“In città è il lupo silenzioso quello che ti uccide. I lupi mannari possono impiegare fino a quindici minuti per cambiare forma, e per loro la mutazione è dolorosa, il che è una cosa da tenere a mente. I licantropi non sono comunque i più amichevoli fra gli animali, ma quando hanno appena cambiato forma, è una buona idea lasciarli stare per un po’.
La mutazione dei camminatori – la mia, per lo meno, dato che non conosco altri camminatori – è rapida e indolore. Un momento prima sono una persona, quella dopo un coyote: magia pura.”
Mercedes Thompson è un meccanico e vive nei pressi di Washington. Il suo mondo però non è esattamente quello che conosciamo noi: poiché discende dagli indiani nel suo patrimonio genetico è compresa la singolare abilità di poter assumere la forma di un coyote. Intorno a lei si muovono altre creature soprannaturali quali lupi mannari, vampiri e fate. Perciò i problemi, quando arrivano, possono riguardare entrambi i mondi in cui vive, quello magico, con un uomo che non ha ancora imparato a controllare i propri poteri di mannaro, e quello “reale”, con un ex fidanzato incapace di accettare la fine della loro relazione.
La figlia della luna, pubblicato in lingua inglese nel 2006, è il primo romanzo della serie di Patricia Briggs dedicato a Mercedes Thompson. A questo volume sono seguiti Blood Bound nel 2007, Iron Kissed e il racconto Star of David, dedicato a uno dei personaggi minori di La figlia della luna e compreso nell’antologia Wolvsbane and Mistletoe curata da Charlaine Harris nel 2008, Bone Crossed e la graphic novel Homecoming nel 2009 e Silver Borne nel 2010.
La biografia presente sul sito dell’autrice fornisce poche informazioni, giusto la nascita a Buttle, nel Montana, e il fatto che nella sua vita abbia svolto un bel po’ di lavori, scelti semplicemente perché erano quelli che aveva trovato al momento. In compenso sottolinea quasi in ogni riga l’importanza di coltivare i propri sogni.
Secondo la Briggs il nostro mondo, sommerso dai fatti e costantemente impegnato a cercare delle certezza, ha dimenticato come si fa a sognare. Ma i sogni sono preziosi, e così Patricia ha fatto parte della compagnia teatrale scolastica, senza scoraggiarsi per il fatto di non essere mai riuscita a portare un’opera sulle scene, e si è dedicata con intensità e abbandono a musica e danza. E mentre i suoi compagni si dedicavano a studi “seri” quali legge o medicina, lei era affascinata dalla storia non nei suoi aspetti noiosi e nozionistici ma dalla vita delle persone. Perché per capire il mondo bisogna capire la gente.
Ogni sogno, per il solo fatto di essere tale, contiene in sé la sua propria magia, e le storie della Briggs cercano di trasmettere la magia che l’autrice percepisce intorno a sé a partire dal più piccolo dettaglio. Così un paio di scarpe da ballo e un soprabito che ricorda quelli dell’esercito indossati da una passante dall’apparenza slava incrociata casualmente possono fornire lo spunto per la storia di una ballerina russa del passato innamorata di un giovane ufficiale.
Allo stesso modo, basta aggiungere un po’ di magia alla città polverosa e calda nella quale vive per far apparire improvvisamente lupi mannari, fate e una solitaria donna-coyote. Fatto il primo passo, i cambiamenti si attirano a vicenda, fino a costruire un mondo magico perché, come dice William Shakespeare ne La tempesta “noi siamo fatti della stessa sostanza dei sogni”.
Perciò, anche se non sappiamo cosa ci porterà il futuro, la cosa più importante è tenersi stretti i propri sogni, farne tesoro e seguirli.
I sogni sono ciò che ha portato la Briggs a esordire nella narrativa nel 1993 con il romanzo Masques, primo volume di una serie che al momento conprende altri due titoli dedicati tutti allo stesso mondo ma con protagonisti diversi. La sua bibliografia comprende altri sette volumi e alcuni racconti. E se l'elemento romantico ne fa parte, perché la passione fa parte della nostra vita e aggiunge vita ai personaggi inventati, l'elemento fantastico dei suoi fantasy o urban fantasy non è solamente qualcosa di accessorio, ma è essenziale per far stare in piedi la storia e per risolvere la trama.
La quarta di copertina:
Mercy Thompson non è una creatura qualsiasi: cresciuta dai lupi mannari, può trasformarsi in un coyote in pochi attimi, il che la rende unica in un mondo popolato da vampiri, troll, gremlin e licantropi. È un camminatore, e nasconde la propria identità sotto il quotidiano lavoro di meccanico. Un giorno si presenta nella sua officina un giovane mannaro, Mac, che non ha ancora imparato a controllare i propri poteri, e sulle cui tracce c’è un potente licantropo, per il quale Mac sembra fin troppo importante. Mercy chiede ad Adam, lupo mannaro alfa molto attraente, di proteggerlo, ma ben presto scoprirà di essere coinvolta in una guerra senza precedenti tra i clan dei non morti. E proprio allora dal passato di Mercy riapparirà un ex fidanzato che non vuole accettare che tra loro sia finita…
Patricia Briggs, La figlia della luna (Moon Called, 2006), Fanucci editore, Collana Tif extra.
Pag. 303, 12,90 €, ISBN 9788834715826
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