Da che mondo è mondo una delle forme più antiche di teatro e di insegnamento è il "conto".
Chi non ricorda il fascino delle storie raccontate da qualcuno, anche da un amico di giochi, il potere immaginifico delle parole, che evoca mondi sommersi, crea spazi alternativi, privi delle regole a cui siamo costretti quotidianamente? Quante volte abbiamo chiesto di sentire ancora una volta quella vicenda? Quante volte, quando eravamo bambini, ci siamo aggrappati all’insegnamento offerto da una fiaba per dirimere i problemi che ci si presentavano?
Da Omero ai nostri giorni, a tutte le latitudini - con le dovute differenze-, il conto ha rappresentato un ponte fra generazioni.
Anche in Giappone, in una terra per lungo tempo sconosciuta, tale tipo di teatro è presente, ma ha delle particolarità non indifferenti. Si trattava di un teatrino itinerante: una scatola di legno, simile a una valigia, riposta nel portapacchi di una bicicletta o un ciclomotore, veniva portata di villaggio in villaggio. Il cantastorie, dopo aver scelto il luogo adatto, in genere raccolto, apriva la scatola e grazie alla sua abilità e al coinvolgimento degli spettatori, non sempre piccini, faceva scorrere dei cartoncini su cui erano dipinte scenografie e personaggi. Una sorta di televisione ante litteram. Con il massimo coinvolgimento possibile. Ovviamente in uno spettacolo che si rispetti è presente anche la colonna sonora, che allora era prodotta da scodelle o gong. Inoltre per ridestare l’attenzione dei bambini e stuzzicare la loro golosità venivano offerti caramelle e lecca-lecca. Insomma da sempre l’arte del sapersi vendere è stata necessaria.
La Libreria India, nel suo variegato programma, sempre attento a offrire opportunità di scoperta e approfondimento per tutte le fasce di età, in collaborazione con Teatro in Movimento, organizza un laboratorio creativo per bambini, dai sei ai dodici anni, dal titolo La cartella di Pippi. L’obiettivo è quello di stimolare la fantasia attraverso il gioco e la cooperazione, la costruzione e ideazione di una storia, la cui protagonista è la terribile, amata e, a volte, emulata Pippi Calzelunghe. I bambini saranno così coinvolti in tutte le fasi dello spettacolo, un modo diverso per imparare non solo l’importanza del rapporto che lega l’immagine alla parola, ma soprattutto il valore della condivisione e cooperazione, perché è necessario insegnare quanto l’apporto, seppur minimo, di ciascuno possa essere importante per la riuscita di un progetto comune.
L’appuntamento è fissato alle ore 15.30 di sabato 19 dicembre, nella Sala India In della Indiateca. È consigliata la prenotazione.
Per informazioni e prenotazioni:
India Libreria. India Caffè
Teatro India - Roma
Lungotevere Vittorio Gassman (già dei Papareschi)
www.indiateca.it info@indiateca.it
libreria@indiateca.it - 06.55136745 - 334.5752012
caffe@indiateca.it - 327.6610812
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