Di solito quando si pensa a statue di animali fantastici vengono in mente i modellini e le action figures per il mercato dei collezionisti; oggetti più o meno ben riusciti. ma ben raramente prodotti a mano. Come mai tu hai fatto questa scelta singolare?
La scelta è nata soprattutto dalla passione che ho già accennato, ma anche dal mio grande interesse verso la natura e le sue miriadi di forme.
Devo ammettere che nel mercato italiano ho sempre visto soltanto merce dozzinale, dinosauri in plastica malfatti e sproporzionati, e simili. Ho poi notato anche le produzioni orientali provenienti dalla Cina e dal Giappone, che sicuramente superano in estetica la produzione italiana, che in ambito fantastico è sempre stata piuttosto scarsa.
Nei negozi difficilmente si vedevano mostri, licantropi, alieni, draghi e vampiri, la produzione italiana è sempre stata legata alle bambole, agli angioletti, ai burattini. L’America e l’Inghilterra invece hanno sempre prodotto gadget per il cinema fantastico, ma raramente si vedeva qualcosa di originale qui in Italia ameno che non la portasse qualcuno da fuori. Naturalmente sto parlando di trent’anni orsono, adesso è diverso, sul mercato si può trovare di tutto, anche d’importazione.
La mia scelta è nata da questa carenza evidente sul nostro territorio. Fondamentalmente, ho voluto dare un’impronta di qualità “made in Italy” al genere d’arte fantastica e fantasy. L’Italia è sempre stata la culla dell’arte, del pezzo unico, quindi la mia idea è nata grazie al fatto di essere scultore italiano, il mio intento è farmi conoscere, e superare con la mia scultura qualitativa le produzioni seriali straniere.
Le tecniche che usi danno ai tuoi lavori una qualità che alle produzioni di massa manca completamente. Parlaci di come si svolge il tuo lavoro: quanto tempo impieghi a realizzare una singola opera?
Dipende dalla grandezza della scultura, più grande è il soggetto da creare, maggiore è il tempo che impiego. Poi dipende molto dalla complessità dei soggetti, per esempio un drago richiede molto tempo perché il drago è provvisto di ali membranose, ha 4 zampe, diverse paia di corna, artigli, la coda e soprattutto la pelle del drago è fatta a scaglie, e le scaglie sono realizzate una ad una. Poi ci sono gli occhi e la dentatura: per creare gli occhi del Silver Dragon ho preso spunto dagli occhi dell’alligatore marino, uno fra i più grossi rettili esistenti al mondo. Il drago è un animale fantastico, ma le sue sembianze appartengono certamente a quelle di un rettile, quindi anche pur lavorando di fantasia ci si deve attenere ai canoni figurativi delle specie animali dei rettili.
Per esempio, il drago guardiano posizionato su un capitello, mi è costato tre mesi di lavoro. Ma creo anche pezzi molto più piccoli, dove il tempo di esecuzione si aggira ai 15-20 giorni lavorativi.
Hai dei nuovi progetti in corso? Che cosa ti piacerebbe realizzare un domani?
Mi piacerebbe moltissimo lavorare per i giovanissimi, insegnare a creare scultura e fantasy. Credo fermamente che l’arte e la creatività siano un bene prezioso, bisogna farle sopravvivere. Noi siamo oberati di produzioni orientali preconfezionate, in commercio si trova qualsiasi cosa già bella e pronta… Va anche bene, ma io ricordo con nostalgia le vecchie botteghe dell’arte dove la creatività non si esauriva mai, tramandandosi dai più anziani a più giovani come un serbatoio ricco di esperienze e tecniche.
Mi piacerebbe anche lavorare per il cinema creando mostri e esseri fantastici, oppure creare personaggi per giocatori di ruolo, realizzando – anche su commissione – sculture uniche da mettere in palio per i vincitori dei tornei.
Uno fra i miei sogni nel cassetto è quello di insegnare scultura, essere docente di un corso che tratti di scultura dalle sue basi elementari via via sino a quella più complessa. Ho anche redatto un mio programma per un corso di scultura, un percorso formativo articolato lungo varie fasi.
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