Il titolo che è stato dato all'edizione 2009 della Fiera del Libro di Torino è "Io, gli altri. Occasioni per uscire dal guscio". Un tema che ci sembra sposarsi molto bene con i nostri generi preferiti, con la fantascienza ma anche con il fantasy, che il tema dell'"Altro", del diverso in più di un senso lo pone molto spesso al centro delle proprie storie. Uscire dal guscio, vedere il mondo da un punto di vista diverso, "dall'alto" se vogliamo, non nel senso di una posizione privilegiata ma nel senso di una visione distaccata, che permette una prospettiva più ampia.Come ogni anno nei grandi spazi dell'ex stabilimento Fiat del Lingotto a Torino, dal 14 al 18 maggio, la Fiera del Libro di Torino ospita quest'anno oltre mille espositori, in gran parte naturalmente editori.
Tra questi naturalmente anche Delos Books, presente con il proprio stand nel padiglione principale (il 2), allo spazio F121. Saranno disponibili tutte le novità di maggio, tra cui il nuovo Odissea Fantascienza Human Front di Ken MacLeod, il seguito di Il dominio della Regola, intitolato I maghi degli elementi, della scrittrice savonese Milena Debenedetti, e Tienimi, seguito ideale del simpatico volumetto uscito un paio d'anni fa, Come portarsi a letto una donna in dieci mosse.
Saranno disponibili anche quelle edizioni non distribuite in libreria, come i numeri della Sherlock Magazine, la Writers Magazine o la versione stampata di Delos Science Fiction, e tanti libri che in libreria sono ormai difficilmente reperibili.
Naturalmente allo stand sarà sempre possibile trovare qualcuno della casa editrice, anche semplicemente per scambiare due chiacchiere, portare un'opinione o un consiglio.
Ma gli editori che si occupano di fantastico presenti a Torino saranno molti. Ecco qualche indirizzo utile:
Delos Books pad 2 stand F121
Armenia pad 2 stand F106-G105
Nord, Longanesi, Salani e altri editori del gruppo Mauri Spagnol pad 2 stand J52-K51
Mondadori e altre case editrici del gruppo pad 2 H102-J101
Fanucci pad 2 stand L101
Keltia pad 2 stand M52
Fazi pad 3 stand P38
Gargoyle Books pad 2 stand M149
Shake pad 1 stand E17
Marcos Y Marcos pad 2 stand M84
Asengard pad 1 stand D10
Edizioni BD, Pavesio, Magic Press e altri editori di fumetti pad 2 stand COMICS PARK
Sul sito della Fiera del libro l'elenco completo degli espositori.
Vi aspettiamo!
42 commenti
Aggiungi un commentoSu questo hai perfettamente ragione. Da una parte ero talmente impegnato a riprendere che mi ero un po' estraniato, dall'altra quando si è giunti allo spazio delle domande non mi è subito tornato alla mente quel passaggio della presentazione visto che Licia e GL stavano parlando d'altro in quel momento. Poi, a presentazione conclusa, mi è tornata in mente la cosa e mi sono mangiato le mani ^_^''
Entro nel topic per precisare alcune cose che sono state dette su "Mirror Blues" e "Sanctuary"
Ammetto di non ricordare la specifica con precisione. Mi ricordo, tuttavia, che Luca si era raccomandato di non usare riferimenti a luoghi specifici, in modo da evitare un collegamento esplicito con il nostro mondo. Poiché la mia ispirazione per Ville Rouge è la New Orleans post-Katrina e poiché il blues ha origini molto legate alla cultura afroamericana, ho optato per i nomi in inglese, che mi sembravano più evocativi. Tuttavia, la scelta non mi pare spezzi la sospensione di incredulità. Anzi, probabilmente altri nomi "più da fantasy" sarebbero risaltati troppo, creando un effetto diverso e poco integrato con l'atmosfera che ho cercato di costruire.
Sanctuary è una città che vive in un estremo melting pot, che può essere più o meno vicino al mondo in cui viviamo.
Gli autori hanno usato nomi assolutamente inventati o legati a molte lingue. Lo stesso nome della città è inglese.
Insomma, credo che ci potesse stare un po' di elasticità, se progettualmente solida.
I nomi sono farina del mio sacco e non sono stati corretti in fase di editing.
Okamis, spero davvero che il mio racconto ti piaccia anche nelle restanti pagine
Non è esatto. Francesco è il webmaster del suo sito. Io ho progettato e realizzato la parte grafica, che poi lui ha montato da solo.
Il sito è nato parecchio tempo prima che nascesse l'idea di Sanctuary e, come avete già letto, Francesco non sapeva del mio racconto, per via della consegna anonima.
E' stata una sorpresa anche per lui.
Quelli di sopra sono i due passaggi (tra i tanti) esposti da Luca a cui mi riferivo. Personalmente li avevo intesi in maniera per così dire "estremista". In pratica avevo inteso che l'uso di lingue straniere potesse rappresentare proprio un elemento troppo marcato e che rischiasse di far passare Sanctuary come una Terra del futuro.
Come detto, non ho però ancora letto il tuo racconto (dopo la lettura per stralci fatta alla fiera, ho cominciato giustamente seguendo l'ordine "originale", quindi non mi addentro troppo, visto che era solo un esempio.
Posso però citare il racconto di Baccalario, letto già integralmente. Il brano è una piccola perla (l'idea di partenza è geniale e resa ottimamente, anche se il finale è leggermente prevedibile). In quel brano si cita apertamente il nome di un filosofo oltre che il pianeta Terra. Ecco, in quel caso mi pare che il brano sia in completo contrasto con quanto scritto da Luca (lo ammetto candidamente: mi è venuto anche il sospetto che sia un brano "riciclato" per l'occasione).
"Parlè": più che altro una traccia...
Ripeto, secondo me la cosa più importante era una coerenza emotiva con il tema di Sanctuary e poi una coerenza interna nell'ambiente creato per il racconto.
Avendo un'atmosfera legata al "delta-blues", ho scelto termini in inglese e francese, perché pensavo costruissero meglio l'atmosfera. Avrei potouto inventarmi nomi, o anagrammarli da lingue sconosciute ai più, come sanscrito, egizio e simili. Ma credo avrebbe complicato le cose inutilmente e mi avrebbe posto il fardello di spiegare altra roba, in uno spazio narrativo ristretto.
Così ho scelto la via più semplice e intuitiva, per me e il lettore.
Non posso dirti questioni più specifiche sul racconto di Baccalario, perchè non siamo riusciti ad incontrarci in Fiera. Posso dirti che fino ad ora è quello che mi è piaciuto di più e lo trovo parecchio "in mood".
Uppo la discussione solo per segnalare, come promesso a suo tempo, che sul mio sito ho caricato la presentazione del romanzo Wunderkind di d'Andrea, presentato da Licia Troisi. Purtroppo alcune magagne tecnologiche (mai più cassette della TDK! ) mi hanno impedito d'inserire le immagini. Ho ovviato con una sorta di "collage" ironico. Inoltre, ho anche aggiunto dei sottotitoli (da cui la lunga attesa) per aggirare il problema del rumore di fondo.
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