«Ormai non sono soltanto i popoli “storicamente” di origini celtiche a cercare in loro le proprie radici. I Celti, con il loro rapporto diretto e armonico con la natura, il culto delle acque, gli alberi, le pietre, incarnano il senso magico dell’esistenza che noi abbiamo perduto e che speriamo di ritrovare con la conoscenza dei riti e dei costumi ancestrali di questo affascinante popolo».
Così Devon Scott, studiosa di tradizioni esoteriche e folklore, introduce il suo volume dove illustra gli aspetti salienti della civiltà celtica, che ha sempre affascinato una parte della letteratura fantasy.
Il saggio
Intorno ai Celti esiste da molti anni un interesse diffuso. Il loro mondo affascina per il senso di mistero che trasmette, una peculiare miscela di ancestrale e di arcano. Divinità imperscrutabili, sciamani, druidi, sacerdotesse, fate, elfi, gnomi, draghi, ma anche re, principesse, soldati, poeti realmente esistiti: ecco i protagonisti di un universo che assume spesso i tratti e i colori della fiaba.
Ma a spiegare il richiamo esercitato da questa antica civiltà c’è anche la potente suggestione che sprigiona nei confronti dei tanti che sentono l’esigenza di un ritorno a una vita più semplice, meno caotica, più appartata e vicina ai ritmi della Natura. Di fronte al materialismo e all’individualismo contemporanei, la cultura celtica appare un’alternativa seducente per chiunque sia in cerca di un modello di vita improntato alla dimensione dell’essere più che dell’avere, della condivisione più che della competizione.
Muovendosi tra leggenda e storia, Devon Scott getta uno sguardo insolito, ma rigorosamente documentato, su uno dei popoli che maggiormente hanno contribuito alla nascita e al progresso dell’Europa. Dalla mitologia alla religione, dalle rune ai megaliti, dall’astrologia ai riti iniziatici e magici, dalla simbologia vegetale e animale a quella sacra, dalla letteratura alla concezione della famiglia, ogni aspetto della civiltà dei Celti è riproposto e fatto rivivere al lettore, che difficilmente potrà sottrarsi alla malia, sottile e persistente, che proviene da quel tempo incantato.
L'autrice
Devon Scott è studiosa di folklore e tradizioni magico-iniziatiche dell’Europa Occidentale e dell’area mediterranea. Ha collaborato con riviste cartacee e telematiche, partecipato a programmi televisivi di informazione e didattici. È tra i soci fondatori del portale esoterico Specchiomagico.net. Tiene corsi, conferenze e seminari su vari temi esoterici e sull’uso delle erbe in magia. Ha pubblicato racconti di fantascienza e fantasy, oltre a quattro saggi: Tradizioni Perdute (2001), I giardini incantati. Le piante e la magia lunare (2006-2007), Le piante del fascino. Sane, belle e attraenti con l’alchimia verde (2009) e, edito dalla nostra casa editrice, Podomanzia. Il cielo sotto di noi (2008).
L’indice
Parte Prima
I Celti tra storia e leggenda
1. Le origini
2. La società e la famiglia
3. La vita religiosa e i simboli sacri
4. Le divinità
5. Il Druidismo
Parte Seconda
Astrologia, magia e folklore
1. Il Calendario di Coligny
2. L’Alfabeto degli Alberi e l’astrologia celtica
3. Le Piante di Potere
4. La magia celtica
5. Il Popolo Fatato
Parte Terza
La riscoperta
1. La rinascita dei Celti
2. I megaliti
3. Alla corte di re Artù
4. Merlino l’incantatore
5. Il Graal: un mito universale
Appendice
Gruppi a ispirazione celtica e neo-druidica
Bibliografia
I dettagli
Edizioni L’Età dell’Acquario
Collana «Uomini, storia e misteri»
Pagine Euro 14,50
ISBN 9788871363196
Di seguito sotto potete gustare un'anteprima con tre estratti dal saggio.
Il cerchio di fuoco. Leggende, folklore e magia dei Celti
Tre estratti da ciascuna delle sezioni che compongono il saggio di Devon Scott
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11 commenti
Aggiungi un commentonon dirlo a me
ma già in altre discussioni di questo forum si era parlato di come l'origine di Stonehenge sia più antica rispetto alle culture celtiche....
Niente altro che paccotiglia new age
Le info della news sono ovviamente riprese dal comunicato stampa dell'editore e, as usual, come tali vanno prese.
Per la valutazione del libro ci riserviamo di leggerlo e recensirlo in 'opportuna sede', come si suol dire
PS Non è che parlo improvvisamente al plurale maiestatis, parlo come redazione ovviamente
Ma certo Marina ^__^ Tu hai dato (giustamente) la notizia dell'uscita del libro.
In ogni, caso, e mi riferisco al post dell'ospite, nel calderone 'new age' si mette anche roba antica che è tutt'altro che paccottiglia. E' solo che negli anni '90 molte di queste cose sono state prese nel loro aspetto più superficiale . Inoltre il termine new age di per sé non vuo dire un bel nulla, dalla la varietà di argomenti che si piazza comunemente sotto questo ombrello e datoa appunta l'intrinseca contraddizione di quel new, visto che la maggior parte della roba è old.
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