FantasyMagazine inaugura una nuova rubrica, curata da Marina Lenti e dedicata all'editoria del Fantastico.
All'uopo, intervisteremo a fondo le case editrici italiane del settore, esaminando il dietro le quinte del loro lavoro, cercando di capire cosa vorrebbero dagli autori, dai manoscritti e dai lettori.
Ogni puntata sarà suddivisa in tre parti: una presentazione della casa editrice, le specifiche per l'invio degli elaborati da sottoporre e, infine, l'intervista vera e propria, con domande standard per ogni editore coinvolto.
Questi sono i criteri usati per decidere quali editori includere nella rubrica:
- pubblicazione di almeno una collana dedicata in tutto o in parte al Fantastico, indipendentemente dall'età del pubblico di riferimento;
- nessuna richiesta di denaro all'autore, a nessun titolo;
- regolare corresponsione delle percentuale sul diritto d'autore in denaro, indipendentemente da quale sia la misura della percentuale concordata nel contratto.
Non è rilevante, invece, ai fini dell'inclusione, che tali editori:
- corrispondano anticipi sulle percentuali del diritto d'autore;
- abbiano anche una distribuzione in libreria;
- abbiano un ufficio stampa in grado di supportare costantemente l'autore.
Questo perché spesso solo gli editori grandi o medio-grandi hanno a disposizione questi mezzi e non sarebbe stato giusto penalizzare i molti piccoli che, con passione e determinazione, stanno cercando di farsi strada in questo difficile settore.
La selezione degli editori che rientrano nei suddetti criteri è operata in base alla Guida 2010 agli editori che pubblicano di Leonardo Pappalardo (Delos Books) oppure in base alla nostra conoscenza di prima mano o per fatto notorio dell'operato della casa editrice.
Abbiamo scelto di inaugurare la rubrica presentando la casa editrice Asengard. Potete leggere l'articolo qui sotto
Incontro con Asengard
Inauguriamo la nuova rubrica sugli Editori Fantastici con una piccola ma agguerrita casa editrice che, in pochi anni, è riuscita a crearsi una proprio visibilità grazie a un impegno serio e costante
Leggi
40 commenti
Aggiungi un commentoUltimo commento al riguardo, giurin giuretta ^_^
Quello che sto dicendo, Marina, è proprio il fatto che tu hai estrapolato un mio pensiero (errato, ma non è questo il discorso) da una frase dove NON esprimevo alcun pensiero ma dove citavo un esempio. I passaggi logici sono chiari e senza le ambiguità che tu invece ci leggi.
Un utente dice "correggettemi se sbaglio BLA BLA BLA"
Un altro fa notare "No, c'è chi CON FORME (metodologie forse era un termine migliore) DIVERSE (e ho spiegato un esempio di tale forme) fa quella coosa che dici tu, e ho citato l'esempio più noto".
Davvero non capisco come si possa estrapolare un MIO pensiero "pro" da un discorso del genere... O_o
Bene, ultima anch'io in proposito perché mi son già stufata io, immagino chi ci legge:
Tu hai scritto:]
Seppur con forme diverse, sono molti i siti che si occupano di "catalogare" quali sono gli editori seri, quelli con un doppio binario e quelli invece truffaldini, a partire da Writer's Dream.
Ora, WD ha 3 liste: editori non a pagamento, a doppio binario, a pagamento.
A casa mia 2+2 fa 4, se poi tu vuoi applicare i sistemi alternativi tipo le geometrie non euclidee, per carità, l'universo è pieno di dimensioni 'altre'
Mah, francamente io conosco diversi concorsi per romanzi che chiedono più di cento euro di iscrizione. Comunque, che cavolo c'entra con la pubblicazione? Mica stanno pagando per essere pubblicati.
Secondo te dovrei rincorrere tutti i fanatici per dare loro delle risposte? Ma che pensino quello che vogliono. Se WritersDream deciderà di scrivere sul proprio sito che siamo un editore a pagamento eventualmente riceveranno comunicazioni legali. Ma ne dubito, perché mi sembra che i gestori del sito siano abbastanza attenti a scrivere cose corrette.
La discriminazione degli editori a pagamento va soprattutto a vantaggio degli autori stessi. Quando si rendono conto che pubblicare a pagamento non è pubblicare, magari invece di buttare i soldi in spese di stampa li spendono in qualche corso per imparare a scrivere.
S*
Visto quello che trovo nelle librerie, speriamo anche che qualche editore si faccia un esame di coscienza e frequenti dei corsi per imparare a editare... sempre che ce ne siano!
Ottima e soprattutto utile iniziativa, la seguirò con interesse tanti complimenti a Marina
Aggiungi un commento
Fai login per commentare
Login DelosID