Firenze, culla del Rinascimento. Corre l'anno 1476. All'ombra del risveglio culturale la città Toscana è minacciata da potenti personaggi della politica e della Chiesa, i Templari. Ezio Auditore, figlio di una delle più importanti famiglie di banchieri di Firenze, alleate con i Medici, cresce tra le vie della città, come qualunque diciassettenne in cerca di divertimento e spensieratezza. Il suo destino devia bruscamente quando la sua famiglia viene accusata ingiustamente di cospirazione nei confronti del governo. Traditi da chi credevano amici, Giovanni Auditore - padre di Ezio - e i suoi due figli vengono catturati e impiccati in Piazza della Signoria per alto tradimento. Per Ezio, sfuggito alla forca e deciso a vendicare i suoi parenti e a salvare Firenze dal malvagio e intricato piano dei Templari, inizia un lungo e sanguinoso cammino.
Scritto da un esperto professore del Rinascimento italiano, sotto lo pseudonimo di Oliver Bowden, Assassin's Creed Rinascimento ripercorre di pari passo la storia narrata nell'omonimo videogioco prodotto da Ubisoft. Ciò che salta immediamente all'occhio del lettore/videogiocatore è proprio questo: la narrazione è strettamente legata alle sequenze del videogame, in modo preciso, a tratti maniacale. Chi ha provato il videogioco probabilmente troverà poche motivazioni a proseguire la lettura del libro: i capitoli diventano sequenze già viste che vanno a scapito dell'interesse e della curiosità. Evidentemente chi si appresta alla lettura del libro dopo aver giocato ad Assassin's Creed II non troverà nulla di nuovo. Un difetto, un limite che tuttavia non intacca la scorrevolezza del volume edito dalla Sperling & Kupfer.
"Costretto" a essere la copia cartacea del videogame, Assassin's Creed Rinascimento, capitolo dopo capitolo, racconta come Ezio Auditore elimina uno per uno i traditori, nel compimento della sua personale vendetta. Dove il videogame raggiunge una discreta longevità lo stesso non fa il libro. Si assiste a una serie di omicidi a catena e investigazioni prolisse e ripetitive; troppe, per un libro di quattrocento pagine. Ciononostante la lettura è gradevole e scorrevole, arricchita da descrizioni minuziose del panorama rinascimentale italiano, per nulla pesanti ma ben equilibrate con la parte narrativa. Firenze, Venezia e la Romagna - come nella versione videoludica - diventano personaggi aggiunti di ottimo impatto visivo, regalando alla storia quel pizzico di realismo tanto ricercato dagli sviluppatori Ubisoft.
Continuando il parallelo con il videogame, oltre alla ripetitività delle azioni, si ha l'impressione di assistere a bruschi salti temporali, difetto che nel libro risalta maggiormente. Alcuni degli eventi di cui Ezio è protagonista si risolvono in poche battute, infondendo alla narrazione un livello di schematicità che non regala al libro quella dose di pathos in più che avrebbe probabilmente fatto la differenza.
Troppo legato al videogame e senza brillare, con un - seppur breve - bel finale aperto, Assassin's Creed Rinascimento è comunque un libro che si lascia leggere, gustosa lettura per gli amanti della saga, apprezzabile soprattutto da coloro che non hanno indossato i panni di Ezio Auditore impugnando un joypad davanti a uno schermo.
1 commenti
Aggiungi un commentoEccetto le prime pagine, il libro è davvero pessimo. Privo di suspense, monotono... assurdo. Un vero compendio di asurdità. Per non parlare del "segreto" che si propina per l'intero libro circa il ruolo di Ezio, degli Assassini, e che poi si rivela una vera ca...volata. Non spendete soldi inutilmente, consiglio di chi ha commesso questo errore.
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