A Dream of Eagles insomma, a parte il titolo complessivo della serie e quello di un paio di volumi, era uscita più o meno nella forma voluta dal suo autore. Le differenze cominciano con Uther, che da noi è stato suddiviso in due metà rinominate rispettivamente Le porte di Camelot e La donna di Avalon.

Inaugurata la procedura, l’editore ha pensato bene di riproporla anche per i due successivi romanzi di Golden Eagle, da noi divenuto Io, Lancillotto.

Clothar the Frank si è così sdoppiato in Il cavaliere di Artù e Il marchio di Merlino, e The Eagle lo ha fatto con Il destino di Camelot e Il sogno di Ginevra.

E, giusto per non farci mancare nulla, per chi li ha comprati è stato estremamente difficile averli tutti con il medesimo aspetto fisico, visto che nel corso degli anni sono stati proposti in ben sei collane diverse.

L’edizione rilegata, con volumi di notevoli dimensioni, è stata la prima a comparire. Poi via via si sono susseguite la collana Pocket, con copertina morbida, la Superpocket, dal prezzo estremamente basso – 4,90 euro – piccole dimensioni e copertina morbida, la Narrativa straniera, con copertina morbida e sovraccoperta e un prezzo intermedio fra edizione rilegata e tascabile, la Minipocket, dal prezzo fisso di 5,90 euro, piccole dimensioni e copertina morbida con sovraccoperta, e infine Bestseller, con copertina morbida dotata di alette e prezzo intermedio fra Pocket e Narrativa straniera.

Non tutti i volumi, però, sono stati proposti in tutte le collane, e le edizioni rilegate della serie Io, Lancillotto sono di dimensioni inferiori rispetto alle Cronache di Camelot, con buona pace di chi ama avere i libri di una stessa serie con un aspetto uniforme.

Riepilogando, sul suo sito Jack Whyte afferma chiaramente di aver scritto otto romanzi, pubblicati in nove volumi, legati al ciclo arturiano, e che tre di questi volumi hanno titoli differenti per le edizioni canadese e americana. Da noi i volumi sono diventati dodici. Vediamoli:

La serie canadese A Dream of Eagles è diventata The Camulod Cronichles negli Stati Uniti e Le cronache di Camelot in Italia. Comprende:

The Skystone, tradotto come La pietra del cielo;

The Singing Sword, tradotto come La spada che canta;

The Eagle’s Brood, tradotto come La stirpe dell’aquila;

The Saxon Shore, tradotto come Il sogno di Merlino;

The Sorcerer Part 1: The Fort at River’s Bend, pubblicato negli Stati Uniti come The Fort at River’s Bend e tradotto come Il forte sul fiume;

The Sorcerer Part 2: Metamorphosis, pubblicato negli Stati Uniti come The Sorcerer, Metamorphosis e tradotto come Il segno di Excalibur.

Alla saga originaria è seguito un volume autoconclusivo che narra eventi contemporanei a quelli di La stirpe dell’aquila da un diverso punti di vista. Si tratta di Uther, tradotto come Le porte di Camelot e La donna di Avalon.

Chiude il viaggio di Whyte nel mondo di Camelot la miniserie Golden Eagle, con un nuovo punto di vista e tradotta come Io, Lancillotto. Comprende:

Clothar the Frank, pubblicato negli Stati Uniti come The Lance Thrower e tradotto come Il cavaliere di Artù e Il marchio di Merlino;

The Eagle, tradotto come Il destino di Camelot e Il sogno di Ginevra.

A volte gli editori italiani sembrano impegnarsi notevolmente nel creare confusione in chi vuol leggere le saghe che pubblicano, ma la storia di Whyte dimostra che se vogliono anche gli editori d’oltreoceano possono creare parecchi problemi, e che il “mestiere” di lettore può essere terribilmente complicato…