Forse sembrerà irrispettoso, ma Michael Moorcock, nato a Londra poco prima del Natale 1939, è un baby-scrittore.
Le prime scorrerie professionali del prossimo "Guest of Honor" di Lucca Games 2009 nel campo della letteratura, infatti, risalgono al 1956 quando, prima ancora di compiere 17 anni, divenne editor prima di Tarzan Adventures e poi della collana di gialli Sexton Blake’s Library.
Nel 1961 uscì il suo primo romanzo e, da allora, non ha mai smesso di scrivere.
Moorcock è un personaggio eclettico: oltre alla narrativa, i suoi interventi comprendono numerosi saggi su svariati argomenti (non solo fantascienza e fantasy), collaborazioni con le band Hawkwind e Blue Oyster Cult, un’introduzione a un gioco di ruolo, direzioni di riviste e una certa attività sul suo sito personale, che negli anni ha cambiato più volte nome, da Tanelorn a Multiverse, fino a diventare oggi Moorcock’s Miscellany.
Una bio-bibliografia completa di Moorcock è, forse, impossibile: oltre ad aver pubblicato una quantità enorme di opere con il proprio nome, l’autore londinese (che ora vive in Texas) ha scritto sotto almeno dieci pseudonimi, a volte condivisi con altri scrittori. Uno dei suoi pseudonimi più recenti, Warwick Colvin Jr., è addirittura presentato come il figlio di uno di quelli del passato (James Colvin, utilizzato ai tempi della rivista New Worlds insieme ad altri scrittori).
E non sperate nemmeno di avere “tutti i lavori” di Moorcock: molto spesso, tra un’edizione e l’altra, l’autore rivisita un romanzo, cambiandolo – a volte limitandosi a un aspetto secondario, come il titolo o il nome di un personaggio, a volte aggiungendo interi paragrafi.
Tuttavia ci sono alcuni punti fermi ai quali possiamo fare riferimento, per parlare delle sue opere.
Elric, Hawkmoon e il Campione Eterno
Il personaggio più celebre di Moorcock è indubbiamente Elric di Melnibone. Moorcock ha esplicitamente dichiarato che Elric è stato concepito, agli inizi degli anni ’60, come “rovesciamento” dei cliché della fantasy eroica, in particolare di Conan e delle opere di Tolkien. Elric è l’imperatore malato di un regno decadente: sopravvive solo grazie alle pozioni che quotidianamente ingolla, ama sua cugina Cymoril, alla quale è promesso, e odia il suo ruolo imperiale. Troverà una spada-demone, che lo sosterrà risucchiando le anime di coloro che uccide e, in una saga epica molto tetra (molto vicina, per certi versi, alle saghe germaniche antiche) aiuterà il suo mondo a giungere all’apocalisse, dalla quale potrà rinascere.
Elric è il più noto aspetto del Campione Eterno, il “primus inter pares” di una lunga serie di personaggi che sono tutti incarnazioni di un unico principio. Nella cosmologia di Moorcock, in tutti gli universi (che fanno parte di un “Multiverso”) ci sono tre principi – la Legge, il Caos e l’Equilibrio – e un mondo può esistere solo fino a quando nessuno di questi principi prevale. Il Caos è mutamento perpetuo, una marea informe di possibilità, nessuna delle quali stabile; la Legge è l’immobilità totale, dove niente accade perché niente deve mutare. L’Equilibrio si occupa di mantenere Legge e Caos in perpetua lotta, ma nemmeno esso deve prevalere, poiché priva gli esseri del libero arbitrio.
In ogni universo in cui uno dei principi rischia di prevalere viene incarnato un “campione” – che può essere Campione del Caos se la Legge è prevalente, o Campione della Legge se è il Caos a dominare. Elric passa da un ruolo all’altro, ma in genere gli altri Campioni (Hawkmoon, Corum, Von Bek, Jerry Cornelius) sono legati a un solo principio, a volte il Caos, a volte la Legge. Più o meno tutti sono destinati a una fine tragica.
Nel 2005, con l’uscita dell’ultimo libro che coinvolge Elric (Il Figlio del Lupo Bianco), Moorcock ha dichiarato che si “ritirava” dal ruolo di scrittore di fiction fantasy. Continua, tuttavia, a collaborare alla stesura di fumetti, e sta preparando con i fratelli Weitz il primo film di Elric, dal titolo ancora sconosciuto.
Al momento, tuttavia, pare che il progetto del film sia stato messo in secondo piano dalla casa di produzione, a causa del flop di alcune “grandi produzioni” fantasy dei Weitz (La Bussola d’Oro).
Riguardo il film, di cui si parla ormai da quattro o cinque anni, inizialmente Moorcock era molto “tagliente” riguardo la scelta degli attori. Dopo aver dichiarato che avrebbe voluto un giovane David Bowie nel ruolo dell’Imperatore Melniboneano, ha commentato sul suo blog a chi gli proponeva di usare Orlando Bloom: “Se avessi voluto girare un film con un burattino di legno, avrei sceneggiato Pinocchio”.
Tuttavia, recentemente, le sue posizioni si erano molto “ammorbidite”, forse a causa del progressivo sfumare del progetto, e ultimamente non ha più postato molto riguardo il film.
8 commenti
Aggiungi un commentoStrano, non trovo più il mio messaggio. Ricordavo di averne messo uno qualche giorno fa, sparito. Ne metto uno oggi, sparito. I mod sanno dirmi qualcosa?
Probabilmente alcuni moderatori hanno ritenuto più opportuno rimuovere post inadeguati ai toni di questo forum.
Proviamo per la terza volta.
Visto che un mod mi ha gentilmente risposto, saprebbe dirmi se questo messaggio fosse da rimuovere?
Baby-scrittore? Curioso sentire definire così Moorcock come se fosse un qualsiasi Paolini o una qualsiasi Strazzulla. Mossa sbagliata, a mio parere, in un imprenscindibile approfondimento di questo tipo.
Se sono stati presi provvedimenti immagino che la discussione sia andata estremamente oltre un semplice confronto civile tra le parti.
Più di questo non saprei dire.
Non ricordo ci sia stata un'accesa discussione ma uno scambio pacifico di opinioni con G.C. per TRE messaggi.
Ma fa lo stesso, ne terrò conto per la prossima volta che ho voglia di scrivere un commento su questo sito.
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