“Il segreto non era nascosto sotto un masso nel deserto. Né era sepolto in una biblioteca ammuffita. Giaceva nei racconti sussurrati a bassa voce da questi nomadi. Scivolando nottetempo sulla sabbia, passando di bocca in bocca, il segreto si era spostato come le faville di un falò morente vengono sparse sulla sabbia silente e sepolte nell’oscurità. Il segreto era celato nella musica stessa del deserto, nei racconti della sua gente, nei misteriosi mormorii delle rocce e delle pietre.”

 

Un segreto talmente potente da sconvolgere gli equilibri del mondo, e da consentire a chi lo controlla di realizzare tutti i suoi sogni più ambiziosi. Per questo è stato nascosto nell’oscurità, sepolto per mille anni nel tentativo di sottrarlo a mani avide che lo avrebbero utilizzato per i propri fini personali. Ma qualcosa è trapelato, e personaggi misteriosi tramano nell’ombra per impadronirsene.

 

Abbazia di Montglane, Francia, primavera del 1790.

La badessa convoca le monache nel suo studio per narrare loro un’oscura storia risalente a un millennio prima. Al centro della vicenda, una scacchiera donata a Carlo Magno dal governatore musulmano di Barcellona. Un oggetto prezioso ma che si è trovato coinvolto in alcuni inspiegabili e drammatici avvenimenti, e che forse nasconde un pericoloso segreto.

Per questo la donna ha deciso di toglierlo dal suo nascondiglio, ormai non più in grado di proteggerlo, e di disperderne i vari pezzi in giro per l’Europa.

Fra coloro che hanno ascoltato il racconto si trova anche una giovane novizia, Mireille de Remy. Coraggiosa, intelligente e determinata, la ragazza non può certo immaginare quanto le parole che ha appena sentito influenzeranno la sua vita e quella delle persone che le sono vicine. Perché una volta che la partita è iniziata non è più possibile tirarsi indietro.

 

New York, dicembre 1972.

Quando Cat Velis, esperta informatica presso una multinazionale specializzata in revisioni contabili, incontra la chiromante non sa ancora di aver appena avuto il suo appuntamento a Samarcanda.

Fino a quel momento la sua vita è ruotata intorno al lavoro, a un ex-cliente che cerca di farle stringere amicizia con la propria stravagante figlia e a un amico misterioso. Personaggi diversissimi fra loro, ma che in qualche modo avranno un ruolo importante da giocare in quella partita che ormai prosegue senza sosta da un paio di secoli, e che a sua insaputa le ha riservato un ruolo di primissimo piano.

 

Il segreto del millennio è un romanzo costruito su due piani temporali, che alterna le vicende di due donne con un abilissimo gioco d’incastro nel quale s’inseriscono anche le citazioni – soprattutto scacchistiche – che aprono i singoli capitoli e i vari racconti che trovano spazio al loro interno.

L’incalzare degli eventi, avvolti da un’aura di pericolo e di mistero che raramente viene dissipata del tutto, si aggancia spesso a fatti avvenuti in un recente passato, e ad azioni compiute da personaggi famosi che qui figurano nel ruolo di comprimari.

Così, se Hélène de Roque, la badessa, esordisce raccontando di Carlo Magno e finisce per incontrare Caterina la Grande, molte altre figure compaiono per parlare di apparizioni inquietanti, cerimonie misteriose e simboli arcani che, se correttamente compresi, potrebbero svelare uno sconvolgente segreto.

I personaggi più importanti della Francia rivoluzionaria come Robespierre e Marat, David e Madame de Staël, Talleyrand e Napoleone, Letizia Ramolino Bonaparte e Charlotte Corday fungono da testimoni, ma più spesso tramano nell’ombra contribuendo tutti quanti a illuminare un tassello del grande enigma che li circonda. E i loro ricordi, nei quali rivivono uomini politici ma anche figure legate al mondo della cultura, dell’arte o della musica, scavano dentro la Storia creando un racconto ogni volta più vasto e complesso nel quale i significati segreti sono più importanti e numerosi di quelli palesi.

 

La vicenda moderna presenta un quadro meno drammatico, ma il senso di pericolo è sempre incombente. E, fra messaggi segreti scritti sui tovaglioli di carta e cruciverba da completare, anche per Cat arriverà il momento delle scelte difficili e a volte improvvise, forzate dall’incalzare degli eventi.

 

Legato alla struttura di un thriller, con un certo numero di morti ammazzati e una trama segreta da scoprire, il romanzo rivela al suo interno molto più di quanto ci si potrebbe aspettare. La cultura dell’autrice è notevole, così come lo è la sua padronanza di elementi estremamente disparati ma che insieme contribuiscono a formare un vastissimo quadro unitario.

La ricostruzione storica è affascinante, animata da una protagonista ben caratterizzata e da comprimari altrettanto validi capaci di donare profondità agli avvenimenti. E anche se a volte i loro racconti trattano di argomenti complessi, l’esposizione è sempre chiara e mai forzata, e s’inserisce perfettamente nell’affresco più vasto di una realtà in cui, come affermava Ermete Trismegisto, “ciò che è in basso è come ciò che è in alto”, e “tutte le cose sono e provengono da una”.

Un po’ più debole, almeno all’inizio, è la storia ambientata nel XX secolo. A differenza di Mireille, infatti, trascinata da subito nel vortice degli eventi e decisa a divenire padrona del suo destino e non vittima delle azioni altrui, Cat, pur testimone di fatti drammatici, sembra poter restare a lungo una semplice osservatrice. Quando però i tasselli del puzzle vanno al loro posto e l’azione si fa incalzante, la giovane donna si rivela perfettamente all’altezza del compito che le è stato riservato: cercare di terminare la partita.

 

Avventura, mistero, pericolo, simbologie misteriose, romanticismo, enigmi di vario genere, avvenimenti storici, il gioco degli scacchi e la furia degli elementi tutti insieme contribuiscono a creare un grandioso affresco che, nonostante il passare degli anni, non ha perso nulla della sua forza. Anche se in Italia non è famosissimo, il romanzo di Katherine Neville – pubblicato per la prima volta vent’anni fa – non ha nulla da invidiare alla moltitudine di opere di autori più celebrati uscite in questi ultimi anni.