Lo scorso 22 maggio si è svolta la cerimonia di premiazione del Premio Andersen, il più importante riconoscimento italiano nel campo dell’editoria per ragazzi.
Nato nel 1982 per volontà della rivista mensile Andersen, il premio si articola in numerose sezioni nel tentativo di coprire tutti gli aspetti di una produzione dalle molteplici sfaccettature. Sebbene nessuna delle numerose categorie del premio sia specificamente indirizzata al fantasy – l’accento è posto sulle varie fasce d’età e sulle collane piuttosto che sui generi – negli scorsi mesi ci siamo occupati di alcune delle opere giunte nella fase finale della manifestazione.
Tararì tatarera… di Emanuela Bussolati ha vinto nella categoria dei libri dedicati ai bimbi da zero a 6 anni. Il volume racconta le avventure del piccolo Piripù Bibi servendosi di una lingua inventata che richiama un po’ quella infantile rimanendo però perfettamente comprensibile. Il gioco, fra l’adulto che legge e il piccolo che ascolta, è scandito dalle intonazioni della voce, dalla mimica facciale e dalla gestualità del corpo, per scoprire la magia e l’incanto che si nascondono dietro a un insieme di fogli colorati.
La motivazione del premio: per essere un albo quanto mai coinvolgente e godibile, di assoluta originalità. Per essere un libro semplice e lineare frutto di un attento e colto progetto linguistico e grafico. Per regalarci un implicito invito a far sì che piccoli lettori e adulti possano incontrarsi e stare felicemente insieme.
Natale bianco Natale nero di Bèatrice Fontanel e Tom Schamp ha vinto fra i libri dedicati a lettori di età compresa fra 6 e 9 anni. La storia, incentrata su Babbo Natale e su quale sia il colore della sua pelle, presenta con delicatezza tematiche importanti quali la diversità e l’accoglienza.
La motivazione del premio: per aver trattato il tema dell’Avvento con grande delicatezza e in forme nuove. Per la nitida e intensa bellezza delle coloratissime immagini. Per la pacata e gioiosa riflessione attorno ai temi della diversità e dell’accoglienza, della creatività e del lavoro.
L’asinello d’argento di Sonya Hartnett, con illustrazioni di Laura Carlin, ha vinto fra i libri dedicati a lettori di età compresa fra 9 e 12 anni. Una storia più grande dedicata all’incontro fra due fratellini e un soldato, nella quale s’inseriscono quattro racconti brevi, per parlare di onestà, dedizione, coraggio e lealtà.
La motivazione del premio: per l’alta, forte e calibratissima misura narrativa. Per aver dato con netta efficacia una rappresentazione intensa e dolente degli orrori della guerra. Per l’umanissimo ritratto che offre dei protagonisti e delle loro infanzie.
Il libro di tutte le cose di Guus Kuijer ha vinto fra i romanzi dedicati ai lettori dai dodici anni in su. Per sfuggire a un padre violento il giovane protagonista si accosta alla Bibbia e la rilegge alla luce della sua immaginazione riportando poi in un libro, il libro di tutte le cose appunto, le visioni e gli interventi magici che lo circondano.
La motivazione del premio: per la vena ironica e surreale ma anche per l'intensa e sentita drammaticità di un piccolo ma altissimo romanzo. Per aver raccontato la storia di una presa di coscienza che passa attraverso i libri e ad essi affida il primato di diventare strumento di liberazione ed emancipazione.
Biancaneve, una fiaba pop-up teatrale di Jane Ray ha vinto come miglior libro “fatto ad arte”.Di questo volume, che presenta la celeberrima fiaba in una manciata di scene dalla straordinaria profondità spaziale, avevamo già parlato qualche mese fa. Curiosamente la Ray ha vinto superando due volumi che presentano rivisitazioni di segno opposto della fiaba di Cappuccetto Rosso. Di uno di questi volumi avevamo parlato nella stessa occasione in cui ci eravamo occupati dell’opera della Ray, Cappuccetto Rosso. Un libro pop-up di Louise Rowe.
In Aprite quella porta! di Jacques Benoît, invece, troviamo con un lupo sempre più furibondo che continua a bussare invano alla porta di una nonna sorda come una campana.
La motivazione del premio: per aver regalato una fervida e affascinante versione tridimensionale di una fiaba notissima. Per la misura cordiale e lieve delle illustrazioni, capaci di coinvolgere il piccolo lettore senza mai cadere nello stereotipo. Per l'attenta e classica progettazione di una messa in scena ricca di piccole sorprese.
Hänsel e Gretel di Jacob e Wilhelm Grimm, illustrato da Lorenzo Mattotti, ha vinto come miglior albo illustrato.
La motivazione del premio: Per essere un albo illustrato veramente "per tutti", di splendida, originalissima e vigorosa fattura. Per la capacità di ritornare al fondo antico e tragico delle fiabe, alle loro remote origini di "catalogo dei destini". Per le continue emozioni e sorprese che ci colgono nell'inesauribile gioco del guardare le figure.
Il libro delle Terre immaginate di Guillaume Duprat ha vinto nella categoria del miglior libro di divulgazione.
Saggio di mitologia, volume illustrato, spazio da esplorare aprendo le numerose finestrelle per scoprire cosa si nasconde dietro. Tutto questo è il volume – di cui avevamo già parlato – dedicato all’immagine che nel corso dei secoli gli uomini si sono fatti del mondo.
La motivazione: per la sorprendente ricchezza di un albo che, attraverso i millenni, ci accompagna a scoprire le più diverse rappresentazioni che l’uomo ha dato alla Terra. Per essere una sorta di viaggio fra mito e storia, religione e scienza, antropologia e geografia: il tutto con briosa chiarezza e non comune versatilità grafica.
Gli altri premi:
C’era una volta un topo chiuso in un libro… di Monique Felix ha vinto come miglior libro mai premiato. Il volumetto, totalmente privo di testo, presenta la storia di un topolino rimasto intrappolato in un libro ma ben deciso a uscirne.
Come insegnare a mamma e a papà ad amare i libri per bambini di Alain Serres, illustrato da Bruno Heitz, ha ottenuto il premio speciale della giuria.
La motivazione del premio: per la fresca e arguta originalità di un volumetto che si propone, divertendo, di far incontrare bambini e adulti, contribuendo a risolvere pregiudizi e dubbi dei “grandi”. Per il tono scanzonato ma al tempo stesso competente e appassionato di un libro su e per i libri.
La collana Gli anni in tasca della casa editrice Topipittori, incentrata su esperienze autobiografiche dell’infanzia e dell’adolescenza, ha vinto come miglior collana di narrativa.
La collana La saggistica narrata edita da Feltrinelli Kids, che coniuga narrativa e saggistica a misura di ragazzi ha vinto come miglior collana di divulgazione.
Anna Vivarelli ha vinto il premio quale miglior scrittore. Beatrice Alemagna ha vinto il premio quale miglior illustratore. Gek Tessaro ha vinto il premio quale miglior autore completo. Giulio Coniglio di Nicoletta Costa è stato scelto quale personaggio dell’anno.
In ultimo, segnaliamo la vittoria della libreria Il Delfino di Pavia, che è stata premiata come miglior libreria del 2010.
La motivazione del premio: per il lavoro che da anni la libreria Il Delfino compie sul territorio con bambini e ragazzi, credendo fermamente che educandoli al piacere della lettura diventeranno grandi lettori. Per essere una libreria generalista che diventa specializzata facendo dell'affermazione "bisogna partire dai bambini" non uno slogan ma una buona pratica.
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