Il filone dei libri che traggono ispirazione da ambientazioni di giochi di ruolo è lungo, e non comincia certo con Nephandum: La Profezia Oscura. Inoltre questo è ll primo volume di una trilogia. Potrei partire prevenuto solo già con questi due elementi. Ma non è mio costume scrivere recensioni preventive, tranquilli. Pur tuttavia qualche dubbio ve lo esterno.
Lo consiglia forse il dottore di scrivere trilogie fantasy? Lo so che la questione è vecchia, e devo tornare a bomba sul libro.
L'ennesimo male oscuro incombe sulla solita terra con toponimi impronunciabili, i cui abitanti hanno nomi che sembrano quelli dei mobili ikea.
Il male oscuro è appunto il Nephandum, una entità che è somma di tante entità. Male puro, che si manifesta mediante cinque Terrori Ancestrali.
C'è il solito campionario di popoli e di creature e sei personaggi generati con il dado e la scheda personaggio. La scena tipo è del genere: due personaggi (ma anche di più, nel prosieguo del libro) sono davanti alla minaccia di turno. I dadi rollano mentre sfogliamo la pagina. Il primo attacca ma fallisce il tiro e rimane ferito da una zampata o da un colpo dell'avversario.
Al secondo va meglio e colpisce il nemico, ma poichè la sua arma non era abbastanza efficace bisogna sottrarre -2 al suo dado, per cui il danno non è letale. Etc.. etc...
Altre scene tipo sono gli incontri nelle taverne, per fare il punto della situazione, o in altri luoghi nei quali gli eroi si riuniscono dopo aver affrontato i loro nemici separatamente.
Il campionario di creature e di eroi è pressochè completo: Arthian è il condottiero, Kelian l'arciere mezz’elfo, Leoril l'halfing, Namila la maga, Sir Rennard il paladino di Krijanis e Shalith l'elfa.
Anche il parco minacce è bene assortito e saccheggia da un immaginario collaudato. Il mio scontro preferito è quello con un drago d'ossa e un esercito di guerrieri di scheletri alla Harryhausen.
I libri tratti da GDR sono prodotti assimilibili a una novelization, o a un prodotto su licenza. Negli USA ci sono scrittori che vivono di questi prodotti, in Italia no. Non c'è nulla di male a scriverli e a produrli a mio giudizio.
L'importante è che siano divertenti.
Nonostante i "difetti" di cui sopra questo libro lo è. Ha una scrittura senza sbavature, personaggi ben delineati nelle loro caratteristiche e si può leggere in treno o in metropolitana con facilità per quanto scorre bene. L'intreccio è dipanato da Bianchini con perizia e senza apparenti buchi logici, salvo quelle evidenti aperture verso nuovi volumi della saga.
Le illustrazioni di Emiliano Petrozzi meriterebbero il colore, per quanto sono ben fatte e sono un valore aggiunto del volume.
Se sia consigliabile a chi non è appassionato di GDR è difficile dirlo. I trekker comprano i romanzi di Star Trek, idem per i fan di Star Wars. Ora i fan di Nephandum, un GDR molto apprezzato e pluripremiato hanno i loro tie-in, così come quelli di Dragonlance hanno i prodotti di Tracy Hickman e Margaret Weis.
Posso concludere dicendo che un prodotto d'intrattenimento onesto potrebbe comunque valere la pena, se la vostra necessità è di leggere senza fare fumare il cervello.
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