Dopo Oprah Winfrey, la conduttrice televisiva più influente d'america, è il turno di Peter Parker. Anche la Marvel partecipa alla corsa delle celebrità che cercano di mettersi in luce presso il nuovo presidente degli Stati Uniti, Barack Obama.
La Marvel Comics ha annunciato l'uscita di un albo che celebrerà l'imminente insediamento alla Casa Bianca di Obama, con un quantomeno improbabile team-up tra Spider-Man e il presidente eletto.
La storria, scritta da Zeb Wells e disegnata da Todd Nauck e Frank D'Armata, è ambientata a Washington, proprio durante la cerimonia, e vedrà l'arrampicamuri scontrarsi con alcuni suoi vecchi nemici, che tenteranno di impedire l'insediamento del 44esimo presidente degli Stati Uniti.
L'avventura sarà contenuta in appendice al numero 583 della collana Amazing Spider-Man, disponibile nei comic shop americani il 14 gennaio. Dell'albo verrà pubblicata anche una edizione con una copertina alternativa, disegnata da Phil Jimenez, con raffigurato il Presidente insieme a Spider-Man.
L'ispirazione per la storia sarebbe venuta direttamente al Redattore Capo della Marvel, Joe Quesada quando ha scoperto che il Presidente Eletto è un fan collezionista dei fumetti di Spider-Man.
Quesada ha dichiarato: "Momenti storici come questo devono essere rappresentati nei nostri fumetti, poichè l'universo Marvel è il mondo reale. Un fan di Spider-Man che si insedia nella stanza Ovale è un evento che deve essere commemorato nelle pagine di Amazing Spider-Man".
20 commenti
Aggiungi un commentoCelluloide? Lapsus da intensa attività intellettuale e confondere un plastico da pellicola in disuso con l'organica cellulosa rientra tra gli effetti collaterali .
Retorica disfunzionale a parte, il commento non voleva alludere a presunti ritardi in casa Marvel negli aggiornamenti sull'integrazione razziale americana dell'ultimo secolo; che l'entusiasmo da Obama-mania abbia colpito anche Wells e soci, e che-sulla scia- lo zelo dei media nell'illuminarci sul pedigree dell'amico a quattro zampe del neo Eletto rasenti lo stalking, è indubbio .Non sarebbe irritante se il mondo intero sapesse finanche cosa tu,Presidende degli Stati Uniti d'America,preferisca leggere al bagno?? (just kidding).
No, la Disney non è nuova alla multiculturalità, se si vuole conteggiare anche una Jasmine da Aladdin non proprio lattiginosa....sanno vero che è ambientato in Medio Oriente???
Ah... con quel film ebbero (anzi, si andaro a cercare) dei problemi.
Nella primissima versione (che non è quella che attualmente si trova nei VHS o DVD) Aladdin era bianco, Jasmine appena più scura... tutti i "buoni" erano bianchissimi, tutti i "cattivi" erano decisamente olivastri.
Giustamente vennero espresse proteste in proposito... quindi decolorarono un po' gli olivastri e colorarono un po' i bianchi.
Il punto era che Aladdin e Jasmine dovevano restare bianchi. Grosso modo. Altrimenti il pubblico non si sarebbe identificato.
Perfettamente logico dal punto di vista del marketing, ma pericolosissimo sul piano del politicamente corretto.
...Dovrei fare poco affidamento su una VHS riciclata e sulla pessima calibratura video di un attempato philips 17 pollici; se non altro, non mi sarei fatta ingannare dall'ambrato saturo del pancino anoressico di arabiaprincess e compagno scottato.
Se la Fabbrica dei sogni del Topo non ha tradito lo spitito conservatore e imprenditoriale di Babbo Walt , la Warner di Chuck Jones ,storica avversaria progressista ,seppe nascondere bene le grane sotto il tappeto : oggi giorno è difficile che qualcuno ricordi quel simpatico coniglio spilungone di Bugs alle prese con un cacciatore nero nano e dislessico. La gag sarebbe stata godibilissima se non traumatizzasse la serie ripetuta , parossistica di torture dell'ingegno e del caso alle quali viene sottoposto quel povero "negro" di cacciatore che ,oramai ridotto in stacci e fasciato di garza si ritrova infine esploso,bloccato in un tronco...
Progressista? Non mi suona.
Io l'ho sempre considerata allegramente nichilista!
messianico e luciferino, il Bugs che bacia in bocca il cacciatore Elmer racchiude tutta la filosofia anarchica della Warner ACME
magari la gag col nero esplosivo non è da considerarsi necessariamente una svista razzista,ma un'antesignana dello stile South Park, chissà...
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