Incontriamo Massimo Bianchini nello stand Curcio, intento ad accogliere con simpatia i suoi lettori, firmando copie del libro.
Chi è Massimo Bianchini?
Il mio vero lavoro, quello che mi sostenta, è la cura editoriale dei prodotti Magic Market e Twenty Five Edition, tra i quali il gioco Sine Requie e, ovviamente il gioco Nephandum.
Come nasce l'idea di scrivere dei romanzi nell'universo di Nephandum?
La proposta nasce da Pierdomenico Baccalario e dal coautore del gioco, ossia Mario Pasqualotto, che non ha potuto collaborare alla stesura del romanzo per impegni concomitanti, ma che al romanzo ha dato il suo contributo di idee.
Come descrivesti il romanzo?
È un romanzo che non concede, per scelta precisa, spazio all'approfondimento psicologico, bensì alla parte avventurosa e all'azione. Un prodotto che vuole essere divertente.
Abbiamo 6 personaggi che dapprima si muovono su diversi piani narrativi che poi andranno a intersecarsi. Del progetto di Baccalario l'ho strutturato in capitoli brevi, che aumentano il ritmo della lettura.
Il romanzo ha subito un editing pesante?
Non molto. La correzioni di alcuni refusi. Alcune frasi un po' macchinose sistemate. Niente che abbia stravolto la sua struttura originaria.
Eredita quindi la struttura dei giochi di ruolo? Non c'è il rischio, durante la lettura, di sentire "rollare i dadi"?
Il "rischio", se di rischio si può parlare, potrebbe esserci. In fondo dal gioco il libro eredita parecchi elementi, dal "party" composto di elmenti di diverse razze, che poi sono quelle classiche di D&D. Non ho voluto però fare incontrare i personaggi nella classica "taverna".
L'avventura poi si svolge su tre diversi piani, che poi sono i livelli d'influenza del Nephandum: il piano investigativo, quello epico e quello apocalittico, nel quale il gruppo riunito di personaggi dovrà lottare strenuamente per la sopravvivenza.
Qual'è il tuo percorso di lettore?
Sono un lettore abbastanza onnivoro, amo alternare romanzi di fantascienza e fantasy con letteratura "mainstream".
Il libro sul comodino in questo momento?
Narciso e Boccadoro, di Hermann Hesse.
Il tuo autore preferito?
Dipende dai momenti e dai generi. Attenendomi al fantasy direi George R.R. Martin per la capacità di creare un mondo vario, con personaggi molto ben strutturati.
Quali sono i tuoi prossimi progetti?
Intanto aspetto i riscontri su questo volume, mentre nel frattempo continuerò a curare le iniziative collegate a Sine Requie e a Nephandum.
Ti ringrazio per l'attenzione e ti lasciamo tornare ai tuoi lettori.
Grazie a te! E un saluto a tutti i lettori di FantasyMagazine.
1 commenti
Aggiungi un commentoMassimo Bianchini mi sta molto simpatico. E, oltre tutto, noto in lui una grande qualità: l'onestà intellettuale. Dice esattamente quello che è il romanzo. Vuole divertire e non punta sull'introspezione. A me questo tipo di onestà invoglia alla lettura e, anche, mi permette di approcciarmi al romanzo nel giusto modo. So fin dal principio che non troverò introspezione, ma azione e avventura.
Con me avrà una copia venduta in più.
Poi, sarà che la Twenty Five Edition si propone a un mercato non esclusivamente librario, ma di saggezza ne hanno da vendere: parlano soltanto dell'arrosto, non importa se è un arrosto semplice. Il fumo lo lasciano agli altri editori italiani di genere, che troppo spesso tentano di circuire il lettore. Quando s'imparerà una volta per tutte che l'onestà paga?
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