Di versioni erotiche, o pseudo tali delle favole, non ne sono mancate. La rilettura dell'universo di Charles Dodgson, ossia Lewis Carroll in tal senso non è la prima, e non sarà certo l'ultima.
Più che Alice però questo Wonderless ricorda molto di più un anime della prima ondata, quella arrivata negli anni '70, ossia ll Fantastico Mondo di Paul, un cartone tutt'altro che gioioso, pervaso di un senso di cupa angoscia che non lo rendeva proprio un prodotto per l'infanzia per come, ipocritamente, lo definiamo nel mondo occidentale. Ma non divaghiamo.
Ovviamente per l'infanzia non è Wonderless, graphic novel per lettori adulti. E non solo perchè ce lo dice la copertina.
Dopo aver fatto l'amore, anzi proprio mentre fa l'amore con il proprio ragazzo, Alice viene rapita, attraverso lo specchio e portata alla corte della regina Nera, ovviamente una mistress sado-maso. Il suo ragazzo attraversa lo specchio, e comincia un allucinante viaggio alla ricerca di Alice e della sua presunta innocenza perduta.
I personaggi ci sono tutti, dal Gatto del Cheshire al Brucaliffo, al Cappellaio Matto e il Bianconiglio. Sono più che altro mera evocazione, anzi quasi una citazione di una citazione, più strumentali che funzionali al racconto.
Il personaggio ragazzo abbonda in un turpiloquio ingiustificato, nel tentativo di suscitare una reazione a un dialogo pretenzioso, che vorrebbe dire tanto in poche frasi, ma che in poche parole si può riassumere come stereotipato e ingenuo.
Il disegno è acerbo, ma ha dei punti a suo favore. E' buona la visione fumettistica: valide la scelta delle inquadrature e l'equilibrio generale della tavola, così come struttura dei personaggi e anatomie. Purtroppo sono rarefatti, e praticamente nulli, gli sfondi.
Personalmente ho gradito di più i disegni del secondo episodio, di Valentina Campoli, ma anche Luca Bossetti ha potenzialità di crescita.
Valore aggiunto del volume, l'ottimo articolo di Alessandro Bottero, che parla di Lewis Carroll e dei suoi tempi, che è limitato dal poco spazio a disposizione, ma che lancia argomenti che da soli meriterebbero un saggio critico ben più approfondito.
4 commenti
Aggiungi un commentoHo letto il fumetto e mi permetto di dissentire da questa recensione che trovo essere pretenziosa e soprattutto poco meditata. L'opera si rifà esplicitamente al romanzo di Carrol " Through the Looking-Glass, and What Alice Found There", seguito di "Alice's Adventures in Wonderland". E' abbastanza palese, leggendo il graphic novel, che non trae ispirazione dall'opera di Carrol, ma ne accentua le tensioni erotiche e psicologiche. Sta in questo la chiave di volta per comprendere il fumetto: rileggere Carrol con gli occhi del XXI secolo, rendendo esplicita la carica erotica, che un anonimo curato protestante poteva solo accennare e velare. Proprio per questo non vedo riferimenti alle anime degli anni '70, neanche stilistici. Allo stesso modo, rileggere nel fumetto i personaggi di Carrol in chiave solo strumentale mi pare superficiale e molto riduttivo. Questi, contribuiscono infatti, nel loro essere onirico e cupo, a creare un'atmosfera tesa, che inquieta il lettore, ma ognuno è un'unità unica e irriproducibile, un universo a sè che merita attenzione. L'unica cosa che si può rimproverare ai due autori è di aver dato per scontata la conoscenza dei personaggi di Carrol, non è una citazione nella citazione, ma una rilettura senza filtri e sterotipi della loro essenza paranoide e disturbata.
Il linguaggio è volutamente forte, ma non potrebbe essere altrimenti. E' funzionale perchè spiazza il lettore e lo introduce in un'atmosfera surreale di lucida follia, e al contempo, aiuta il lettore a concentrarsi sull'immagine. La scelta è azzeccata anche per un altro motivo: è sempre stata considerata un'impresa tradurre "Through the Looking-Glass, and What Alice Found There" per una serie di ragioni che non possono essere dibattute in questa sede. Si può però constatarne il risultato: proprio perchè intraducibile un linguaggio violento ricalca la violenza del non-sense e del paradosso presenti in Carrol. Se ne fa una questione ritmica e istintiva non logica.
Gli sfondi sono rarefatti perchè il mondo al di là dello specchio sta scomparendo, esiste solo il piano al di qua della superficie riflettente: oltre il nulla.
Un'ultima cosa: a me pare che le tavole siano disegnate dai due autori, ma non vedo una prima e una seconda parte, quanto piuttosto un alternarsi nel disegno delle scene. In altre parole: nel fumetto sono alternate le tavole dell'uno e dell'altra i sue autori non hanno disegnato uno la prima e l'altra la seconda parte. Il fatto che sul fumetto ci sia scritto il contrario mi fa più pensare a un errore degli editori che alla verità. Per capirlo sarebbe bastato aprire il fumetto.
Rispondo solo sull'ultima questione. Perchè le altre sono opinioni legittime, dalle quali dissento, ma ne ho parlato nella recensione.
La seconda parte mi è sembrata disegnata meglio. Il fumetto l'ho letto e a questo punto posso solo pensare che i tratti dei due autori siano così simili da non essere facilmente distinguibili, il che potrebbe anche essere fatto per coerenza grafica. Chiedo venia. Se è così sono migliorati entrambi e la cosa non può farmi che piacere per loro. I credits dell'albo attribuiscono il primo episodio a Bossetti e il secondo alla Campoli. Su questo elemento mi dovevo basare per giudicare dei disegni che sono tre le cose migliori di questo albo oltre al mini saggio di Bottero. Per il resto ognuno ha la sua opinione.
Cordialità
Salve, sono Valentina Campoli, una dei due autori di Wonderless. Scrivo solo per precisare che tutto l'albo è stato disegnato completamente a 4 mani e che se ci è stata attribuita una parte piuttosto che un'altra è stato più per comodità per la casa editrice.
La sfida nel presentare un progetto come questo, oltre appunto a rendere originale una storia come "Alice nel paese delle meraviglie" da tutte le altre sue derivazioni, è stata proprio riuscire ad amalgamare il più possibile i nostri due stili di disegno.
E' stata dura ma a quanto pare sembra aver funzionato.
Ringrazio Daniele per aver colto anche gli aspetti più nascosti del nostro fumetto, quelli che anche noi temevamo fossero troppo personali per essere capiti appieno, e ringrazio Manex per aver notato un miglioramento del lavoro man mano che si procedeva con la storia.
Grazie della recensione e mi raccomando continuate a seguirci. XD
Ringrazio te e ti incoraggio a continuare.
L'unica cosa che mi dispiace di questa discussione, lo dico con un po' di amarezza, è che il sig. Bortoluzzi, nella sua legittima volontà di esprimere la sua opinione, abbia insinuato che non abbia letto il fumetto. Le opinioni sono legittime, ma se c'è un punto fermo qui a FM è parlare di ciò che abbiamo letto. E' logico che quando si scrive si possano ricevere pareri concordi o discordi. Ma quell'accusa l'ho trovata anche segno di ineducazione se mi posso permettere. Un presupposto assolutamente erroneo e buttato lì con sufficenza.
Altra cosa che non capisco, in ogni caso è sia la comodità della casa editrice nel non dire apertamente che trattavasi di lavoro a 4 mani in ogni suo punto. Il mondo del fumetto è pieno di simili situazioni. Non dirlo mi sembra quantomeno che porti confusione.
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