Affermatosi nell’ambito videoludico, Assassin’s Creed esordisce nel panorama editoriale con un romanzo: Assassin’s Creed Rinascimento, ispirato, appunto, all’epoca rinascimentale - collocazione storica che ha dato vita al secondo capito della serie, uscito lo scorso novembre su console.
Scritto da Oliver Bowden, esperto di storia e Rinascimento italiano, il libro promette di essere avvincente così come lo è stato il videogame; ecco la trama:
E’ il 1476, siamo a Firenze. Ezio Auditore, il protagonista, è un diciassettenne figlio di un banchiere alleato con i Medici. La normale vita quotidiana viene interrotta quando la sua famiglia viene accusata di atti cospirativi nei confronti del governo. Ezio è costretto a fuggire e nascondersi, meditando vendetta. Trovato rifugio dallo zio, in un borgo della Toscana, Ezio scopre che il padre era un membro della setta di Assassini che combatteva contro i Templari. A questo punto Ezio dà vita a una lotta sanguinosa contro l’ordine dei Templari, supportato da Leonardo da Vinci e Niccolò Machiavelli. Ma dietro la personale vendetta di Ezio si nasconde un’altra missione: impadronirsi di un oscuro Codice che darebbe, a chi lo possiede, strani poteri.
Oliver Bowden, Assassin’s Creed Rinascimento, nelle librerie dal 23 febbraio. Sperling & Kupfer Editore, collana Pandora, pag. 416, euro 19,90. ISBN - 978882004893
Inoltre, in Risorse di Rete (a fondo pagina) è possibile scaricare in anteprima il primo capitolo del romanzo in formato pdf.
9 commenti
Aggiungi un commentoPresto dovrebbe essere mio. Non mi aspetto niente, ma spero non sia una delusione. Ve ne parlerò
Non ho resistito e l'ho preso nel pomeriggio. ops:
Allora, i primi responsi sono positivi o negativi?
Il videogioco l'ho adorato! Sono curioso di sapere cosa ne pensate del libro, che aspetto a comprare per avere i pareri di chi già lo ha letto.
ATTENZIONE SPOILERS.
Ho cominciato a leggere. A livello di trama è pari pari al gioco, e per me che ci ho giocato mi toglie molte sorprese, ma non è una nota a sfavore.
Per lo stile... mah. Non mi convince granché. Alcuni passaggi sono molto elementari. Ci sono frasi che mi fanno cadere le braccia. E soprattutto, l'introspezione del personaggio è davvero molto, molto superficiale. Quasi riassunta. Es. Ezio è nel mucchio di fieno, nascosto, dopo aver assistito alla morte della famiglia. Per come è narrato, dice "capì che non era più un ragazzo, doveva diventare un uomo." Mmh. E' un passaggio che mi ha fatto storcere il naso. Niente pensieri, niente contatto diretto con le emozioni del protagonista. C'è un abisso, un distacco. O almeno, è quello che mi è parso.
Non ho mai giocato al videogioco, però come ambientazione e trama mi ispira parecchio. Quello che mi preme sapere é se sia stato reso con una buon rispetto della storicità e se ci sia un minimo di introspezione, cosa quest'ultima che mi sembra di capire non ci sia più di tanto.
Attendo altri giudizi
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