Recentemente su io9 è stato pubblicato un post che pensiamo che potrebbe suscitare dibattiti anche qui (io9.com/5418688/is-fantasy-the-new-literature-of-the-future).
Partendo dal presupposto che in questo momento storico la Fantasy, specialmente nella versione Urban Fantasy, vende di più della Fantascienza propriamente detta, gli autori dell'articolo si sono chiesti se questo genere abbia sostituito la SF nell'immaginario del futuro.
Ho pensato non solo di riportarvi quanto scritto nell'articolo, ma di andare oltre.
Mi sono guardato intorno, e considerato che la nostra casa editrice ha un vasto parco di testate dedicate ai "generi", sia online che cartacee, ho pensato di rivolgermi principalmente ai loro redattori e curatori, ponendo loro la provocatoria domanda che dà il titolo all'inchiesta.
Com'è andata lo potete leggere nell'approfondimento che proponiamo oggi, nel quale trovate sia la traduzione del pezzo originale che i pareri di chi ha voluto o potuto esprimersi.
L'approfondimento lo troverete a "siti unificati", per aprire un dibattito che possa essere stimolante per tutti.
Il futuro è del Fantasy?
Quale forma narrativa è più in grado oggi di raccontarci del nostro futuro? Lo domandiamo alle redazioni delle testate Delos Books
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23 commenti
Aggiungi un commentoIl punto è che, andando oltre tutti i gimmick magici o tecnologici, il fantasy riesce a parlare molto del presente attraverso le relazioni umane o la politica.
Per quel che riguarda il futuro, la metterei in parità. Proprio perchè non ci sono squadre separate e lo slipstream è sempre più frequente.
Il fantasy puro riavrà sicuramente di nuovo un apice quando uscirà al cinema "Lo Hobbit", senza pensare alle varie serie o miniserie che stanno uscendo in America, Merlin e altre molto famose (mi sembra di aver letto qualcosa su "Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco). Al momento il fantasy nei suoi generi sta spopolando al cinema e secondo me avrà ancora più successo, grazie alle nuove tecnologie per gli effetti speciali il fantasy sta avendo il suo momento di maggior successo
E qui si aprì la fossa delle Marianne...
forse intendeva tradizionale
La fantascienza rappresentava il sogno del futuro negli anni 50, 60 e 70. Un futuro ipertecnologico con la curva del progresso che aumenta in modo esponenziale rispetto al tempo. In tempi più recenti ci si è accorti che questo futuro ipertecnologico probabilmente non esiste (o non esisterà per parecchi anni), che la curva del progresso è sinuosa e può portare in strade inaspettate (ci sono libri di sf anni 50-60 dove esistono super robot senzienti, ma per comunicare si usano ancora le cabine del telefono, e una cosa come internet non viene nemmeno immaginata).
Insomma, secondo me ci si è disinamorati del futuro e del concetto di progresso come evoluzione che tende al miglioramento (almeno tecnologico).
Oggi sembra più "verosimile" una storia che parla di maghetti, draghi e vampiri piuttosto che di astronavi e di viaggi iper-luce.
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