Ci sono autori che cercano l’originalità a tutti costi.
A dare una prima scorsa alle pagine di questo L’Orda del vento (La Horde du Contrevente), Alain Damasio sembra appartenere decisamente a questa categoria.
Ma tra gli autori che rincorrono questa sempre più sfuggente “originalità”, molti non la trovano affatto, nonostante le proprie presunzioni. Altri, anche tra quelli dotati, restano vittime dei pericoli insiti nell’audacia letteraria: l’estro fine a sé stesso, la falsa atipicità, lo scontro con la tendenza al conservatorismo di alcune fasce di lettori, la scarsa fruibilità da parte di un pubblico allargato...
Alcuni, per fortuna, raggiungono l’obiettivo della novità e di una sostanziale unicità. A giudicare dai pareri della critica e dei lettori francesi, Alain Damasio appartiene di diritto a questa categoria di eccellenti. Con L’Orda del vento ha convinto tutti, superando le trappole sul percorso dell’ambizione di un progetto fantasy complesso ed estroso, ma nel contempo affascinante, appagante e appassionante.
L’edizione italiana, tradotta da Claudia Lionetti e distribuita dalla Nord, si ben presenta con un’evocativa immagine di copertina. Quando, da lettori incuriositi, sfogliamo le pagine del volume, ci rendiamo facilmente conto che i presupposti ci sono tutti, palesi prima ancora di immergerci nella trama. Il risvolto di copertina, che qui sotto riportiamo integralmente, catalizza le medesime aspettative...
“Questa è la storia di una terra circondata dai ghiacci e spazzata dal vento.
Da un vento che cambia sempre forza, intensità e direzione.
Ma non smette mai di soffiare.
Costante e implacabile.
Questa è la storia della 34a Orda, decisa a scoprire l’origine del vento.
Un’impresa che dura da otto secoli. E delle 33 Orde precedenti si è persa ogni traccia. Però questa Orda è diversa. Ha già attraversato la città in cui scorre un fiume di vento. Si è già sottratta alla morte superando vortici e cicloni. È arrivata più in là di qualsiasi altra Orda. Questa è la storia di ventidue personaggi, ognuno con la propria voce e molto da raccontare.
Caracollo, il trovatore, estroverso, misterioso, profondo, sognatore e veggente.
Oroshi, l’aeromastra, che dedica tutta se stessa a scoprire la verità.
Sov, lo scriba, insicuro e dubbioso, che osserva e giudica.
Erg, il guerriero-protettore, coraggioso al limite della follia…
Questa è una storia che comincia a pagina 625 e finisce a pagina 0.
Questo è un romanzo destinato a lasciare il segno.
Questo – e molto altro – è L’Orda del vento.”
L'autore:
Alain Damasio (Alain Raymond) è nato nel 1969 a Lione. Dopo un percorso di studi economici, a deciso di dedicarsi alla scrittura. E, per farlo meglio, ha scelto di vivere in zone isolate quali il Parco Naturale del Vercors (presso Grenoble) e Nonza, in Corsica. Dopo vari racconti, ha esordito nella misura del romanzo nel 1999, con la SF di La Zone du dehors, un testo di narrativa d’anticipazione. Nel 2004 pubblica la prima edizione de L’Orda del vento, poi ristampato nel 2007 e nel 2009. Con lo stesso romanzo, si aggiudica nel 2006 il prestigioso premio letterario francese Gran Prix de l’Imaginaire.
Alain Damasio, L’Orda del vento (La Horde du Contrevente).
Traduzione di Claudia Lionetti. Narrativa Nord. Pag. 656. Euro 19,90.
ISBN: 9788842915560
5 commenti
Aggiungi un commentoNe stiamo discutendo qui: http://www.fantasymagazine.it/forum/viewtopic.php?t=13727&highlight=
Indubbiamente un romanzo che riserva sorprese.
pesante ...insensato e con finale deludente, tante descrizioni nemmeno si capiscono
Cancello il testo che avevo scritto per errore in questa discussione. Scusate.
Andrea, mi sa che hai sbagliato post. Questo è il romanzo di Damasio.
Il problema è che dall'estero non posso scrivere direttamente dagli articoli. E ho scambiato i titoli della notizia di oggi, su "Venti di morte"... Okay, meglio che mi faccio un altro caffè, prima di cominciare a scrivere.
Scusate. Al limite, quando qualcuno commenta la notizia di Erikson, riporto il mio intervento di là. Qui lo cancello...
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