bennett, Jed Brophy, Adam Brown, John Callen, Billy Connolly, Stephen Fry, Ryan Gage, Mark Hadlow, Peter Hambleton, Stephen Hunter, William Kircher, Sylvester McCoy, Graham McTavish, Dean O’Gorman, Mikael Persbrandt e Aidan Turner.
La sceneggiatura di Lo Hobbit: la battaglia delle cinque armate è di Fran Walsh & Philippa Boyens & Peter Jackson & Guillermo del Toro, tratto dal libro di J.R.R. Tolkien. Jackson ha anche prodotto il film, insieme a Carolynne Cunningham, Zane Weiner and Fran Walsh. I produttori esecutivi Alan Horn, Toby Emmerich, Ken Kamins e Carolyn Blackwood, con Philippa Boyens e Eileen Moran come coproduttori.
Il team creativo dietro la macchina da presa è guidato dal direttore della fotografia Andrew Lesnie, lo scenografo Dan Hennah, il montatore Jabez Olssen ed il compositore Howard Shore. I costumi sono disegnati da Richard Taylor, Bob Buck ed Ann Maskrey. Taylor ha anche supervisionato i disegni e la produzione di armature, armi, creature e trucco speciale, realizzati ancora una volta dalla premiata Weta Workshop. Lo studio di effetti visivi premio Oscar®, Weta Digital si sta occupando degli effetti visivi del film, agli ordini del supervisore senior agli effetti visivi, Joe Letteri. Le acconciature ed il trucco sono di Peter Swords King. I disegnatori sono John Howe ed Alan Lee. Eric Saindon è il supervisore degli effetti visivi, con David Clayton alla supervisione all’animazione.
Sotto la regia di Jackson, Lo Hobbit: la battaglia delle cinque armate è stato girato in 3D a 48 fotogrammi al secondo e sarà distribuito in High Frame Rate 3D (HFR 3D) nei migliori cinema, oltre che nei formati 2D, 3D ed IMAX®. La produzione è stata realizzata presso gli studi di proprietà di Jackson a Miramar, Wellington, ed in esterni in Nuova Zelanda. La postproduzione è stata realizzata presso la Park Road Post Production di Wellington.
La New Line Cinema e la Metro-Goldwyn-Mayer Pictures, presentano una produzione Wingnut Films, Lo Hobbit: la battaglia delle cinque armate. Come per i primi due film della trilogia, Lo Hobbit: un viaggio inaspettato e Lo Hobbit: la desolazione di Smaug, anche il film finale è una produzione New Line Cinema e Metro-Goldwyn-Mayer Pictures (MGM), con la New Line che ha curato la produzione fisica. Il film sarà distribuito nel mondo dal 17 dicembre 2014 e dal 10 dicembre 2014 in alcuni territori selezionati.
La Warner Bros. Pictures distribuirà il film nei cinema mondiali, mentre per alcuni territori internazionali selezionati e tutta la distribuzione televisiva del prodotto sarà a cura della MGM.
La galleria di immagini da Lo Hobbit: la battaglia delle cinque armate
Lo Hobbit: la battaglia delle cinque armate
Immagini dal terzo film di Peter Jackson ispirato al romanzo di J.R.R. Tolkien.
5 commenti
Aggiungi un commentoNon è mica tanto una questione di essere puristi è che "La battaglia delle cinque armate" non si può proprio sentire. Sembra il solito pseudo aulico all'italiana.
E se la traduzione del titolo è il biglietto da visita del film, e considerato che anche i due film precedenti sembravano tradotti col google translator c'è poco da stare allegri.
Il problema di questa trilogia è semplicemente che è brutta
ma come "il grande nemico Sauron ha mandato in avanscoperta legioni di Orchi per un attacco furtivo alla Montagna Solitaria"???
((
Il problema di questa trilogia è che è una trilogia.
Hai detto tutto.
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