A Venezia non solo Up, Toy Story (presentato in versione 3D) e John Lasseter, al quale George Lucas ha consegnato il prestigioso Leone d'Oro alla Carriera.
Martedì 8 settembre, sono state infatti proiettate alcune scene ultimate di Sacro Codice, il film fantasy italiano diretto da Jordan River, che è ancora in fase di produzione.
Il film non è in concorso e neanche in promozione di lancio alla Biennale: si è trattata di una presentazione inconsueta per un’importante ricerca scientifica italiana legata alla cinematografia professionale intitolata:
Codici Sonoro-Visivi. I disegni del suono - I suoni solidi applicati alla cinematografia professionale. Come le frequenze sonore possono generare nella nostra mente immagini e figure.
"Ma sicuramente al red carpet ci arriveremo, magari proprio in concorso alla Biennale il prossimo anno" commentano i relatori in conferenza. In sala, oltre al regista Jordan River, al supervisore degli effetti visivi prof. Gianfranco Confessore e al ricercatore nonché sound designer prof. Bruno Gioffré, presenti per il cast gli attori Adolfo Adamo, Antonello Lombardo e la bravissima Federica Quaglieri, che ha moderato gli interventi della serata, arricchita anche da presenze istituzionali, tra cui quelle di regione e provincia su delega al consigliere Giuseppe Ranù e Luciano Sovena, Amministratore Delegato di Cinecittà Luce.
Per ora solo una breve introduzione a carattere scientifico, ma la curiosità della proposta, anche di tipo commerciale, promette risvolti e sviluppi alquanto interessanti per il settore dell’entertainment. Il progetto ha difatti stuzzicato il forte interesse di varie società, italiane ed estere, compresa una major americana: le frequenze sonore possono aiutare a vedere nella mente disegni, figure e immagini indotte dall’ascolto dei suoni realizzati secondo alcuni codici sonoro-visivi.
Ecco in sintesi il corpus di tale ricerca, ed ecco tutta la magia del suono mutato in segno, che rimanda perciò a significati extra-sonori.
"Con Bruno Gioffrè stiamo creando un ponte: lui è la scienza e noi la coscienza che diviene arte. Lui studia l’architettura e l’ingegnerizzazione del suono" afferma il regista durante l’intervento "e io ho il compito di far sì che il suono diventi sacro. I suoni sacri non sono altro che dei suoni capaci di risvegliare le ombre del nostro inconscio, assopito dalla quotidianità dell’esistenza. Ricordiamo che nel cinema la musica e il suono sono una componente fondamentale per la buona riuscita di ogni capolavoro. Con essi possiamo davvero toccare le corde dell’anima" conclude Jordan River.
"Il Sacro Codice vuol dare voce a chi non l’ha, mostrarsi a coloro che non possono vedere e rivelarsi a chi guarda ma non vede, ai cuori spenti e alle anime brillanti come lumi. In Italia, su circa 500 case di produzione cinematografica, l’unica iscritta all’albo specifico ministeriale per la produzione di film e anche in quello del Ministero della Ricerca ha sede in Calabria: ciò significa che se la ricerca non è molto in voga in Italia, in ambito cinematografico, per vedere novità a carattere scientifico o tecnologico, occorre attendere il boom dall’estero, e questo è un grave gap.
Il fatto, invece, che la novità arrivi proprio dal Sud ha qualcosa di veramente storico ed unico.
Per fare un fantasy simile il budget minimo è di almeno 10 milioni di euro: noi riusciamo a farlo con uno solo, con un prodotto di alta qualità professionale e un potenziale di mercato internazionale almeno 10 volte superiore".
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