Tornano gli dei e lo fanno in grande stile. A poche settimane dall'uscita di Percy Jackson e gli Dèi dell'Olimpo — Il Ladro di Fulmini, il film per famiglie di Chris Columbus, sugli schermi americani debutta finalmente Clash of the Titans, remake dell'omonimo film del 1981 con cui Desmond Davis narrò il mito di Perseo, il figlio di Zeus e Danae che uccise la gorgone Medusa e salvò Andromeda dal mostro marino che voleva mangiarla.
A far rivivere, a distanza di quasi 30 anni, l'emozione delle imprese del figlio di Zeus ci hanno pensato il regista Louis Leterrier e gli sceneggiatori Phil Hay e Matt Manfredi, un terzetto di grandi amanti della mitologia e fan del lavoro di Davis.
In questo nuovo film, che più che un remake è considerato come il primo capitolo di una nuova trilogia e viene definito dal regista come una porta sulla mitologia, Perseo è impersonato da Sam Worthington, il protagonista di Avatar.
Perseo, figlio di Zeus (Liam Neeson), è nato come un dio e cresciuto come un uomo, un uomo coraggioso intrappolato in un conflitto molto più grande di lui. Quando la sua famiglia viene distrutta da Ade (Ralph Finnes), Perseo, che non ha più nulla da perdere, si offre volontario per guidare un manipolo di uomini in una pericolosa missione: trovare un modo di fermare il vendicativo dio degli inferi, che sta cercando di sottrarre a Zeus il suo potere, prima che l'Olimpo e il mondo degli uomini si trasformino in un inferno in terra.
Con i suoi compagni, Perseo intraprende un pericoloso viaggio attraverso mondi proibiti e si scontrerà contro demoni spaventori e bestie terribili.
Solo accettando il suo retaggio, Perseo potrà sopravvivere a questa prova, sconfiggere il fato e crearsi un proprio destino.
"Certi film resistono al passare del tempo." Ha dichiarato il produttore Basil Iwanyk. "Amo l'originale, mi ricordo chiaramente la notte in cui vidi il film con mio padre nel New Jersey. E' stato eccezionale, un'esperienza davvero grande. All'età di 11 anni non sembrava sciocco. Certe volte però i film con il passare del tempo sembrano semplici, ingenui, però mi ricordo che quando lo vidi pensai che fosse la cosa più figa che avessi mai visto."
Per chi come Iwanyk ha amato l'originale Scontro tra Titani, questa rilettura potrebbe riservare più di una sorpresa: qualche piccolo adattamento è stato fatto per rendere più appetibile la pellicola per un pubblico dal mutato gusto cinematografico.
Naturalmente la prima grande rivoluzione riguarda gli effetti speciali. Dimentichiamo quindi il lavoro di Ray Harryhausen e la sua animazione a passo uno, che valse al film la candidatura ai Saturn Awards.
Eppure le novità più rilevanti riguardano la storia e i personaggi.
La novità più evidente è l'ingresso nella storia di Io, interpretata da Gemma Artenton (007 Quantum of Solace) che presto vedremo nei panni della Principessa Tamina in Prince of Persia.
Il personaggio viene presentato come una semidea di cui si innamorerà il protagonista, che accompagnerà Perseo nella sua impresa.
Anche il personaggio di Perseo esce profondamente rinnovato. Sam Worthington, che ha raccolto il testimone da Harry Hamlin, aveva bene in mente un'idea e ha collaborato attivamente con gli sceneggiatori alla nascita del personaggio.
"Per me lui non doveva essere semplicemente un dio." Ha spiegato l'attore. "Nel film originale Perseo accetta immediatamente i doni divini, e questa è una grande idea: un uomo che è per metà uomo e per metà dio abbraccia la sua parte divina. Però io ho un nipote di 9 anni e penso che per lui far passare un messaggio di questo genere sarebbe terribile: Perseo riesce solo perché è un dio. E' un messaggio terribile per ciascuno di noi. Ho detto che secondo me Perseo avrebbe dovuto lasciare da parte i suoi poteri e farcela con le sue sole forze. Così mio nipote imparerà che se guarda bene dentro di se potrà fare qualsiasi cosa."
Per Worthington, poi, la parte divina di Perseo è qualcosa di cui avere paura.
"Dandomi uno sguardo intorno sono arrivato alla conclusione che quel genere di potere è solo distruttivo, permette di distruggere le cose in uno schicco di dita. Gli dei hanno ucciso la sua famiglia come se non fosse niente. Hanno il potere di creare e distruggere letteralmente. Per cui questi poteri, questa grande responsabilità in mano a un ragazzo come Perseo, che immagino si un tipo abbastanza turbolento, è un grande peso.
Basta guardarlo quando prende in mano la spada degli dei contro Calibos. Letteralmente si trasforma in Sonic dei videogames. Diventa il caos. Il suo potere distruttivo è troppo forte."
Anche sul Monte Olimpo ci sono stati grossi cambiamenti: gli dei non sono più entità inraggiungibili che dai loro comodi scranni guardano dall'alto le miserie umane, ma si mischiano agli umoni.
"Volevamo che il nostro Olimpo e i nostri dei fossero maggiormente attivi, più parte della storia." Ha dichiarato Iwanyk.
Nelle intenzioni degli sceneggiatori Zeus e i suoi pari dovevano aparire come quei pazzi che non sono altro, che giocano con la vita e la morte di persone innocenti e che non necessariamente sono degni di essere adorati.
"Parte della storia di Perseo è un'accusa contro gli dei."
"Loro sono dei," ha aggiunto Leterrier. " Per loro non c'è una distinzione tra giusto o sbagliato. Fanno ciò che vogliono. E' per questo che non c'è bianco o noro, solo diverse sfumature di grigio. Questo è stato molto interessante per Liam Neeson e Ralph Fiennes. Liam non è il buono e Ralph non è il cattivo. Sono solo dei."
Scontro tra Titani uscirà nei cinema italiani il 16 aprile.
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