Con Mia amata Strix, Cristiano Brignola ci racconta invece la politica infernale. Ma non solo…

“Beh, più che la politica, volevo raccontare un Inferno profondamente cambiato rispetto a quello affrontato da Dante: terraformato da tutte le spinte al cambiamento degli ultimi decenni, buone o cattive che siano. E volevo che tutto questo passasse attraverso gli occhi di un poveraccio, di un signor nessuno macinato dai grossi ingranaggi invisibili del potere che – sulla Terra come all'Inferno – sono e saranno sempre fin troppo influenti. Soprattutto, volevo divertirmi a descrivere tutto questo… penso di esserci riuscito e spero vi divertirete altrettanto a leggere: -).”

A Cristiano ho chiesto anche come è avvenuto il suo “reclutamento”.

“Conosco Chiara, curatrice della collana Diapason e ho sentito di quest'antologia che stava per vedere la luce. Per me, fagocitatore di letteratura, cinematografia e videogames horror, l'occasione di partecipare a una raccolta sul buon vecchio Inquilino del Piano di Sotto era davvero accattivante. Ho mandato quindi il racconto a Igor De Amicis… a lui è piaciuto ed eccomi qui!”

Scorrendo l’indice di Bloody Hell, incuriosce un titolo apparentemente fuori schema: Tutor. E’ il contributo di Alessandro Morbidelli. Dunque, Alessandro, anche l’inferno ormai ha i suoi “tutor”?

“Certamente. E non solo. Contratti a tempo determinato, co.co.co., stage non retribuiti e corsi di formazione. Il mondo ha fatto scuola e quel satanasso del Diavolo non ha potuto non prendere a modello una struttura così ben organizzata, capace di infliggere più dolore di cento arconti fustigatori. Anzi, sono quasi convinto che anche lui si sia fatto i suoi bei stage presso qualche agenzia interinale, prima come utente, poi come dirigente vero e proprio: d'altronde, non hanno un che di luciferino tutti i dirigenti che conosciamo? E sai le risate che si sarà fatto! Perché, diciamocelo, la nostra realtà è ben peggiore della sua! Grottesca, nera, scintillante e premeditatamente illogica, proprio come l'intera antologia che, come la nostra realtà, funziona alla perfezione… “

Il racconto che chiude l’antologia è Demone privato, di Ismaele Vicentini. Per coerenza, anche se per il resto non ho rispettato la sequenza, ho deciso di assegnare l’onere del finale d’intervista a Ismaele. Nel suo racconto, si è concentrato sul come si possa diventare demoni…
Un kitsune, demone della tradizione giapponese.
Un kitsune, demone della tradizione giapponese.

“Quando Igor De Amicis mi aveva chiesto di partecipare al progetto di Bloody Hell, incentrato sul diverso modo di vedere Demoni e Angeli, io da subito non ho avuto dubbi su quello che avrei proposto a lui e all'editore. Non un Demone dall'oltretomba o dall'oscurità, ma una persona normale, un uomo, un mortale fatto di carne, ossa e sentimenti. Quest'uomo ama follemente, con tutto se stesso la donna della sua vita, ma a causa di una tragedia vede svanire il suo sogno. Lentamente nell'uomo ciò che era amore si trasforma in odio. L'ira per la perdita fa emergere un tremendo bisogno di vendetta che presto si trasforma in ossessione. La sua anima inizia a logorarsi, a lacerarsi finché non resta che un piccolo appiglio ad ancorarlo alla vita. Ben poco resta di umano, se non vivere per procurare alla persona che ha causato la sua perdita, lo stesso dolore e la stessa paura che deve affrontare lui ogni giorno. Angeli si nasce, ma Demoni lo si può diventare.

Per quanto riguarda l'Antologia in generale, per me è stato un onore partecipare insieme a nomi che ho sempre ammirato e letto. Sono rimasto molto colpito da come il libro si presenta, piccolo, ma elegante. Compatto eppure pieno di contenuti e di tanti punti di vista diversi. È molto bella e ben realizzata la scelta del racconto fra i racconti, ovvero l'introduzione a ogni storia da parte di Chiara Bertazzoni che è essa stessa un racconto. Quindi un'antologia diversa dalle altre, che cerca di seguire un filo logico fra i racconti.”