“Memorie immaginate: il fantasy come costruzione di mondi”: questo il titolo dell’incontro tenutosi nella Arena Bookstock del Lingotto, durante la recente Fiera del libro di Torino.
Tre autori e un’autrice italiani, Francesco Barbi, Francesco Falconi, Francesco Dimitri e Elisa Rosso, coordinati da Luca Azzolini (peccato non si chiami Francesco anche lui) raccontano i loro mondi fantasy, cosa rappresentano e cosa vogliono comunicare.
Insieme a un mondo nasce una storia, quindi Elisa e i tre Franceschi parlano delle loro ultime fatiche letterarie: Il Principe delle Nebbie, della Rosso, L’Acchiapparatti (nuova versione) di Barbi, Alice nel paese della Vaporità di Dimitri, Gothica – L’angelo della Morte di Falconi.
Ad ascoltarli, un pubblico abbastanza nutrito, eterogeneo, e molto interessato, anche se le domande degli ascoltatori sono state poche: forse perché gli autori hanno ampiamente soddisfatto ogni curiosità.
Luca Azzolini ha piacevolmente torturato i suoi ospiti per un’ora, durante la quale i temi emersi sono stati parecchi, come anche le differenti identità degli autori e le caratteristiche dei loro “universi secondari”.
Un mondo fantasy dark non propriamente “inventato” ma inteso come riscoperta, per Francesco Dimitri. Elisa Rosso è più orientata verso scenari fantasy classici, dove abbondano il magico e l’epica, da inventare e costruire con la propria fantasia.
Francesco Barbi racconta, in uno sfondo consono, personaggi atipici e vivaci, ma solo apparentemente “picareschi”, mentre Francesco Falconi scaraventa (è il termine giusto) il lettore nel nero di un futuro/presente gothic horror capace di far pensare.
Da questo incontro, emergono quattro storie nate da quattro idee diverse e sviluppate secondo sensibilità distanti, ma anche le esperienze dei rispettivi autori nei confronti della odi-amata figura dell’editor: non è mai facile vedere la propria creatura criticata e corretta, ma sembra siano i famigerati tagli a far soffrire di più, anche se poi ci si rende conto della loro opportunità.
Peccato, sottolinea Francesco Dimitri, che ci siano pochi editor provenienti dal fantastico e amanti del genere: questo di certo non aiuta.
In ogni caso, tutti gli autori presenti riconoscono l'importanza dell'editor: citando ancora Francesco Dimitri, "sono i soldati silenziosi che mai nessuno ringrazia".
Ci associamo al ringraziamento - immaginando quanta pazienza ci voglia, a volte, nel compiere onorevolmente questo lavoro - con una citazione semiseria e assolutamente generica:
"Caro autore, il suo lavoro è terribile. Per sicurezza abbiamo assunto un analfabeta per stracciare il suo romanzo. Per favore, non ci contatti mai più".
8 commenti
Aggiungi un commentoFalconi è cresciuto dall'ultima volta che l'ho visto... non dimostra più 22 anni (da 8...)!
Dire avrei tanto voluto esserci suona di rosicata? Eh, un po' sì.
Bell'incontro... Rimediati anche tre autografi
Ahimé, mi hai scoperto. Adesso vado per i 22 (da 9, con il resto di 3 )
: Ma... e Bolak ?
Non sei l'unico, anche a me spiace un sacco essermelo perso
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