Decisamente interessante la mostra che si inaugurerà il 27 settembre a Parma, ai Voltoni del Guazzatoio del Palazzo della Pilotta, e che proseguirà fino al 6 gennaio 2004. Il titolo sarà Il medioevo europeo di Jacques Le Goff. Per chi non conosce Le Goff diciamo subito che si tratta di uno dei più importanti studiosi del periodo medievale europeo. Nato nel 1924 a Toulon ha scritto testi importantissimi sull’Europa medievale, soffermandosi sempre su aspetti spesso trascurati di questo periodo, con una particolare attenzione all’antropologia e alla sociologia. E questi sono anche i fili conduttori di questa esposizione che vuole mettere in mostra l’essenza stessa dell’Europa, sottolineando quei processi che dalla nascita hanno poi portato allo sviluppo fino al rendersi conto dell’unitarietà di un popolo legato, nel bene e nel male, dalla religione cristiana. E’ stato Le Goff stesso a scegliere i circa cinquanta pezzi che fanno parte della mostra. Si tratta di oggetti vari, infatti si passa da capolavori d’arte ad oggetti d’uso più comune come candelabri o sigilli, ma sempre tutti uniti dall’aver fatto parte di quell’Europa che è sempre stata, pur nella differenza di culture e di popoli, un’entità unica. Non è una semplice esposizione sul medioevo, ma il concretizzarsi di uno dei percorsi intellettuali di Le Goff che attraverso la quotidianità, l’economia, la musica, la scrittura ci mostra la maturazione dell’Europa stessa. Ogni oggetto sarà contestualizzato, grazie alla realizzazione di gigantografie che riproducono cattedrali gotiche, chiostri romanici o altri ambienti in apparenza dissimili tra loro, anche perché provenienti da angoli lontani del continente, ma in realtà estremamente vicini perché tasselli di quel mosaico che è l’Europa e della cultura che la caratterizza. L’idea per questa mostra è nata dalla provincia di Parma insieme al Comitato per la Promozione della Cultura e delle Residenze Farnesiane e all’allestimento hanno contribuito anche: Lucia Fornari Schianchi, Soprintendente per il Patrimonio Storico, Artistico e Demoetnoantropologico di Parma e Piacenza; Vivian Huchar del Museo nazionale del medioevo di Parigi; Malin Lindquist dell’Historical Museum of Gotland; Mark Jones del Victorian & Albert museum di Londra; Eduard Carbonel y Esteller del Museum Nacional d’Art de Catalunya di Barcellona. Per tutto il periodo dell’esposizione ci saranno inoltre seminari, interviste e laboratori che ne saranno il naturale proseguimento.
Il medioevo europeo di Jacques Le Goff
Dal 27 settembre prende il via a Parma una mostra sulle radici dell'Europa voluta e pensata da uno dei maggiori studiosi del medioevo del nostro continente
Risorse in rete
- La pagina di Eventi.Parma dedicata alla mostra eventi.parma.it/page.asp?IDCategoria=28&IDSezione=75&ID=21241
- La biografia di Jacques Le Goff www.emsf.rai.it/biografie/anagrafico.asp?d=326
- Un'intervista a Le Goff su Morale e Politica alle soglie del XXI secolo www.emsf.rai.it/articoli/articoli.asp?d=22
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Canale: Appuntamenti
Fonte: Eventi.Parma
40 commenti
Aggiungi un commentoNon vorrei dilungarmi ancora su questo argomento che rischia di portarci fuori tema. Volevo però precisare soltanto due cose.
1. Non era mia intenzione classificare un'ironia di serie A e una comicità di serie B (io amo Woddy Allen e rido con il primo Abatantuono). Nella comicità e nell'ironia, come d'altro canto in ogni genere di comunicazione, ci sono un messaggio, il suo mittente, il suo destinatario e il referente. Il referente è il background culturale, il sostrato dei due fautori della comunicazione, senza il quale il messaggio giungerebbe a destinazione ma non sarbbe compreso. Proprio a causa di questo background credo sia difficile per chiunque non sia Inglese intendere certi ammiccamenti di Pratchett. In questo Shauku de Belork ha ragione.
2. Chi fa ironia dovrebbe essere uno che dice "rido con te" e non "rido di te", al massimo dovrebbe considerare un "ridiamo di noi".
Questa è spettacolare!
E io in effetti avevo detto che probabilmente avevo frainteso ops:
Perfettamente d'accordo
Sai che peso se no
Tremendo, mica voglio faticare io
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