Ottimo inizio per The Vampire Diaries, il telefilm tratto dall'omonima serie scritta da L.J. Smith.
Il primo episodio del serial trasmesso negli USA la scorsa settimana ha battuto ogni record della CW e, secondo quanto pubblicato dall'Hollywood Reporter, con i suoi 4 milioni e 800 mila telespettatori è diventato il debutto più visto nella storia del network.
Forse il risultato non è poi così inaspettato soprattutto per il produttore dello show Kevin Williamson, che ha creduto nel progetto.
"Quando si legge il primo libro pensi: ma questo è Twilight. La premessa è la stessa: si sa, una ragazza incontra un vampiro. Andando avanti con il secondo si inizia a realizzare che sono due cose distinte. Sono due cose da separare e andando avanti nella lavorazione è stata una specie di sfida. Ci chiedevamo cosa potevamo fare di diverso, cosa potevamo aggiungere."
"Abbiamo pensato molto all'episodio pilota proprio a causa di queste somiglianze: il primo giorno di scuola, lui che arriva in città. Una volta entrati nella storia abbiamo dovuto presentare i personaggi. Nel pilota, in 42 minuti, ci sono dieci personaggi. Ora, finalmente, possiamo rilassarci e raccontare le storie settimanalmente."
Il produttore, però, onestamente ha ammesso di non conoscere così approfonditamente la storia creata da Stepheny Meyer.
"Non ho mai letto Twilight, non so se ci sono punti di contatto. So che i nostri vampiri possono esporsi alla luce del sole. Il sole uccide i vampiri, ma loro hanno un talismano, un anello con la pietra azzurra, che li protegge. Possono infilarlo al dito e uscire alla luce, ma se se lo tolgono sono in guai seri."
Per Williamson tutto ciò che ha a che fare con la vita dei non morti ha un'origine comune, che poi è stata reinterpretata. Questo riguarda la morte dei vampiri, ma anche la loro creazione. "Non so come succede in Twilight o nei Ragazzi perduti (film di Joe Schumacher del 1987), nei Diari devi essere morso, devi essere alimentato con del sangue vampiro, poi devi morire, ritornare e devi bere il sangue di un umano. A quel punto diventi un vampiro."
Sebbene sia a digiuno delle cose da vampiri, Williamson ha dimostrato di avere un progetto chiaro in testa: "volevamo qualcosa da poter realizzare tenendo presente il fatto che è un appuntamento settimanale. Odio quegli effetti speciali da quattro soldi e odio quando sono scadenti, quando uno non ha il tempo o i soldi per realizzare una produzione da grande budget. Tutti quelli che guarderanno lo show potranno vedere cosa si può fare con un budget di 150 milioni di dollari.
10 commenti
Aggiungi un commentoMolto diverso! Il telefilm batte il libro 100 a 1
Uhm, allora rivaluto la mia idea di non vedere il telefilm. Ho letto i libri e a parte rotolarmi dalle risate quando l'esile protagonista molla un ceffone (o era un pugno?) al granitico vampiro dalla forza sovrumana e non solo non si spacca una mano, ma lui addirittura barcolla (ma sei un vampiro o una gelatina semovente?) li avevo trovati alquanto insulsi. Però se il telefilm è meglio merita un'occhiatina.
Cioè, io ho visto la prima puntata e non mi è sembrata male. Per ora, comunque rimaniamo sul genere Smallville.
Non ti aspettare troppo, te lo dico perché poi non vorrei che te la prendessi con me
E' che anche l'etichetta del sapone per i piatti è più letteratura del libro, se mi capisci
Anche la serie di libri da cui è stato tratto il telefilm True Blood è antecedente a Twilight...
Vediamo di far combaciare i pezzi:
Diario del vampiro - ambientazione college e vampiro che si spaccia per il figo della scuola
+
True Blood - telepatia (solo che è la ragazza umana a leggere nella mente di tuti tranne che del vampiro di cui è innamorata)
=
Twilight (che se non altro è scritto un po' meglio del Diario del vampiro)
p.s. comunque rivoglio Lestat de Lioncourt!
Ti capisco, ti capisco, ho letto i primi tre e li mi sono fermata. Lo so, potevo fermarmi al primo, ma volevo dargli una chances. Dopo i primi tre però basta.
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