Il libro in formato digitale, l'ebook, sta prendendo quote di mercato considerevoli nel mondo di lingua anglosassone. La presenza di un lettore dotato di tecnologia wireless, il Kindle 2 di Amazon.com, ha permesso al colosso statunitense di portare il suo enorme catalogo di ebook a continua disposizione dei lettori con un comodo sistema di scaricamento online e la possibilità di avere una enorme biblioteca sempre con sé. Inoltre Kindle riceve automaticamente il quotidiano cui si è abbonati, e legge diversi formati digitali (non solo quello della casa).

Questi vantaggi hanno permesso ad Amazon di prendere un deciso vantaggio sui competitori, nonostante il prezzo non proprio modesto di Kindle e l'uso di un formato proprietario degli ebook che crea un mercato chiuso ad altri strumenti digitali di lettura. Amazon si è dimostrata vincente, almeno per adesso, e nel periodo festivo di fine 2009 ha venduto più ebook che libri cartacei.

Se all'estero la rivoluzione ebook si dimostra vincente, e forse anche più rapida di quello che si prevedesse, in Italia il formato digitale rimane ancora su livelli molto modesti. Qualche lettore ha cominciato ad attrezzarsi, ma gli editori sono ancora piuttosto scettici, e le grandi case esitano a lanciarsi con decisione in questo settore. Non esiste ancora un vasto catalogo di titoli acquistabili. Secondo il parere di Antonio Tombolini di Simplicissimus book farm, pioniere dell'introduzione degli ebook reader in Italia, le grandi case editrici rimandano l'approccio al digitale perché hanno un atteggiamento fondamentalmente timoroso verso questa rivoluzione, per quanto sia certo che prima o poi coinvolgerà il modo di leggere anche nel nostro paese.

E' davvero così? Timori o no, prima o poi l'editoria italiana dovrà adeguarsi per evitare che vengano le case straniere a prendere in mano la situazione italiana. Ma in effetti la spinta potrebbe venire inizialmente dall'editoria minore. Giacomo Bruno, editore romano trentunenne, ha già un accordo con Amazon per vendere i suoi libri direttamente su Kindle. Bruno Editore è solo la prima di un nugolo di case editrici che potrebbero fare questo passo. In effetti si tratta di una situazione peculiare perché questa casa editrice si occupa prevalentemente di saggistica, manualistica e formazione. La narrativa in effetti sembra essere un po' lenta a prendersi la parte che le compete nell'offerta ebook. La filosofia di Bruno Editore sulla sicurezza è che più si protegge un libro e meno lo si vende, perciò esiste solo una password di apertura, che sembrerebbe già sufficiente per scoraggiare la pirateria.

A quanto pare per Bruno Editore il rapporto è di 3 libri cartacei venduti per ogni ebook, oggi come oggi. Ma se son rose, fioriranno.