Giovanni Buzi si è spento, giovanissimo, il 17 marzo 2010 dopo una lunga lotta contro il cancro. Artista brillante, visionario, capace di scrivere pagine vibranti d'emozione, aveva pubblicato proprio qui su FantasyMagazine il racconto Casta Diva e per Delos Books il romanzo Uragano.
Il comunicato:
Giovanni Buzi (Gianni) si è spento il 17 marzo 2010 dopo una lunga lotta contro il cancro. Pittore, scrittore, insegnante, era prima di tutto un essere libero, creativo e amante. Nato a Vignanello (provincia di Viterbo), il 10 marzo 1961, era andato a vivere a Roma all’ età di 18 anni per studiare l’Accademia delle Belle Arti e la letteratura nell’ambiente vibrante ed emancipatore dell’Italia di allora. Il suo umanesimo ateo si manifestava con una curiosità universale. La scoperta di altre persone, di altre culture, d’altre fonti di bellezza non hanno smesso di animarlo. Per lui l’unica oscenità era l’arroganza dei potenti e la rassegnazione dei sottomessi. Ha affrontato la malattia con un coraggio e una lucidità eccezionali. Si è fatto amare da tutti quelli che l’hanno curato. Durante i pochi mesi di tregua dal male, fra settembre e dicembre 2009, aveva dipinto centinaia di quadri che terranno viva la sua presenza. Quando ha saputo che non c’era più nessuna speranza, ha deciso di morire nella dignità e ha scelto il momento della sua partenza. Sopravviverà attraverso la sua pittura, la sua scrittura e l’immenso amore che ha dato in ogni momento della sua vita.
La cremazione del corpo averrà martedi 23 marzo alle 13.15 nel crematorio di Uccle, a Bruxelles. Ne da notizia Laurent Vogel, suo compagno di vita e amore dal 1984.
Biografia:
Laureato in Lettere all'Università la Sapienza di Roma e diplomato in pittura all'Accademia di Belle Arti di Roma. Ha insegnato Lingua e Cultura Italiana al Parlamento Europeo di Bruxelles, e Storia dell'arte contemporanea all' Académie des Arts di Bruxelles. Ha pubblicato sei romanzi: Faemines (Libreria Croce, 1999), Il Giardino dei Principi (Massari, 2000), Agnese (Tabula Fati, 2005), Uragano (Delos Books, 2008), Agnese, ancora (Edizioni Akkuaria, 2008), La signora dalla maschera d'oro (Il Foglio, 2009). Tre raccolte di novelle: Fluorescenze (Il Filo, 2004), Sesso, orrore e Fantasia (Massari, 2005) e Alchimie d’amore e di morte (Tabula Fati, 2007). Il saggio di storia dell'arte W. Turner in Etruria (Massari, 2004), questo volume è presente nel catalogo della biblioteca del Metropolitan Museum of Art di New York, un manuale di storia dell'arte per i licei (Multimedia, 1993). Una silloge poetica, Visi (Gierut Editore, con Marcella Testa, 2009). Numerosi racconti e poesie in antologie, riviste e settimanali (tra cui Writers Magazine Italia e Cronaca Vera). Con il racconto La collana di perle celesti ha vinto il Premio Profondo Giallo 2005 (il racconto è stato pubblicato insieme al romanzo di Giulio Leoni, I delitti del mosaico, collana Il Giallo Mondadori n. 2896, Milano 2006). Ottenne inoltre riconoscimenti in molti altri premi letterari, tra cui Lovecraft, Rill, Yorick e Delitto d'Autore. Come pittore ha esposto in Italia e all'estero dal 1985. Nel mese di settembre 2007 all'ISTI, Institut Supérieur de Traducteurs et Interprètes, di Bruxelles, è stata sostenuta la tesi: "Il Giardino dei Principi: gli anni Cinquanta e il rinnovamento dell'Italia", tesi che comprende la traduzione in francese del romanzo «Il Giardino dei Principi». È presente nel Dizionario Piron che raccoglie i maggiori artisti belgi, o di differente nazionalità che hanno vissuto in quel Paese.
Il racconto Casta Diva:
Casta Diva
Casta diva, che inargenti queste sacre antiche piante, a noi volgi il bel sembiante, senza nube e senza vel... Spargi in terra quella pace, che regnar tu fai nel ciel... Giovanni Buzi in un racconto forte, carnale, e tremendamente sensuale.
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7 commenti
Aggiungi un commentoArrivederci Giò
Ciao Giò.
Che tristi notizie..
che la pace sia con te Giovanni...
Gli abissi (Testo di Giovanni Buzi)
Lentamente, fluidi, mi circondano lunghi steli d'alghe senza più colore.
Un'ultima carezza prima di sprofondare verso abissi senza fine.
Non vedo più le braccia dei coralli né le scie luminose dei pesci. Le calde trasparenze turchesi sono a metri, chilometri, lontane.
Solo una gelida assenza.
E il mio corpo fluttua senza peso, senza memoria, invisibile, con movimenti che finalmente seguono i respiri delle correnti, senza ostacoli, senza opporre resistenza né volontà.
Al prezzo della luce eseguo incosciente la più armoniosa danza del creato, l'abbandonarsi, il lasciarsi trasportare dalle correnti degli abissi.
Senza meta, senza dolore.
Solo un lento scivolare.
L'acqua scioglierà il mio corpo, come sale. Come sale s'approprierà delle molecole infine libere e le porterà con essa, faranno parte d'essa.
Alcune si mescoleranno alla sabbia dei fondali, alcune vagheranno nei meandri più inaccessibili fino a ritrovare i burroni dove sprofonda la terra tra gas e magma incandescenti, altre verranno spinte in alto, verso la superficie. Ritroverò i pesci che mi respireranno trasformandomi in ventri, pinne, scaglie, i coralli cattureranno la polvere del mio corpo e, magica metamorfosi, la faranno parte dei mobili tentacoli, delle corazze rosso sangue.
Le più fortunate continueranno a vagare senza scopo accompagnando i movimenti dell'acqua.
Trasparenti nella trasparenza, luminose nella luce.
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