Il primo film prodotto da Fabrizio Berardinucci si chiama Il Bastone del Potere.

A detta del suo stesso suo autore, non è il migliore dei suoi lavori, difatti il film, nacque come progetto poco serio per testare le capacità sua e del suo gruppo di amici di filmaker indipedenti.

In realtà il risultato non deluse completamente Fabrizio e i suoi amici, anche se le attrezzature usate non erano delle migliori.

Con l'avanzare delle riprese il film prese una piega comica demenziale e la sceneggiatura scritta da Fabrizio all'inizio venne abbandonata. Il film è visionabile in rete su www.megavideo.com.

Il nuovo progetto, del quale parliamo in questo articolo, è cominciato nel lontano marzo 2008.

Infatti dopo il primo successo del corto tra amici e conoscenti Fabrizio e il suo gruppo sono entrati in contatto con degli studenti di cinematografia dell'Università di Padova (dove Fabrizio frequenta il corso di Laurea in Storia).

Fu così che nacque il progetto di Sine tempore - L'anima del dannato, film che ora si trova in fase di post produzione, per il quale lo sforzo del gruppo di amici è stato quello di curare di più la qualità della recitazione, delle immagini, delle scenografie e della sceneggiatura, scritta da Fabrizio.

Il film è stato girato in varie parti d'italia: sulle montagne di Recoaro, sul lago di Garda e in Abruzzo. E' stato contattato un gruppo musicale per le musiche. Si tratta a tutti gli effetti di un film interamente autoprodotto.

Fabrizio è sceneggiatore e aiuto regista, ma anche costumista del gruppo e in pratica è anche il coordinatore della produzione.

Con lui collabora Ludovico Piccolo, direttore della fotografia, che ha curato le riprese del film e si sta occupando del montaggio e della post-produzione, studente di cinematografia presso l'università di Padova.Nel cast Matteo Negri, regista di Sine Tempore, attore nel ruolo di Vlad, amico del protagonista, stretto collaboratore di Fabrizio nel Bastone del potere.

Altri interpreti del film sono, Flavio Sabatti, nel ruolo del co-protagonista Thamior;  Andrea Urbani - Il sacerdote "Savras" - e Nicolò Spanevello - Lo stregone "Valdemar. Le musiche sono state fatte dal gruppo musicale Thorn, gruppo di nuova formazione che si autodefinisce di genere "rock melodico sperimentale".

Il film racconta del dramma vissuto da Valdemar, uno stregone tormentato dai suoi stessi poteri, che dopo la morte per parto della sua amata impazzisce tentando di riportarla in vita. Ma il padre della sua amata è un sacerdote dell'equilibrio che vede nella resurrezione dei morti una blasfemia e ciò comporta il decesso prematuro di Valdemar, prima di morire però egli vincola al suo pugnale la propria anima per poter un giorno ritornare e completare ciò che aveva iniziato, il fatto è che l'unico che può far scattare questo incantesimo può essere una persona vincolata a lui da un vincolo di sangue, il figlio nato dalla sua amata appunto. Ed è questo che avviene con l'aggravante però che il figlio e stato abbandonato dal sacerdote presso una famiglia di contadini ed è cresciuto con il suo fratellastro come se fossero fratelli veri. Il caso però porta il figlio di Valdemar ad impossessarsi del pugnale e diventare involucro incosapevole del padre, con il dramma interiore che ne consegue per il fratello e il ritorno della minaccia che obbliga il sacerdote a prendere provvedimenti.

Questo è solo l'inizio della trama sulla quale si sviluppa il film: "so che può sembrare banale o scontata" - ci ha detto Fabrizio -  "ma ho cercato maggiormente di fare leva sui drammi interiori dei protagonisti del film. Ognuno di loro cela un segreto che è matrice di sofferenza. "

Fabrizio ha definito il suo film "un fantasy ibrido" a causa delle sue influenze lovercraftiane, difatti oltre ad essere un appasionato di fantasy e di tutti, ma proprio tutti, gli autori di questo genere, impazzisce per i romanzi di H.P.Lovecraft ed è in progetto anche un film ambientato nel mondo di Lovecraft.