Il tredicesimo titolo della collana Storie di draghi, maghi e guerrieri si presenta come un romanzo di foliazione più ampia dei precedenti. Pur tuttavia di accorpamento di due romanzi brevi si tratta, non di un vero e proprio romanzo medio-lungo.
Non è questo un grosso difetto intendiamoci. Le due parti però sembrano avere diverse anime, forse perchè concepite in tempi diversi e con scopi diversi.
La prima parte non sembra nulla di diverso da un prodotto simil D&D, nel quale vengono introdotti alcuni eterogenei personaggi, che dovranno poi fare fronte comune davanti alla minaccia degli Orchi del titolo.
Non credo sia un caso che uno dei personaggi, un elfo, si chiami Gigax (con la "i", volutamente).
Zaru lo stirpico è una creatura mista umana-animale, dotata della proprietà di assumere forma felina, oltre che di forza, udito e olfatto superiori agli umani.
Nella prima avventura i due faranno gruppo con due umani, il pavido Lord Bouless e la Maga Amuela.
La scelta di raccontare tutte le vicende dal punto di vista di Zaru verrà abbandonata solo in una occasione, quando da Lord Bouless il lettore apprende di come egli, a causa della sua dabbenaggine, abbia causato la morte di molti uomini in un agguato, in un capitolo che è una esplicita citazione della battaglia di Roncisvalle. Ma Bouless non è Orlando e gli Orchi di Kunnat non è La Chanson de Roland. La prima parte (ma neanche la seconda) non propone psicologie e personaggi di respiro epico, non volendosi discostare dall'obiettivo di raccontare un romanzo breve per ragazzi. I brevi capitoli, densi di azione, portano quindi velocemente alla risoluzione della prima parte. Non manca qualche passaggio forse troppo frettoloso, che avrebbe meritato qualche spiegazione in più.
Di stampo leggermente diverso è la seconda parte, che pur non mancando di azione e battaglie, amplia l'orizzonte verso quell'ambientazione che dapprima era rimasta sullo sfondo. Alcuni interrogativi sulle origini di Zaru, sulle motivazioni degli Orchi si uniscono a una visione dell'universo narrativo nel quale si muovono personaggi. C'è quindi un tentativo di approndimento psicologico su Zaru.
Il risultato complessivo è un prodotto di puro intrattenimento, che mostra un autore che ha ancora parecchie potenzialità di crescita.
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