Chi è lo scrittore?
Puoi dirci “chi è” Luigi Brasili? Dove sei nato, dove vivi, e cosa fai oltre a scrivere?
Sono nato in provincia di Roma, in una cittadina molto antica, diciamo parecchi secoli più vecchia della capitale: Tivoli, dove vivo tuttora. Lavoro in una società di servizi informatici e sono un pendolare, o meglio uno dei tanti coraggiosi che utilizzano il “servizio” del trasporto pubblico.
Come riesci a conciliare la tua attività di scrittore, con il lavoro, la famiglia, figli, ecc. ecc.?
Grazie ai tempi assurdi che si impiegano per fare pochi chilometri in treno mi ritrovo sempre con un paio d’ore a disposizione ogni giorno, che sfrutto per leggere, scrivere, o semplicemente per dormire o chiacchierare, quando non ho voglia di fare altro. Poi scrivo molto il sabato mattina, specie in inverno, quando moglie e figli sono impegnati con scuola e lavoro.
Come scrittore, come organizzi la tua giornata lavorativa? Ogni scrittore ha una sua ritualità nello scrivere, quale è la tua?
Non sono molto regolare e sono anche piuttosto pigro, infatti non scrivo mai per molti giorni di seguito, ma non potrei mai stare più di un giorno senza leggere qualcosa; poi vado a periodi: nelle stagioni più fredde dell’anno mi capita più spesso di armeggiare al pc o con un quaderno, rispetto a quando inizia a fare caldo, periodo in cui la mia produttività è vicina allo zero. Comunque in generale non ho riti o necessità di condizioni particolari: riesco a concentrarmi facilmente senza bisogno di silenzio o particolari condizioni logistiche; quando mi “scappa” da scrivere riesco a farlo pure su un tovagliolo di carta.
Senti di avere raggiunto qualche traguardo?
Se ti riferisci alla scrittura, sicuro! Ogni volta che finisco di scrivere una storia, anche di una pagina, è sempre un traguardo, in attesa di ricominciare…
Leggere
Quali sono i tuoi hobby, il passatempo preferito, cosa ti piace leggere? E quali sono i tuoi autori preferiti?
Come già accennato, mi piace tantissimo leggere; poi, fino a qualche anno fa ho praticato diversi sport, fin dall’adolescenza, senza sosta: calcio, atletica leggera, pallavolo e arti marziali. Ma a un certo punto mi sono fermato e sono diventato un pantofolaio modello, e la voglia di scrivere, che avevo in qualche modo rimosso per anni, è tornata proprio in quella circostanza. Non ho un autore preferito; tutti coloro che a suo tempo mi hanno appassionato spesso mi hanno anche deluso; per non far torto a nessuno, citerei quelli che mi hanno fatto sognare quando ero bambino: Salgari e Verne.
Quando hai iniziato a leggere e cosa? E quando hai scoperto la narrativa fantastica? Ti ricordi i primi titoli letti?
Ho iniziato con i fumetti, Marvel-Corno e Disney. Mio padre lavorava in una cartiera come
operaio e ogni tanto riportava a casa degli albi nuovi di zecca che trovava nella carta da macero. Ho letto a sei anni il numero uno dell’Uomo Ragno, e penso che la passione per il fantastico sia iniziata proprio allora: un amore a prima vista. Ricordo che mia madre era preoccupata perché snobbavo i libri di scuola per leggere i fumetti, ma il mio maestro elementare, che purtroppo ci ha lasciato in questi giorni, le disse: “L’importante è leggere…” Il primo romanzo in assoluto fu un libro regalatomi proprio dal mio maestro (ciao maestro Otello, grazie di tutto), I misteri della giungla nera.
Quali autori ti fanno da "guida"? Cosa leggi abitualmente?
Fino a qualche anno fa ero un lettore seriale. Quando scoprivo un autore che mi appassionava recuperavo tutto il possibile della sua produzione e leggevo solo quello. In particolare leggevo tantissima narrativa di genere, soprattutto fantascienza, horror e thriller. E soprattutto, narrativa americana. Poi sono “guarito” e da diversi anni scelgo prevalentemente mainstream e in particolare autori italiani o europei. Devo ammettere che ho avuto una sorta di crisi di rigetto per la narrativa di genere americana: è quasi sempre la stessa storia…
Che libro hai in questo momento sul comodino?
Ho una quarantina di libri in lista d’attesa. Da un paio d’anni scrivo recensioni per un sito specializzato, Lettera.com, e tra i libri che mi danno in lettura i responsabili della redazione, più quelli che compro e quelli che mi mandano gli amici scrittori sono sempre con gli scaffali pieni (con buona pace dei soprammobili di mia moglie). Al momento sto leggendo Il cerchio si è chiuso, di Loredana La Puma, primo titolo della neonata LaPennaBluEdizioni, e Una mente pericolosa di Patrick Senecal (Nord).
10 commenti
Aggiungi un commentoChi?
intervista molto carina Luigi
Grazie a tutti ragazzi.
p.s.
Syd, che sorpresa ritrovarti su queste lande! Un abbraccio, Luigi
Complimenti a Luigi!
Complimenti
Grazie, Fabrizio e Promethea, ben gentili, a presto.
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