Genere: Avventura dinamica.
Anno: 2009.
Piattaforme: PlayStation 3, PlayStation 2, Xbox 360, Microsoft Windows, Nintendo Wii, PlayStation Portable, Nintendo DS e Mac OS X.
Versione provata: Microsoft Windows.
Sviluppatore: EA Bright Light Studio.
Editore: Electronic Arts.
Distributore: Electronic Arts Italia.
Giudizio: **
Puntuale come ogni uscita cinematografica, la saga della Warner, ispirata ai romanzi di J. K. Rowling, regala agli appassionati della serie l’omonimo capitolo video ludico. Come nel film, siamo ormai lontani dai tempi spensierati dei primi capitoli; le forze oscure acquistano potere e il mondo magico è costretto a vivere nel terrore. I Mangiamorte incombono, e anche Hogwarts, che finora era considerato uno dei pochi luoghi sicuri, è minacciato dai seguaci di Lord Voldemort. E’ questa (teoricamente) l’atmosfera che, come nel libro e nel film, si respira nel videogioco del Principe Mezzosangue. Ma il giocatore non troverà nulla di troppo diverso rispetto alla versione in celluloide, chiara fonte di ispirazione degli sviluppatori della EA Game. Infatti, il sesto capitolo EA Game (disponibile per tutte le console e pc), segue e clona quasi in tutto e per tutto la sceneggiatura del film, rendendone, per certi versi, addirittura più striminzito il flusso narrativo. Ed è principalmente questo uno dei punti a sfavore a gravare sul giudizio complessivo. Gli eventi incedono veloci (come negli ultimi due film, troveremo la Gazzetta del Profeta ad aggiornarci sulla situazione del mondo magico, nella maniera più rapida e spiccia e possibile); si passa da una scena all’altra nel giro di pochi secondi, senza che il giocatore abbia il tempo di comprendere e collegare un episodio a un altro, arrivando a credere di aver saltato alcuni passaggi cruciali. Di conseguenza, chi non avrà letto il libro – così come per i film – sarà impossibilitato a comprendere appieno gli sviluppi della storia, che influiranno negativamente sulla longevità del videogioco, con l’eventualità di completare il tutto nel giro di una giornata intensa di gioco (per gli appassionati più accaniti!).
Il compito di divertire e intrattenere il giocatore spetta principalmente, come già accaduto per i cinque precedenti titoli EA, alla modalità esplorazione. Avvalendoci del supporto di Nick-Quasi-Senza-Testa, il fantasma di Grifondoro, o spostandoci da soli, muoveremo Harry nei vari passaggi del castello e dei giardini di Hogwarts, ammirando gli scenari più incantevoli, fedelmente riprodotti e accompagnati da temi musicali gradevoli e professionali, anche se a volte si avrà l’impressione di ascoltare tali musiche sparate casualmente nel corso dell’avventura.
L’unica novità degna di nota è il minigioco di Pozioni. Con la supervisione del professor Lumacorno e con l’aiuto delle annotazioni del Principe, miscelare ingredienti nel calderone non consisterà solo nel mero compito di scegliere gli elementi necessari per la composizione, ma con l’ausilio del mouse (o del controller) si potrà mescolare l’intruglio, dosare le sostanze e portare alla giusta temperatura il composto.
La presenza dei minigiochi già visti in passato (ricerca di oggetti, raccolta degli stemmi, etc.) renderà l’esplorazione meno monotona, ma troppo spesso il giocatore sarà costretto a interagire con gli studenti del Club dei Duellanti, sparsi ovunque, che sfideranno Harry nelle classiche sfide a colpi di incantesimi. Immancabile anche la presenza del Quiddicth, divertente e spettacolare a livello grafico, ma ripetitivo e noioso dal punto di vista della giocabilità, per un gameplay ormai logoro, abusato e troppo banale. Altro difetto che risalta all’occhio è il comparto audio: laddove le musiche puntualizzano lo splendore delle panoramiche, le tracce di doppiaggio (completamente in italiano) non fanno altrettanto; i dialoghi a cui si assisterà saranno quindi piatti e poco credibili – voci che rendono ulteriormente inespressivi i personaggi in computer grafica della EA Game, privando il gioco di tensione, particolare che avrebbe indubbiamente meritato maggior considerazione. Nulla che i vecchi videogiochi su Harry Potter non abbiano già dato, sostanzialmente, ma a dispetto dei contro, la versione video ludica di Harry Potter e il Principe Mezzosangue resta tuttavia un buon capitolo di intrattenimento. Imperdibile, almeno per i fan più sfegatati.
1 commenti
Aggiungi un commentosono dell'opinione che sia il libro che il videogioco contribuiscano solo a sminuire la bellezza del libro. purtoppo era inevitabile cadere sul commerciale. per quanto la saga sia avvincente sono tanti i fan e io mi associo che inorridiscono al solo sentir parlare dei film di harry potter, per il semplice movito che questi rovinano quella che è l'atmosfera particolare che riesce, in un adolescente come me a rapire dal mio mondo con i miei piccoli dispiaceri e problemi per portarmi in una dimensione totalmente fantastica dove il possibile diventa impossibile. tutto ciò non riescono a capire coloro che guardando il film cercano solo di capire la storia e come è ovvio che avvenga rimangono delusi, perchè comunque nei film non si capisce niente. sintetizzare harry potter significa "strizzare" l'anima del libro e dell'autrice. il videogioco poi è ancora tutto un programma...ho provato a giocarci ed è quasi un obrobrio. altro che avvincente a me fa perdere solo le staffe non sembra harry potter sembra solo un mucchio di pupazzetti salterini che alla fine della vera storia hanno solo i nomi. sincera opinione di una ragazza di 17 anni XD
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