Il vulcano

di Maria Michela Di Lieto

Bob Eggleton Unknown black dragon raising its head out of the mist
Bob Eggleton Unknown black dragon raising its head out of the mist
Puntò il binocolo sull'isola a poche miglia da loro, scrutando attentamente il morbido declivio del vulcano che s'immergeva nella foresta, alla ricerca di qualche traccia umana. Invano.

- Allora?

Zhoi scosse il capo. - Sembra proprio che non ci sia nessuno.

- E quindi? Andiamo?

Come al solito Felas era impaziente. Una caratteristica congenita della razza dei draghi.

Stavolta, però, non poteva dargli torto. Concludere in fretta la loro missione era l'unico modo per ottenere finalmente la promozione tanto desiderata. Zhoi era da due anni nella Confraternita dei Maghi, e non aveva ancora superato il grado di apprendista. - Andiamo - annuì, ma stavolta fu il drago a fermarlo.

- Aspetta.

- Cosa c'è?

Felas accennò con il suo imponente muso verso lo specchio di mare alla loro sinistra. - Guarda lì.

Il ragazzo si aiutò di nuovo con il binocolo, e i suoi occhi intercettarono due velieri affiancati. Uno di essi batteva bandiera della Confraternita, mentre l'altro... - Pirati.

- Già.

Non c'erano dubbi, si trattava di una manovra di abbordaggio. La nave pirata stava per attaccare il vascello dei maghi.

- Cosa facciamo?

Non potevano certo lasciare nei guai un'imbarcazione della Confraternita! Dovevano correre immediatamente in suo soccorso. La missione poteva aspettare.

Spronò Felas, indirizzandolo verso la battaglia. Non possiamo attaccarli subito, gli disse, parlando direttamente alla mente del suo compagno alato, correremo il rischio di colpire la nave della Confraternita. Mano a mano che si avvicinavano, notò che i pirati avevano già lanciato i ramponi, agganciando il vascello. Li indicò a Felas: Dobbiamo togliere di mezzo quelli!

Il drago verde annuì e aggirò le due navi, proiettando la sua ombra scura sulla loro alberatura e sulle onde. Si fermò a mezz'aria, fra le due prue, poi lanciò un ruggito di guerra.

Gli sguardi di entrambi gli equipaggi conversero su di lui, e anche coloro che già stavano combattendo si arrestarono, in attesa della sua mossa.

Vai! gli ordinò Zhoi.

Felas non perse tempo e, con un altro grido, si lanciò fra le fiancate, avventandosi sui ramponi. Li strappò via dal veliero della Confraternita con le zanne e gli artigli, poi li lasciò precipitare in mare. Rivolse il muso ai pirati, e una specie di sorriso attraversò i suoi lineamenti bestiali.

- Giocattolini interessanti, ma poco duraturi – li sfidò – mi auguro che abbiate di meglio.

Come in risposta alle sue parole, i cannoni posti sulla fiancata esplosero i loro colpi in rapida successione, puntando verso l'imponente drago verde.

Felas non si scompose e li schivò, sollevandosi all'altezza delle vele.

Zhoi si azzardò a lanciare un'occhiata alle sue spalle: il legno della Confraternita aveva approfittato dell'aiuto insperato per mettersi fuori tiro. Probabilmente avevano subito dei danni e non potevano partecipare con loro alla battaglia.

Attacca l'albero maestro, suggerì a Felas. Dobbiamo impedirgli di governare la nave.

Il drago eruttò una vampata di fuoco verso l'obiettivo, ma invano. Le fiamme scivolarono intorno al legno e alla stoffa come intorno a una roccia, senza attecchire. Felas arricciò il muso. E questo che significa?

Zhoi aveva una risposta. Aveva sentito dire da due tirocinanti del terzo anno che i pirati avevano realizzato una protezione ignifuga per alberi e vele, per arginare gli attacchi dei draghi. Glielo spiegò in breve.

Ah, si? sbottò il suo compagno, infastidito. Puntò i propri occhi ferini sulla plancia. Ma loro non godono di questa protezione, vero? Non attese la sua risposta, e soffiò nuovamente fuori il suo alito infuocato, dirigendolo verso il ponte del veliero.

Il giovane mago cercò di placarlo. Quei due tirocinanti avevano parlato anche di un'altra arma costruita dai pirati e...

Ancora una volta i cannoni spararono, stavolta diretti verso il cielo.

Il drago emise contro di essi le sue fiamme, facendo esplodere i proiettili a mezz'aria.

La deflagrazione fu più forte del previsto, e l'onda d'urto spinse Felas e il suo cavaliere all'indietro.

Cannoni anti-drago! Direzionabili verso l'alto, potenti e subito pronti a sparare di nuovo. E, soprattutto, capaci di sfondare qualsiasi barriera magica. C'era solo un modo per sfuggirgli: Dirigiti verso le vele! ordinò a Felas. Lì non avrebbero osato colpire. Non potevano correre il rischio di abbattere i loro stessi alberi.

Prima che potessero raggiungerle, però, i cannoni esplosero di nuovo i propri colpi verso il drago verde.

Felas si raddrizzò e manovrò abilmente nel tentativo di schivarli, ma non riuscì a scansare l'ultimo di essi, che lo colpì in pieno sulla coda. Il drago gridò, e l'urto destabilizzò il volo, facendolo precipitare lontano, verso la piatta superficie del mare.

Non c'era tempo da perdere! Zhoi si concentrò e lanciò un incantesimo di levitazione, bloccando a mezz'aria la caduta del suo compagno.

Quando poté rimettere a fuoco la nave dei pirati, vide che l'imbarcazione aveva effettuato una rapida virata e, dando loro le spalle, si dirigeva verso il mare aperto. Il ragazzo si chiese la ragione di quella fuga, e la capì solo quando vide un bagliore rossastro emergere dalle fiancate. Le fiamme indirizzate da Felas alla plancia dovevano aver fatto effetto. Meglio così. Con quella ferita alla coda, il suo drago non avrebbe certo potuto continuare la battaglia.