"Anaïd Tsinoulis ha quattordici anni, ma è minuta ed esile e ne dimostra appena dieci. In più la piccola è oscurata da sua madre Selene, una donna bellissima e sensuale, che attira su di sé tutti gli sguardi e le attenzioni. Ma improvvisamente Selene scompare e Anaïd si ritrova sola, affidata alla zia Criselda, la sorella della nonna materna. Una strana convivenza, perché la zia, assieme alle amiche della madre, parla di cose sinistre e oscure, di profezie e tradimento, e in una notte indimenticabile rivela ad Anaïd un'inquietante verità: la piccola è una strega, come tutte loro, e discende da una stirpe perennemente in guerra con un altro clan."
"Sua madre sarebbe stata colei che, secondo un'antica profezia, avrebbe deciso le sorti dello scontro. Turbata dalla rivelazione e impressionata dai nuovi poteri, Anaïd comincia un difficile viaggio dentro se stessa e dentro la magia più oscura, nel tentativo di strappare sua madre alle forze del male e a compiere la propria iniziazione di strega... "
"E un giorno giungerà l'eletta, discendente di Om.
Avrà fuoco nei capelli,
ali e squame sulla pelle,
un ululato in gola
e la morte negli occhi.
Cavalcherà il sole
e brandirà la luna".
Che piacevole scoperta, Maite Carranza. Il Clan della Lupa, primo volume della trilogia la Guerra delle Streghe, (seguito già da altri due titoli editi da Salani, Il deserto di Ghiaccio e La Maledizione di Odi), racconta una storia di streghe ambientata ai nostri giorni e lo fa con una semplicità di linguaggio che tuttavia non risulta per nulla sciatta, calando il tutto in territori poco frequentati dal fantasy. Dai gelidi Pirenei, all'assolata Sicilia, fra aromi mediterranei e territori fantastici, la Carranza ci introduce alla stregoneria da lei riletta e rivisitata.
La storia è piacevole, la protagonista, Anaïd, evolve lungo tutto il corso del romanzo senza perdere certi caratteri distintivi, come il suo continuo voler fare tutto di testa sua, sempre e comunque, anche quando questo la porta di continuo in situazioni complesse da affrontare. Il personaggio si stacca così dalla pagina e prende vita. Magnifica è anche Selene, la madre giovane e bellissima di Anaïd, anch'essa strega del Clan della Lupa e con più misteri lei della figlia.
Stilisticamente, tuttavia, questo primo volume risente di qualche incertezza. L'autrice, nota per essere da anni una importante firma nel campo dei romanzi per ragazzi, in questo volume dalle tematiche un po' più adulte sembra invece qualche volta un po' spaesata: ed ecco che Il Clan della Lupa risulta un romanzo a tratti ibrido e non propriamente per Young Adults, ma non certo prettamente per ragazzi.
Ancora, alcune scene sono davvero rapide. Anche nei momenti di pathos l'autrice è veloce e incisiva, a volte forse troppo, col rischio di risultare sbrigativa. Eppure anche questo a ben vedere non infastidisce, anzi: regala al libro un ritmo tutto particolare, per certi versi solo suo, e inequivocabile indice stilistico della Carranza.
Resta per tutto il libro un senso d'immersione profonda nei sentimenti della protagonista come nella "realtà" della vicenda che sta vivendo che cattura il lettore, e che fa passare sopra a certi momenti in cui questo meccanismo delicato viene a mancare. In defintiva, Il Clan della Lupa si presenta come un libro piacevole, fresco e divertente.
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