Il casco con la A e il famoso scudo indistruttibile resteranno ancora per poco appesi al loro manichino di scena. Un bel mascellone e uno sguardo fiero da bravo ragazzo americano li riempiranno presto.
A garantircelo è Joe Johnston (via Scifiwire), regista di The First Avenger: Captain America. Tempo due o tre di settimane, la deadline è fissata per il 1° marzo, e avremo il nostro eroe americano per eccellenza pronto a darle di santa ragione a quarte colonne e spie naziste di ogni sorta.
Fino a oggi le congetture si sono sprecate: si è parlato di Will Smith (Io sono leggenda), di Aaron Eckhart (Due Facce nel Cavaliere Oscuro), del televisivo John Barrowman (Doctor Who) e dell'ormai superstar Sam Worthington (Avatar, Clash of Titans).
Sabato, però, il regista, nel corso di una conferenza stampa di presentazione di The Wolfman, ha corretto un po' il tiro di quanti fino ad ora hanno scritto del Cap: il protagonista sarà un americano, magari non un attore di primo piano, ma comunque sarà "assolutamente" made in USA.
"Oh, yeah. Non penso che potremmo fare il film con un attore non americano. Spero che sia una nostra scoperta, qualcuno mai visto, o meglio qualcuno visto da qualche parte senza che ci si ricordi chi sia, che sarà circondato da nomi importanti. E' questo quello che stiamo cercando. Riusciremo a trovarlo? Questo non lo so."
Johnston ha poi chiarito che il casting non sarà fatto su suolo americano ma Londra. "Penso che molto probabilmente la gran parte del film la gireremo in Gran Bretagna perché il film è ambientato prevalentemente in Europa."
Le parole del regista confermano quanto si sospettava già: tra castelli bavaresi pieni di militari con la svastica sull’avambraccio e laboratori segreti gestiti da scienziati pazzi dal piglio razzista verrà dato grande spazio alle origini del Capitano.
Certo, perché come sanno bene i lettori Marvel, i loro padri, i loro nonni e magari anche i bisnonni americani, Cap ha una vita di china lunga quasi settant’anni, nato com’è sulle pagine di propaganda degli Alleati durante la Seconda Guerra Mondiale dalla punta dell’allora giovane pennello di Jack Kirby e dalla macchina da scrivere di Joe Simon coi soldini di una Marvel Comics così giovane che ancora usava il suo nome da ragazza, Timely.
“Credo che la cosa interessante di questo ragazzo sia il fatto che si tratta di un supereroe senza superpoteri. È la quintessenza della perfezione umana. Non può volare, o lanciare carri armati o vedere attraverso i muri e cose simili [...]. La cosa interessante di questo ragazzo è che parte come un magrolino di 45 chili e diventa un Adone.”
Johnston parla di quello che i fan di vecchia data sanno a menadito: il siero del supersoldato del professor Erskine, capace di trasformare il gracile Steve Rogers nel supereroe a stelle e strisce che tutti conosciamo. È interessato all’aspetto psicologico del personaggio, alla sua reazione alla trasformazione fisica che ha subito, al simbolo che è diventato. Certo non dobbiamo aspettarci un film a base di duelli psicologici; ci viene promessa una bella dose di azione a go go, ma questo non significa che mancherà una storia interessante.
Lo schermo di un multisala può essere più piccolo di un albo di supereroi; di spazio per raccontare una storia articolata ce n’è molto meno. Va tenuto presente che, in qualche modo, Cap dovrà essere proiettato ai giorni nostri per partecipare alla pellicola sui Vendicatori il 4 maggio 2012 (notizie/11754). Non sarebbe poi tanto assurdo se il Cap di Johnston fosse tutto d’antan, con un bel congelamento a fine film, per fari tirare fuori dal freezer giusto in tempo per conoscere Thor e Iron Man. Lo ricordiamo in belle atmosfere Anni Quaranta in una miniserie targata Fabian Nicieza & Kevin Maguire di tanti anni fa, Le avventure di Capitan America, edita prima sullo storico Star Comics e poi raccolta da Marvel Italia nel primo Marvel Heroes Book.
Per ora The First Avenger: Captain America è ancora agli inizi della preproduzione; le riprese inizieranno alla fine di giugno (notizie/11557). Sarà nelle sale di tutto il mondo 22 luglio 2011.
Stando a quanto chiosato dal regista, però, varrà la pena aspettare così tanto perché sebbene non sarà girato in 3-D, il film sarà girato in alta definizione; perché ci saranno grandi scene d'azione, "cose mai viste fino a oggi" e perché a detta di Johnston questo non sarà come gli altri film sui supereroi.
"Gireremo in modo molto diverso dagli altri film Marvel realizzati. Quello che sto cercando di fare è di prendere spunto dai fumetti, sia gli ultimi pubblicati che la serie di Ed Brudaker del 2004, e di tradurre quello stile visuale."
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