Il sito del Los Angeles Times riporta un gustoso resoconto di un recente incontro pubblico alla UCLA (University of California, Los Angeles), durante il quale Neil Gaiman ha intrattenuto un pubblico eterogeneo di ben 1500 persone.
Gaiman, che ha scritto albi a fumetti, romanzi, libri per bambini, romanzi per i cosiddetti "young adults" adulti giovani e sceneggiature (e probabilmente qualcos'altro che ho lasciato fuori), è stato introdotto come "il narratore in lingua inglese di maggiore talento di oggi."
La prima parola che ha pronunciato al finire degli applausi? Un semplice e affabile: "Ciao".
"Io non ero destinato a essere un autore eteoregeneo", ha continuato, leggendo un pezzo che spiega la sua evoluzione come scrittore. L'autore ha detto che, cominciando dai fumetti, ha sempre potuto scrivere quello che voleva: "E' un media che la gente scambia per un genere". Dopo questa lettura ha raccontato un aneddotto e ha poi letto alcuni brani dai suoi scritti, come il libro vincitore del premio Hugo, Il figlio del cimitero (The Graveyard Book) e da Odd e The Frost Giants, scritto in occasione della Giornata mondiale del libro.
L'autore ha poi risposto ad alcune domande del pubblico che sono state sottoposte in forma scritta. Gaiman quindi le ha lette pubblicamente.
Alla domanda "Scriverà mai un episodio del Doctor Who?" è seguito un fragoroso applauso. Qualcuno nel pubblico ha urlato "SI". Gaiman si è limitato ad aprire la bocca senza pronunciare parola, dopodiché ha annuito sorridendo.
La notizia è stata poi confermata da SFX Magazine che riporta il testo di una e-mail da loro ricevuta da Gaiman, nella quale lo scrittore afferma che passeranno almeno 14 mesi prima di poter vedere l'episodio in onda. Gaiman ha infatti dichiarato che è molto probabile che un episodio scritto da lui apparirà non nella stagione che debutterà questa primavera, ma nella prossima. L'episodio dovrebbe chiamarsi The House of Nothing, ma probabilmente il titolo da qui alla messa in onda potrebbe essere modificato.
Gaiman ha anche rivelato al pubblico che preferisce scrivere i suoi libri in modo sequenziale, dall'inizio alla fine, ma senza schemi o scalette fissate, pratica che ha definito: "Un po' rischiosa. A volte è come saltare da un aereo e sperare si possa cucire un paracadute prima di schiantarsi".
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