L’abbiamo visto nei panni di una creatura con le forbici al posto delle mani, in quelli di un affascinante quanto misterioso gitano e di un investigatore nel quartiere di Sleepy Hollow.
E' stato un sanguinario barbiere, l'eccentrico proprietario della fabbrica di cioccolato più amata dai bambini e il delicato e sensibile creatore di Peter Pan. Ha prestato la voce a un giovane dall’animo poetico e sognatore e ha catturato il cuore degli spettatori con il ruolo di uno scatenato quanto strambo pirata senza nave ed equipaggio.
Oggi, finalmente, potremo ammirare l'eclettico Johnny Depp nei panni di uno dei personaggi più misteriosi e forse affascinanti della fiaba di Lewis Carroll, nell'adattamento del visionario Tim Burton regista di Alice in Wonderland.
L'attore americano, in alcune interviste pubblicate la scorsa settimana, ha cercato di spiegare le molte regole che si è auto imposto per riuscire a immedesimarsi nel Cappellaio Matto, personaggio per il quale è stato fin da subito considerato perfetto dai fan e dallo stesso Burton, per la sua versatilità e capacità di immedesimazione.
“Il grande cambiamento è stato tentare di trovare l’essenza di questo personaggio, e non vederlo soltanto come una palla impazzita chiusa in una stanza, limitandomi a osservare le sue reazioni dall'esterno. (…) Solo per trovare un aspetto del carattere del personaggio, anche solo una piccola parte della sua storia o l'importanza reale, la profondità di un soggetto simile”.
Facendo una piccola ricerca, Depp ha scoperto perché un tempo si diceva che i cappellai diventassero matti. Non era solo un proverbio… “c’è una questione più profonda, legata ai danni provocati dalla quantità di mercurio usata nella colla per fare i cappelli”. Carroll lo sapeva e inserì la faccenda nel suo racconto, in cui Depp ha ricollegato i vari passaggi: “Ho cercato le cose che iniziano con la lettera M, attraverso una lunga serie di possibilità, e facendo una piccola ricerca, ho scoperto che M sta proprio per mercurio. Ciò sta a indicare che il Cappellaio Matto è un personaggio bipolare, avendo in sé leggerezza e pensieri angosciosi, e può rischiare di finire in un raggio di eventi potenzialmente pericolosi, che possono sfociare in tragedia. Era interessante, provare a capire tutto questo è stato veramente interessante…”.
Depp ha spiegato di essersi impegnato al massimo per rendere credibile il personaggio e a giudicare dalle immagini circolate fino ad ora sembrerebbe esserci riuscito in pieno.
Insieme a Burton ha compiuto un grande sforzo creativo che ha portato anche alla nascita di un nuovo movimento: lo chiamano futter-wacking, è la danza che fa il Cappellaio Matto e che potrebbe esistere veramente solo in un surreale Wonderland. Quel movimento di gambe e braccia a un ritmo innaturale non è freestyle, Depp la definisce una "curiosa invenzione di Tim", i cui movimenti sono accuratamente coreografati, anche più di un semplice balletto.
Ballo e musica. Sembrerebbero questi gli elementi per comprendere il Cappellaio di Depp e Burton. Sì, perché su numerosi siti internazionali è stata riportata una notizia secondo cui, durante un’intervista a CBS News, Depp avrebbe sostenuto che per il suo ruolo sarebbe stato "ispirato" (anche) dalla musica dei Sunset Rubdown, band fattagli conoscere dal regista Terry Gilliam.
L’attore non avrebbe specificato in quale album della band abbia trovato ispirazione, ma il blog 'The Playlist' ipotizza che possa essere Random Spirit Lover del 2008, uscito in concomitanza con l’inizio delle riprese del film di Burton, che oggi sarà finalmente in tutte le sale nostrane.
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